da MOL :
Da neo responsabile dell'attività sportiva del Gruppo Piaggio, Sacchi deve gestire tre marchi in competizione tra loro nel motomondiale e arginare nella MSMA la presenza della Honda. Non è impresa da poco. Ma lui, alle sfide, è abituato da sempre...
di M. Masetti
Decisione scontata ma molto azzeccata: da due giorni Giampiero Sacchi è il responsabile dell’attività agonistica del Gruppo Piaggio. Sapere che a capo dello sport per quanto riguarda Gilera, Aprilia e Derbi ci sia un uomo di sport è grande soddisfazione perché, con tutto il rispetto per i manager “generalisti” quelli per i quali una moto è uguale ad un formaggino, le corse fanno razza a parte e rischiano di travolgere chi non sia dell’ambiente.
Sacchi, ternano, 48 anni, è uno che viene dalla gavetta. Prima presidente del Moto Club Liberati di Terni, in seguito manager di piloti (tra i quali i big italiani di oggi), poi proprietario di un piccolo team (la scuderia Carrizosa che ha però vinto il mondiale 125 con Valentino Rossi nel 1997), direttore della DRD che ha riportato al mondiale Derbi e Gilera e ora capo dello sport di un grande gruppo…
Bravo Sacchi, un bel salto, una bella responsabilità, ma anche la necessaria esperienza per gestire una situazione non facile: Derbi e Gilera in lotta per il mondiale 125 (tra l’altro contro Aprilia!), il marchio veneto da rilanciare in 250, la MotoGp, la voglia di Superbike espressa dai vertici aziendali tempo fa …
- Una discreta patata bollente, vero Sacchi?
“Per prima cosa sono felice della fiducia che hanno riposto in me i vertici del Gruppo, dal presidente Colaninno, all’amministratore delegato Sabelli e a Leo Mercanti. Sono onoratissimo della loro stima e sono altrettanto convinto che questo sia un grande impegno e una responsabilità notevole. Per ora la mia ricetta prevede lavoro, impegno e costanti verifiche con i vertici del Gruppo”.
E, aggiungiamo noi, molto più tempo da passare a Noale, dove ci sarà la “testa” dell’attività agonistica, sicuramente meno piacevole come sede rispetto a quella attuale, dato che Sacchi da anni vive a Barcellona con la famiglia. Ma si sa, ogni promozione ha un rovescio della medaglia…
- Bene, Sacchi e adesso cosa si fa? DRD o Aprilia, MotoGp o superbike e supersport?
“Non è tempo per gli scoop e le sparate ad effetto. Io non sono arrivato per questo, ma per seguire l’attività sportiva. Diciamo che parecchio dipende dallo sviluppo dei regolamenti, se nella 125 e 250 verrà confermata l'attuale normativa che prevede motori a due tempi fino al 2009. Fondamentale è capire cosa succederà dopo il 2009, visto che nessuno ne parla e il regolamento non lo indica. E' importante, perché il 2009, parlando da un punto di vista di chi deve pensare e sviluppare nuovi motori, è davvero dietro l’angolo”.
- Cosa potrebbe cambiare se ad esempio la Honda chiedesse motori a quattro tempi in tutte le classi?
“Con 125 e 250 a quattro tempi ci sarebbero molte cose da rivedere e non credo ci sarebbe la stessa presenza numerica in griglia di partenza”.
- Con la presenza di un uomo esperto di gare e gestione come te, forse la MSMA (l’associazione dei costruttori) potrebbe essere meno in linea con i voleri della Honda?
“Sì, e io ero già presente alla riunione fatta in Giappone. Penso ci sia ancora molto da fare, anche perché la GP Commission che si è riunita a Shanghai, durante il Gp di Cina, non ha accettato all’unanimità le proposte fatte riguardo a riduzione di cilindrata e abolizione delle valvole pneumatiche. Quindi, bisogna ancora parlarne”.
- Quindi cosa succederà?
“Che per quanto riguarda nuovo regolamento, riduzione della cilindrata e valvole pneumatiche si ripartirà con una nuova riunione MSMA al Mugello”.
