[quote="LoZioTazio"]a me son sempre piaciute le linee morbide e rotonde, non ho mai sopportato la auto spigolose, che mi danno l' impressione di esser tagliate col pennato e rifinite con l' accetta





Allora Zio la mia Beta non ti piace di sicuro...

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ecco quelli che secondo me sono i migliori esempi di eleganza in materia di auto sportive di altre tre illustri case italiane

la lancia flaminia zagato del 59



alla quale aggiungerei la mitica Aurelia B24



la Maserati 2000 Si



e la Abarth 1300 del 1964

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Lo Zio Tazio

"Io vi daró tutto ... basta che non domandiate nulla!"

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"Io vi daró tutto ... basta che non domandiate nulla!"

un omaggio a due esempi "stranieri" di auto sportive straniere di grande stile

la Chaparral 2F



e la piú bella Porsche di tutti i tempi, la 917

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"Io vi daró tutto ... basta che non domandiate nulla!"

La Giulietta Sprint color rosso please.
E comunque grazie per la carrellata d'auto d'epoca.
Bellissime.
La 330 poi

eccola





ma della Giuletta non possiamo dimenticare la versione spider, che negli anni sessanta é stata il sogno di consumo di tutti i giovani e meno giovani



e nemmeno possiamo tralasciare le bellissime versioni SS (Sprint Speciale)



e SZ (Sprint Zagato)

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"Io vi daró tutto ... basta che non domandiate nulla!"

una sportiva bellissima ma poco conosciuta: la OSCA MT4, della quale furon realizzate varie versioni di 1.100cc, 1.500cc e 2.000cc

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"Io vi daró tutto ... basta che non domandiate nulla!"

nel 60-61 tre tecnici allora in forza alla ferrari progettarono una sportiva di appena 1000cc: Giancarlo Chiti progettó ilo motore, Giotto Bizzarrini il telaio, mentre la carrozzeria fu disegnata dal giovanissimo giorgetto giugiaro... ma quando tutto era pronto enzo ferrari si rifiutó di dare il suo nome a quella vetturetta, temendo che la piccola cilindrata della "ferrarina" potesse macchiare il buon nome della ferrari.
Al che Chiti Bizzarrini e Giugiaro con l' aiuto finanziario di un industriale milanese, certo oronzo de norta, misero su l' ASA.
La Ferrari costruiva e forniva sottobanco motori e telai, e Bertone assemblava e rifiniva le auto nel proprio stabilimento. Le ASA erano poi distribuite e vendute dalla rete dei concessionari ferrari, ma il "patto" con l' ASA era che non dovesse apparire da nessuna parte il marchio Ferrari. Nonostante questo tutti sapevano la vera origine dell' ASA 1000, e di conseguenza tutti la chiamavano "la ferrarina".
Purtroppo la macchina non ebbe molto successo, soprattuttoperché a fronte di prestazioni giocoforza non esalçtanti aveva un prezzo alquanto salato, e dopo pochi anni e poco piú di 100 esemplari venduti (tra cui una manciata di spider e fuoriserie) la avventura dell' ASA si concluse nel 67 con la chiusura

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"Io vi daró tutto ... basta che non domandiate nulla!"

Mio zio di Bologna quando ero piccolo mi portava in giro per la città con una Triumph come questa:

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METEOROLOGO E CONSULENTE CINOFILO

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