Federer trionfa ad Amburgo
Nadal si ferma a 81 vittorie
Nella finale del Masters Series tedesco si interrompe la striscia di vittorie consecutive sulla terra dello spagnolo. Lo svizzero perde il primo set 6-2, poi domina 6-2 6-0
AMBURGO, 20 maggio 2007 - Ce l’ha fatta, ci ha messo tre anni, ha avuto bisogno di sbatterci contro il muso per 5 volte di fila, ma alla fine Roger Federer è riuscito a battere Rafael Nadal sulla terra rossa. Stoppandolo dopo una trionfale corsa di 81 vittorie consecutive sulla superficie, cominciata addirittura l’8 aprile 2005. Ce l’ha fatta, il numero uno del mondo, dominatore delle ultime tre stagioni, e ce l’ha fatta nelle condizioni ambientali ideali, nel torneo di Amburgo che aveva già vinto tre volte, dove la temperatura è più rigida, come preferisce il suo lato tedesco, e i rimbalzi della palla sono meno alti, favorendo il suo gioco da campi veloci.
SENZA COACH - Ce l’ha fatta nelle condizioni picologiche più delicate, dopo aver lasciato coach Tony Roche appena una settimana fa, a Roma, dopo aver subito una sconfitta bruciante, contro Filippo Volandri e nell’imminenza del Roland Garros - l’unico Slam che finora gli ha resistito - che scatta domenica prossima sulla terra rossa del Roland Garros. Ce l’ha fatta, Roger il Magnifico, dopo essersi interstadito ancora una volta a piegare da fondocampo il braccio di ferro del mancino di Maiorca, rinculando dopo i primi tentativi a rete.
VICINO AL TRACOLLO - Ha dovuto perdere nettamente il primo set e rischiare il tracollo sull’1-1 15-40, ha dovuto cercare dentro di sè la risposta mentale prima ancora che tecnico-tattica. E, insieme al servizio e al dritto, ha trovato l’arma che tanti non gli conoscono: il fisico da grandissimo atleta. Proprio mentre Rafa, ha accusato tutt’a un tratto la fatica fisica, ma soprattutto psichica, accumulata in 13 tornei di fila vinti sulla terra (inclusi gli ultimi du Roland Garros) e anche quest’anno, coi successi a Montecarlo, Barcellona e Roma. E non era più brillante come al solito.
IL NUOVO LAVER - Ce l’ha fatta, il nuovo Laver che va a caccia del Grande Slam - vincere cioé i 4 maggiori tornei nello stesso anno, dopo il grande Rod che ci riuscì per ultimo nel ’69 -, e ha firmato l’impresa con due perle: è finalmente tornato a tirare deciso su un fianco di Nadal per andare subito a rete, come aveva fatto l’anno scoroso nella pur sfortunata finale di Roma, e ha inflitto al rivale un 6-0 pesante, indimenticabile. Che gli dà una spinta importante verso Parigi.
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