Ah, ma allora non era vero che la Honda aveva vinto su tutti i fronti e che la tecnica libera in stile F1 era stata accettata! Bravo Sacchi, questa è una notizia importante e anche vera…
- Quindi in pratica sei il rappresentante dell’industria europea contrapposta alla Honda?
“Credo che ci siano cose più importanti del mio ruolo e del mio peso. Lo sport, ad esempio”.
In tema di sport, bisogna ricordare che in Cina, per la prima volta da quando c’è il motomondiale “moderno”, non si sono presentate due Case, KTM in MotoGp e Fantic in 250, probabilmente sono anche questi gli aspetti sui quali ragionare.
- Decisioni toste da prendere ne hai parecchie, iniziamo da questa: Mondiale o Superbike? La dirigenza credo punti sulle moto di serie…
“Non si farà solo quello che piace a me, bisognerà considerare i piani produttivi del Gruppo e lo sviluppo dei regolamenti. Diciamo che è presto per parlare di questo”.
- Invece sono itempi di Derbi e Gilera contro Aprilia in 125, una bella lotta in famiglia
“Beh, speriamo che non vinca una Honda o una KTM! Mi aspetto molto da Gigi Dall’Igna che è il direttore tecnico dell’attività sportiva del Gruppo. Saranno tempi di battaglie e grattacapi, ma bisognerà riflettere bene e in fretta su tutto. In ogni caso avremo il rispetto che si deve al lavoro degli altri e Aprilia ha vinto molto”.
- In 250 l' Aprilia si difende da una Honda sempre più combattiva. Cosa bolle in pentola?
“Un po’ presto per dire cosa, visto che ce l’hanno appena data. Però dico che se un gruppo come quello che rappresento nelle gare decide di correre, lo fa con la volontà di vincere, quindi l’impegno c’è”.
- Aprilia vuol dire anche clienti, ovvero team satellite e squadre che comprano le moto kit. In parecchi si lamentano. Hai pensato a loro?
“Per me i clienti sono una grande risorsa che è molto facile perdere e difficile da riconquistare. Sono un grande patrimonio che va mantenuto e fidelizzato. Parlo a livello di campionato del mondo, ma anche per i campionati nazionali”.
- Nell’attività sportiva ci sono anche i piloti, quali saranno quelli da tenere d‘occhio, Poggiali ad esempio che farà, resta nel Gruppo? “Manuel ha un contratto con noi fino alla fine anno e spero che vinca. Però per parlare di piloti è ancora presto, prima ci sono strategie da definire”.
- In MotoGp tornerete a correre oppure no?
“Per ora ci corrono gli altri e ragionando sui costi posso solo dire che ci sono in ballo cifre che farebbero tremare i polsi ad un presidente di un grande club di serie A di calcio. E non parlo di running cost (cioè di quanto costa una stagione agonistica, ndr) ma del costo di un progetto che parte da zero, al quale aggiungere una squadra di sviluppo. Mi spiace perché si potrebbero fare grandi sparate con la stampa, ma adesso è il momento della responsabilità. Bisogna capire che con le regole attuali vince che ha più soldi e che forse è meglio fare una buona Uefa, piuttosto che essere eliminati subito in Champions League”.
- Per correre in MotoGp con una moto competitiva si parla di almeno 60 milioni di Euro da stanziare. Questa cifra è per la Hondalo 0,2 o lo 0,5% del fatturato. Quanto sarebbe per il vostro Gruppo? “Io sono abituato a fare i conti al centesimo e quindi mi sembra una semplificazione, però non è nemmeno un’assurdità quello che hai detto e fa capire che, senza regole precise e razionali, la griglia sarà sempre più vuota e che un’altra Casa che non sia Honda, non ha troppe speranze di vincere. Penso che quando si scriveranno i regolamenti bisognerà pensare anche a questo”.
- A Le Mans mangerai ancora con noi, oppure starai solo con i boss?
“Le buone abitudini non le cambio mai”.
_________________ Non smettere di cercare cio' che ami, finirai per amare cio' che trovi.
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