21/8/2007 (7:55) - INTERVISTA AL CAMPIONE DI MOTOCROSS
«Occorrono sponsor e tv Soltanto così il motocross può uscire dall’anonimato»
ENRICO BIONDI
Cairoli, innanzitutto complimenti: da parte nostra e dalla Yamaha, che quest’anno, con i chiari di luna in MotoGp, può contare sempre su di lei. Mai avuto dubbi?
«Grazie infinite. Ma ero sicuro di poter vincere il mondiale qui in Irlanda. Me lo sentivo, mi mancavano solo 26 punti. Poi, domenica mattina, Pourcel s’infortuna e mi spiana la strada. Mi spiace, capita, ma comunque non ci sarebbe stato match: ho vinto tanto più di lui quest’anno (7ª doppietta stagionale, 19 manche su 26 in totale, ndr), che il titolo me lo merito tutto».
Ma come fa uno che è nato a Patti, andare a vincere il titolo in Irlanda del Nord, con un freddo polare e una pioggia allucinante?
«In effetti me lo chiedo anch’io. L’Irlanda, poi, non è neppure una delle mie nazioni preferite. Ma chiudere con tre gare d’anticipo il discorso era importante per preparare il futuro».
Dove avete festeggiato? Immagino in un pub e fiumi di birra.
«Giusto il pub, sbagliata la birra. Mica posso fare stravizi. Domenica prossima corro in Inghilterra, a Donington. Devo avere le idee chiare».
A proposito: andrà a correre davvero negli Usa, nel Supercross?
«L’idea era quella, ma ci ho ripensato: mi diverto troppo nella MX2 che diventerà tra breve la classe regina del motocross. L’America può aspettare ancora un paio di anni. Qui mi diverto troppo».
Dica la verità: è invidioso della notorietà di Valentino Rossi?
«Sarei un asino dicessi di no. Certo che mi farebbe piacere avere il suo seguito, i titoloni sui giornali. Anche perchè i sacrifici che facciamo noi del motocross, gli allenamenti estenuanti, lui non li fa sicuramente. Tanta fatica, tanta passione e pochi soldi, è questo il guaio».
Il suo sogno?
«Che le grandi aziende, i grandi sponsor, possano darci una mano. Ci sono team che tirano avanti con pochi mezzi eppure questo è uno sport meraviglioso, bello da vedere anche alla tv. Ecco, sono sicuro che se Rai o Mediaset seguissero il motocross come fanno con F1 e MotoGp, le cose cambierebbero. Non oso chiedere le dirette, basterebbe che si desse risalto alle nostre prove».
Italia 1 domenica lo ha fatto, in diretta dal Gp di Brno.
«L’ho saputo. Un passo importante».
Ma quanto costa una moto da cross come la sua? In MotoGp volano miliardi.
«Da noi volano noccioline. Con 10 mila euro e altri 10 per il kit, fai un campionato del mondo da favola».
E i guadagni?
«Corro per la Yamaha ma non pensate che guadagni grosse cifre. Vivo a Patti, giro l’Europa con il camper (camper, non motorhome) seguito da mamma e papà. La bella vita? Chissà, fra una ventina d’anni...».