Simoni-Basso, ancora veleni
Alla partenza dell'ultima tappa il trentino accusa la maglia rosa: "Non avrei vinto da solo, ma ieri mi ha chiesto soldi per lasciarmi il successo". La replica: "Tutto falso"
Ivan Basso e Gilberto Simoni in azione ieri. AfpMILANO, 28 maggio 2006 - Prologo avvelenato per la festa dell'ultima tappa dell'89° Giro d'Italia. Alla firma del foglio di partenza, Simoni è tornato sul tappone di ieri con pesanti accuse nei confronti della maglia rosa, Ivan Basso. "Non voglio togliere meriti al mio rivale - ha detto il trentino - ha vinto perché è stato il più forte, se avessi vinto io sarebbe stato un suo regalo. Però in discesa mi ha chiesto di non staccarlo e a 5 km. dal traguardo mi ha chiesto soldi per lasciarmi il successo. Io non sono abituato a chiedere la carità e gli ho risposto no". Mentre Simoni rilasciava queste dichiarazioni è arrivato Basso, che tendeva la mano al rivale per sancire la pace dopo il nervosismo di ieri nel dopo tappa. "Le tue scuse non le accetto" ha detto Simoni. Basso, dal canto suo, ha solo replicato: "E' vero che gli ho chiesto di andare giù insieme, in discesa, ma tutto il resto è falso". E qui Simoni ha replicato gelido: "Vuoi che dica anche la cifra?", prima di andarsene senza salutare il rivale.
Intanto siamo alla 21ª e ultima tappa dell’89ª edizione del Giro d’Italia, da Magreglio a Milano. La partenza dal Museo del Ghisallo, che dovrebbe essere inaugurato a settembre, opera fortemente voluta da un grande del passato come Fiorenzo Magni.
La corsa prosegue in discesa verso Asso, Canzo, Pusiano, Oggiono, Merate, Cambiago, Monza, Sesto San Giovanni per entrare poi a Milano dove i corridori affronteranno per 11 volte il classico circuito di 4,8 km di corso Venezia.
E proprio in corso Venezia, dopo 140 km di gara si concluderà il Giro, praticamente vinto da Ivan Basso. Tradizionalmente, infatti, l’ultima tappa viene vissuta dai corridori come una passerella. Per la vittoria di tappa, invece, si dovrebbe assistere a uno sprint tra Paolo Bettini, in cerca di punti fondamentali per la conquista della maglia ciclamino, e il tedesco Olaf Pollack.
dalla gazzetta