"Per quanto tu possa camminare, e neppure percorrendo intera la via, tu potresti mai trovare i confini dell'anima: così profondo è il suo lógos". (Eraclito, fr. 45 Diels-Kranz)
vara che belin sto qua..
http://digilander.libero.it/fabioutili/eraclit.html
oddio.. è ben' scritto con il comic sans
però..
il concetto di logos, che nella sua complessità può essere interpretato come “discorso”, “ragione”, ma anche nell’accezione di principio fisico come “ragione costitutiva delle cose”. Il logos viene espressamente nominato da Eraclito in sette frammenti (1, 2; 45; 50; 72; 115; 124) ed evocato in molti altri, le sue caratteristiche sono l’eternità, l’universalità che promana dal logos, comune a tutti gli uomini indistintamente, conforme alla realtà dei fenomeni sensibili e non, presente in quanto ordine cosmico (kosmos) e vitalità psichica o anima (psiche). La difficoltà dell’uomo nella comprensione di questo logos che tutto regge dipende dall’inefficienza del processo cognitivo antropologico, il quale nelle sue operazioni elementari disperde l’universalità del logos frammentandola e impedendo così a se stesso l’apprendimento della sua profonda ed eterna unità:
“Non me, ma ascoltando il logos è saggio convenire che tutte le cose sono una” (fr. 50). Tale principio si confonde e non si intende se si persiste a negare quella trama unitaria in che consiste, perciò l’errore umano è il supporre che non vi sia l’originale complementarietà nel conflitto (polemos), che i contrari non siano sintetizzabili in una convergenza, data dallo stesso logos, che le apparenze molteplici e illusorie non facciano parte di un unico disegno superiore, a tutta prima mal percepito e quindi non elaborato intellettualmente.
m?!