Cinque team danno scacco alla Fia
Se entro la fine dell'anno la Fia non dovesse accettare le riforme, l'associazione dei costruttori di Formula 1 lascerà la classe regina dell'automobilismo dando vita ad un altro campionato. Questo l'ultimatum lanciato dal Gpwc, l'organizzazione che riunisce e tutela gli interessi di BMW, Honda, Renault, Toyota e Mercedes. "Se la riforma non dovesse essere possibile prenderemo questa strada", ha detto un portavoce.
BMW, Honda, Renault, Toyota e Mercedes tornano sul piede di guerra. L'obiettivo delle rimostranze dei cinque team è principalmente l'egemonia di Bernie Ecclestone, patron del circus iridato. "Se la riforma non dovesse essere possibile prenderemo questa strada - ha detto a nome del gruppo Burkhard Goeschel, membro della presidenza di BMW, al quotidiano 'Financial Times Deutschland - Non ci sarà un'altra soluzione, manca solo l'ultima decisione".
Il Gpwc, acronimo di Grand Prix World Championship, non è nuovo a prese di posizioni radicali, del resto. I vecchi contrasti con Ecclestone avevano già portato i cinque costruttori a prefigurare un mancato rinnovo del Patto della Concordia, la carta che stabilisce i principi della Formula 1 fino al 2008. L'attuale documento avrà valore fino al 2008, ma ora i team, le cui richieste riguardano soprattutto la ripartizione delle risorse, pongono una nuova preoccupante minaccia. Ora toccherà ad Ecclestone rispondere, ma l'impressione è che per il futuro della Formula Uno si profili un nuovo inverno caldo.
tgcom
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