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 Oggetto del messaggio: Rio
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Mr. Beer
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 Oggetto del messaggio: Re: Rio
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chesadafapecampà!
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Lo Zio Tazio

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MessaggioInviato: lun 14 nov, 2011 10:57 am 
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Mr. Beer
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MessaggioInviato: lun 14 nov, 2011 9:34 pm 
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chesadafapecampà!
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MessaggioInviato: mar 15 nov, 2011 7:55 am 
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'O Malamente
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MessaggioInviato: mar 15 nov, 2011 9:58 am 
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chesadafapecampà!
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Nel centro di Rio, vicino al Sambodromo, c'é una piccola favelinha (si pronuncia faveligna) tutta in piano, niente salite).
Di giorno é tranquilla, di notte meglio andarci coi piedi di piombo, che ti rubano anche le mutande senza nemmeno toglierti i pantaloni.


Da diversi anni non sfilo piú con le scuole di samba, perché la pancia mi pesa e il cuore non reggerebbe allo sforzo...

e allora accompagno la mia tribú fino alla "concentrazione" (una specie di parco chiuso fuori dall' entrata del sambodromo, dove si concentrano e si preparano a sfilare le varie scuole di samba) e poi vado ad aspettarla dall' altra parte del sambodromo, vicino all' uscita ... dove c'é questa favelinha

Premessa: andare a portare alla concentrazione la nostra troupe (alle volte si tratta di tre o quattro persone, ma succede di essere anche una decina) con una van (7-8posti) o un minibus (12-16posti) é facile: anche se molte strade sono chiuse al traffico con un po' di pazienza e pratica si puó arrivare ben vicini ai cancelli di ingesso e far scendere alla svelta tutti quanti, con scatole e sacchi pieni di costumi e piumaggi...
...il problema é andarli a riprendere alla fine della sfilata, perché lá all' uscita del sambodromo nei giorni di sfilata é tassativamente proibito l' accesso ai mezzi a motore, con un mucchio di poliziotti a vigilare tutte le possibili entrate,
cosí chi finisce di sfilare deve farsi una bella camminata a piedi per arrivare fuori dalla zona chiamiamola "pedonale" dove avremo qualcuno che ci aspetta con un mezzo di trasporto per riportarci a casa

ma siccome io sono testardo e pigro, e non mi rassegnavo a dover fare una lunga camminata dalla van fino all' uscita del sambodromo (al fine di incontrarmi con la mia gente per poi portarla laddove avessi posteggiato la van o il minibus) e ritorno, trovai subito il sistema per farla franca .... quale? La favelinha!

Come?
Prima di tutto bisogna ovviamente arrufianarsi la gente di lá, poi si studia il terreno e si cerca e si trova una via di entrata non propriamente canonica ... come, ad esempio, una viuzza senza uscita, separata da una via aperta al transito da un alto marciapiede ... a queso punto si mette mano al portafoglio e si distribuisce un po' di mance ai ragazzetti della zona, che mettono in quattro e quattr' otto delle belle assi di legno nella fossetta accanto al marciapiede permettendo alla mia van o minibus di salire sul marciapiede, di riscendere dall' altro lato dentro la zona pedonale, o meglio, dentro la favelinha, dove parcheggiamo la van (o il minibus) al sicuro dalle sgrinfie dei solerti viggili.

Ma non c' é paura che te la rubino? mi chiederete.
Assolutamente no. In favela nessuno ruba niente agli amici degli amici.

