Cablaggio da motomondiale
Un’infrastruttura di rete in grado di rispondere a forti sollecitazioni e di garantire trasmissioni in banda larga: Ducati spiega alla Redazione come ha riorganizzato la propria rete.
È stata Systimax Solutions a dare una mano a Ducati in una gara importante: riorganizzare il cablaggio, in modo da avere un’infrastruttura di rete capace di garantire velocità, affidabilità e prestazioni di alto livello. Nata nel 1926 e diventata simbolo del motociclismo italiano nel mondo, negli ultimi anni Ducati ha allargato notevolmente il suo business. Per gestire in modo affidabile e veloce tutte le informazioni sensibili della società, la sede di Ducati a Bologna ha avvertito l’esigenza di una rete di cablaggio più preformante: un’infrastruttura di rete in grado di rispondere a forti sollecitazioni e di supportare la richiesta di banda in continua crescita. Ducati si è rivolta a Longwave, società specializzata nella progettazione e fornitura di soluzioni integrate di fonia. “Nel corso degli anni, con la crescita della società, le esigenze di Ducati cambiavano: i responsabili della rete erano alla ricerca di un sistema di cablaggio che garantisse una velocità elevata e la trasmissione di un segnale privo di errori”, afferma Marco Pincelli, responsabile tecnico di Longwave. “Anche dal punto di vista della manutenzione, era necessario che l’infrastruttura consentisse interventi semplici e rapidi: ecco perché la scelta si è indirizzata verso le soluzioni Systimax Solutions, che ha fornito diversi componenti per la nuova rete”.
La rete Ethernet esistente nell’edificio Ducati era ancora composta in massima parte da un cavo coassiale, con problematiche sempre più complesse da gestire: da qui la necessità di estendere i punti della rete e di passare a un sistema di cablaggio unificato che integrasse anche la telefonia. La soluzione da scegliere doveva essere in grado di integrare sia la parte As 400 sia la parte Ethernet.
L’utilizzo della soluzione Sytimax Utp, la semplicità di istallazione, l’uso di pannelli di tipo 110, più flessibili rispetto ai tradizionali pannelli Rj 45 e la qualità dei materiali sono alcuni dei punti di forza della infrastruttura di rete realizzata.
L’utilizzo di strumenti di ricerca e sviluppo e intensivi programmi di test nei Systimax Labs hanno costituito una rassicurazione per l’utente finale sul tipo di infrastruttura di rete da installare.
Il sistema di cablaggio strutturato di Ducati in questi sei anni ha continuato a svilupparsi ed è ancora un progetto vivo e in espansione. Il palazzo Ducati, che visto frontalmente sembra un unico grande ufficio, in realtà è costituito da una parte che ospita gli uffici e una sezione in cui sono presenti i laboratori e gli uffici tecnici per la progettazione e lo sviluppo dei nuovi “bolidi a due ruote”. La parte più estesa del progetto è stata realizzata nei primi quattro anni, con la cablatura del corpo uffici e dello stabilimento.
L’anno successivo si è continuato a lavorare anche nelle aree dedicate alla produzione, collegando tutte le utenze ad altri armadi di concentrazione e, infine, anche l’ufficio tecnico è stato dotato di una nuova infrastruttura di cablaggio. Oggi, a seguito di una serie di interventi di ampliamento e ristrutturazione, l’ufficio tecnico occupa oltre il 40% dell’intero edificio. Durante le prime fasi del progetto, l’ufficio tecnico aveva in carico le attività di sviluppo e test delle classiche moto da strada, successivamente, a seguito del rientro di Ducati nel mondo delle competizioni, si sono aggiunte le attività relative alla Superbike e successivamente quelle della Moto GP.
In termini di tempo, per la realizzazione della prima rete di cablaggio sono stati impiegati indicativamente due mesi; con il passare del tempo però le esigenze aumentavano e molti uffici, all’inizio inutilizzati, sono stati riabilitati. Le dimensioni dell’infrastruttura di cablaggio hanno registrato una rapida crescita sia dal punto di vista del numero di prese, che sono passate dalle 700 iniziali alle attuali 4.000, sia da quello degli armadi che sono diventati davvero numerosi tanto che, come dice Pincelli “...per classificarli non bastano le lettere dell’alfabeto”.
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