da corriere.it
sabato e domenica a Lecco la camera ardente
Scompare a 81 anni una delle più grandi leggende dell'alpinismo italiano e mondiale
MILANO - L'Italia dice addio a una leggenda dell'alpinismo: è morto Walter Bonatti. Lo riferisce in una nota l'editore Baldini Castoldi Dalai. La salma sarà trasportata a Lecco dove sabato e domenica verrà allestita la camera ardente. Scalatore, giornalista e scrittore di fama, Bonatti aveva 81 anni.
LA VITA- Quella di Bonatti è una vita passata tra le montagne. Nato a Bergamo il 22 giugno del 1930, comincia l'attività sportiva nel 1948 sulle vette delle Prealpi. Nel 1950 prova la sua prima grande impresa: la scalata del Grand Capucin, sul Monte Bianco. Una vetta mai conquistata prima. Ci riuscirà solo l'anno seguente, dopo alcuni tentavi. Numerose le sue imprese. Ma è nel 1954, a 24 anni, che partecipa alla spedizione italiana capitanata da Alberto Desio sul K2. Una spedizione che porterà in cima Achille Compagnoni e Achille Lacedelli. Un'esperienza che Bonatti racconterà come «negativa», o meglio: «fin troppo crudele per la mia giovane età». E al centro di grandi polemiche per anni. Bonatti è costretto a bivaccare a oltre 8.000 metri di quota e si è salvato miracolosamente. Dopo un lungo caso giudiziario, sia i Tribunali sia lo stesso Cai riconoscono la sua versione come l'unica vera. Negli anni seguenti compie altre imprese sul Monte Bianco (pilastro sud-ovest del Petit Dru, la Poire, il Pilone centrale del freney) prima di chiudere la carriera con la prima scalata invernale in solitaria del Cervino nel 1965. Successivamente si dedicò alle attività di esploratore e reporter.
I RICONOSCIMENTI- Bonatti era stato insignito del titolo di Cavaliere di Gran Croce, Ordine al Merito della Repubblica Italiana e di Ufficiale della Legion d'onore francese.
Redazione Online
14 settembre 2011 10:42
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METEOROLOGO E CONSULENTE CINOFILO