Cosí lascio la van parcheggiata nel buio della stradina senza uscita, e me ne vado a passeggiare qua e lá nella favelinha, conversando con tutti quanti, che come usa da queste parti mettono la tv alla finestra di casa per seguire le sfilate standosene in strada al fresco della sera

e molti per raggranellare qualche soldo preparano cose semplici da mangiare e le rivendono per pochi soldi ad amici e vicini, annaffiando il tutto con casse e casse di birra che qualcun' altro ha preventivamente comprato all' ingrosso per rivenderle in strada... e io mi fermo da tutti, qui compro un piatto di "mocotó" (zampuccio di maiale in umido), lá un piatto di "angú" (una specie di polenta con un sugo di carne di origine indecifrabile), qua una birra, piú in lá una coca cola, uno spiedino di gamberetti fritti e via e via

tutti mi conoscono, e io sorrido a tutti, ho una parola gentile per tutti, e tutti mi rispondono "ciao Italiano!" ...
... e pur essendo un "gringo" nessuno si azzarda a rompermi la scatole, ché sennó c'é sempre uno dela favelinha che dice "ehi! ehi!, quello é mio amico, lascialo tranquillo!"

in favela le cose funzionano cosí

lo imparai per caso tanti anni fa quando andavo al GP al circuito di jacarepáguá

premetto che il circuito é tutto circondato da un alto muro; dalla parte delle tribune ci sono le entrate per il pubblico, mentre gli addetti ai lavori che vanno ai box/paddock entrano da un paio di portoni situati nella parte diametralmente opposta.
Ci si arriva per una stradina lungo la quale é proibito parcheggiare... se parcheggi lí lungo il muro di cinta, la macchina sparisce, perché passa il camion dei vigili e te la porta via!

Finché qui c' era il GP io riuscivo sempre ad avere un pass per il paddock grazie agli amici del motomondiale, piloti, meccanici, giornalisti...
Pur avendo appena un pass individuale e non per la macchina, i primi anni riuscivo a entrare con la macchina e a lasciarla al sicuro nei parcheggi per gli addetti ai lavori, che erano immensi e sempre mezzi vuoti ... invece del pass davo un paio di banconote al personale che stava di servizio a quei due portoni ed entravo e parcheggiavo senza problemi

ma un anno ebbi la sgradevole sorpresa di veder rifiutare le banconote ... la Dorna aveva messo un suo funzionario a tener d' occhio i furbacchioni brasiliani!

Maledicendo l' efficienza e onestá del fetentone della dorna, feci marcia indietro.... "e ora dove parcheggio?" ...
mi venne l' idea di andare avanti per quella strada che costeggiava il muro di cinta..
in fondo alla strada si intravedevano un paio di casupole, visto mai riuscissi a parcheggiare lá al sicuro dalle unghie dei viggili?

Arrivai lá in fondo, la strada divenne sterrata, a destra il muro, a sinistra quel paio di casupole ..
... seguendo la strada feci la curva a destra e ... e dopo nemmeno cento metri mi ritrovai in una favela ... non lo sapevo, ma erano giá molti anni che una favela era nata e cresciuta a ridosso di quel lato del muro di cinta dell' autodromo.

piú mi addentravo nella favela, piú piena di buche diventava la strada e piú misere erano le casupole ... e la gente mi guardava strano, sicuramente perché non doveva essere una cosa di tutti i giorni vedere entrare un forestiero in auto tutto bello tranquillo senza aver chiesto permesso a nessuno! ...
.... mi dissi che era meglio fare una rapida e salutare inversione di marcia prima che apparisse qualche ragazzaccio armato di mitra a chiedermi cosa cazzo volevo e a ripulirmi di soldi, orologio, cellulare macchina fotografica e quant' altro!

Dopo che fui uscito indenne dalla favela e ritornato quindi sulla strada dove trecento metri piú in lá c'erano i portoni dell' accesso al paddock, mi fermai all' ombra di un alberelloo nato lungo il muro, praticamente davanti a una delle due casupole che avevo visto all' andata e che mi avevano fatto pensare di andare a vedere cosa c'era laggiú...
scesi dalla macchina per asciugarmi il sudore e per respirare di sollievo per quello che ai miei occhi era uno scampato pericolo!
La favela allora era per me un luogo off limits, da cui stare alla larga per non essere derubato o addirittura morto ammazzato

