Aveva promesso il record e record è stato: il 22 agosto, ai 1281 metri di altitudine di Bonneville (Utah), il "Dieselmax" ha percorso il miglio cronometrato a 529,099 km/h, conquistandosi il titolo di diesel più veloce del mondo e polverizzando il primato precedente, messo a segno nel lontanissimo 1973 dal "Thermo King Streamliner" (379,413 km/h).
A pilotare il siluro - lungo 9,09 metri, del peso di 2.700 chilogrammi (pilota incluso) e dotato di due turbodiesel da 750 CV ciascuno - c'era il quarantaquattrenne tenente colonnello della Raf, Andy Green, attuale detentore del record di velocità assoluto e unico uomo ad avere superato la velocità del suono (1227,986 km/h, nel 1997 con il "Thrust Ssc").
Perché il record venisse omologato dalla Fia era necessario che il "Dieselmax" effettuasse due prove in direzione opposta su un percorso di 11 miglia totali (17,6 km), nell'arco di un'ora. Allo scadere dei sessanta minuti, quando sembrava ormai che mancasse il tempo per ripartire, nel secondo round il "Dieselmax" ha fatto registrare una velocità media sul miglio di 536,497 km/h (nel primo tentativo era stata di 521,853). Un successo clamoroso che corona quello che può essere definito l'anno dei motori diesel, dopo il successo dell'Audi "R10" all'ultima 24 Ore di Le Mans.
E dalla Jcb, il produttore di macchine utensili che ha realizzato il veicolo (costato circa 80 milioni di sterline) sono giunte voci che il record appena raggiunto potrebbe non essere l'ultimo: il "Dieselmax", medita, per i prossimi giorni, un nuovo tentativo...