... dall' altra parte della strada, fuori dalla porta di una di quelle casupole c' era un vecchietto tutto secco e rugoso seduto all' ombra di un grande albero verde che mi guardava fisso.
Gli dissi: "Buongiorno, senta, ma qui da queste parti non c'é proprio nessun posto dove si possa parcheggiare senza che i vigili portino via la macchina o che qualche mariuolo la rubi?"
Quello si alzó, si avvicinó alla rete che separava la strada dallo spiazzetto davanti alla sua casa, tiró la rete da parte e mi disse: "la metta qui dentro davanti a casa mia, che qui non gliela tocca nessuno. I vigili no perché qui dentro é casa mia, quelli della favela nemmeno perché se mi domandano qualcosa gli dico che la macchina é di un mio nipote, e qui tutti mi rispettano anche perché sono stato io il primo a venire ad abitare qua"
Pensai che tanto la macchina era in affitto, e con l' affitto m' avevano fatto pagare pure l' assicurazione contro il furto, cosí colsi la palla al balzo e misi la macchina in quello spiazzetto all' ombra del grande albero, ...tirai fuori 20 reali e li porsi al vecchietto... un po' come se gli avessi dato 10 euro...


finite le prove tornai alla casa del vecchietto ..... la macchina era lí, tutta pulita e scintillante! Il vecchietto l' aveva lavata e asciugata alla perfezione!
Tirai fuori altri 20 Reali e glieli detti.
Mi disse: "Torna domani? L' aspetto!"

Da quel giorno fino a che si corse il GP del Brasile io ebbi il mio parcheggio privato con 100 per 100 di sicurezza e lavaggio incluso.

poi nel 2004 si corse l' ultimo GP di Rio... peccato
non sono piú tornato da quelle parti ...
chissá se quel vecchietto é ancora lí ...


ma comunque sia imparai che la favela non é quel luogo pericoloso e oscuro che si dice che sia,
anche in favela c'é brava gente, povera ma onesta,
molta brava gente, anzi, moltissima...

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Lo Zio Tazio

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MessaggioInviato: mar 15 nov, 2011 10:39 am 
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Mr. Beer
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sempre un piacere leggerti zio :cincin: :-D :cincin:


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MessaggioInviato: mar 15 nov, 2011 12:09 pm 
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Uorld Cempion 2010

Iscritto il: gio 21 ago, 2008 11:01 pm
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uno dei quarti d'ora di lavoro persi più piacevoli :-D grazie Zio :cincin:


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MessaggioInviato: mar 15 nov, 2011 11:02 pm 
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Medaglia d' Oro 2009
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Iscritto il: lun 15 ott, 2007 3:12 pm
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A guardare la foto fatta di notte mi è venuto da pensare a come possano stare in piedi quelle costruzioni..
E hanno anche più piani..
Mattoni, un pò di cemento e legno...
E magari a livello strutturale son più resistenti di certe abitazioni... :-o


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MessaggioInviato: mer 16 nov, 2011 2:47 am 
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chesadafapecampà!
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Iscritto il: dom 29 ago, 2004 1:00 am
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Lo Zio Tazio

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MessaggioInviato: mer 16 nov, 2011 2:50 am 
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chesadafapecampà!
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Iscritto il: dom 29 ago, 2004 1:00 am
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Località: Copacabana, dove la donna è regina la donna è sovrana
nel caso qualcuno pensi che sto scherzando, eccovi un articolo del 29 gennaio 2011


[/quote]

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Lo Zio Tazio

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MessaggioInviato: mer 16 nov, 2011 2:53 am 
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chesadafapecampà!
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questo é di settembre



un articolo sui bambini delle elementari del Morro do Borel che fanno simulazioni di allarme anti pioggia

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Lo Zio Tazio

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MessaggioInviato: mer 16 nov, 2011 8:29 am 
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Colonnello Bernacchia
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Iscritto il: gio 09 set, 2004 11:36 am
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Località: Colline di FI
:-o

... e noi qui a preoccuparci dello spread ...

:-o

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METEOROLOGO E CONSULENTE CINOFILO

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