Intervista a Raffaele De Rosa dopo il Qatar....
Scusate la parentesi "patriottica"... ma io "tifo" spudoratamente per Raffaele perchè è napoletano ed è veramente raro trovare un pilota a questi livelli che non provenga dall'Emilia-Romagna/Marche .... o Lazio!!
W Raffaele!!
Assieme a Simone Corsi, è la speranza italiana della 125: Raffaele De Rosa avrebbe potuto iniziare alla grande la stagione 2008, la sua quarta completa nella ottavo di litro, ma ha avuto troppa fretta. A Losail il napoletano sapeva di poter stare davanti a tutti e voleva andarci, là in testa, con la sua KTM, l’unica al top in mezzo a tante Aprilia. La sua corsa è però finita a tre giri dalla fine, quando nel tentativo di superare Joan Olive, poi giunto secondo, Raffaele ha tamponato lo spagnolo finendo nella via di fuga.
Dopo una breve apparizione come Wild Card nel GP di Gran Bretagna del 2004, De Rosa - che il 25 marzo compirà 21 anni - ha debuttato in pianta stabile nel Mondiale 125 nel 2005 su una Aprilia del Team Matteoni. Un esordio positivo, che ha spinto Fiorenzo Caponera a volerlo con sé nel team Multimedia, dove Raffaele è rimasto due stagioni ottenendo due quarti posti come miglior piazzamento.
Il 2008 rappresenta per De Rosa la stagione della svolta: raggiunta ormai la maturità, Raffaele deve puntare al risultato importante. Quel primo podio sfiorato già due volte poteva arrivare, come detto, già nella notte di Losail, ma la gran voglia di essere protagonista ha giocato un brutto scherzo al pilota della KTM.
“Quando ho subito il sorpasso di Olive – spiega De Rosa – ho sbagliato a voler replicare subito, avrei dovuto aspettare. C’erano tutte le condizioni per tornargli davanti con più calma, ma ho avuto fretta…”.
A parte la caduta (nella foto), in Qatar hai dimostrato di essere l’unico pilota, per ora, a fare andare forte la KTM…
“Sinceramente arrivati in Qatar non ci aspettavamo di poter fare una gara del genere: nelle prime prove avevamo infatti avuto un po’ di difficoltà, ma poi sabato le cose sono migliorate. La cosa bella della KTM è che la moto non dà sorprese: come va in prova, va in gara. E, una volta in gara, riesce a tenere la stessa prestazione praticamente dal primo all’ultimo giro, mentre con l’Aprilia spesso facevo fatica a mantenere lo stesso livello per tutta la corsa, calava un po’ verso la fine. In più, la KTM si guida molto bene, credo che la ciclistica sia un suo punto di forza. Manca forse ancora un po’ di accelerazione, ma è un aspetto secondo me meno importante. Quando il telaio è a posto, si è già un pezzo avanti…”.
A proposito di accelerazione e velocità: è tanto il gap con le Aprilia RSA?
“Sinceramente, mi aspettavo peggio: le RSA di Bradley Smith e Stefan Bradl vanno molto forte, ma in questo caso a fare la differenza è il fatto che sono piloti molto leggeri. Io e Talmacsi, per esempio, siamo tra i piloti più pesanti della 125, e infatti la differenza di velocità tra la mia moto e quella di Gabor non si nota tantissimo. Il gap, comunque, si nota più che altro in qualifica, dove l’Aprilia può andare più al limite sfruttando l’immissione a disco rotante. In gara viene livellato un po’ tutto. Infine, va detto che la KTM ha margini di miglioramento, perché le moto hanno corso in Qatar così come ce le hanno consegnate a inizio anno: in vista delle prossime gare ci saranno già nuovi particolari da provare, per questo motivo penso che a Jerez andremo ancora meglio”.
La gara di Losail ha fatto capire alla KTM che deve puntare su di te?
“Sicuramente c’è un rapporto un po’ più stretto con la Casa rispetto a quanto mi era capitato quando ho corso con l’Aprilia: i tecnici sono sempre interessati ai pareri dei piloti, ti chiedono sempre come può essere migliorata la moto. La cosa più bella, comunque, è che a tutti i team viene fornito lo stesso identico materiale: la moto è uguale per tutti, così è soltanto il lavoro che viene fatto in pista dal team a fare la differenza. Se punteranno su di me? Beh, come detto siamo partiti con le moto uguali per tutti, poi credo che quando ci saranno delle novità, verranno date prima a chi è più avanti in classifica…”.
Di te l’ingegner Dall’Igna dell’Aprilia ha detto: “De Rosa è un buon pilota, mi dispiace averlo perso…”. Ma a Noale ti avevano fatto un’offerta per rimanere?
“Mi fa senza dubbio piacere che l'abbia detto. La KTM, però, è venuta a cercarmi prima di loro, e il fatto che per primi abbiano creduto in me, mi fa ancora più piacere… Chiaramente mi sarebbe piaciuto rimanere in Aprilia, perché è una Casa italiana, ma dopo diversi anni con loro, mi sarebbe piaciuto farlo soltanto in un team di primo livello”.
Da buon napoletano, hai dei riti scaramantici?
“Faccio tantissimi calcoli sul mio numero di gara: il 35 è frutto di un insieme di coincidenze. Tutti gli anni penso di cambiarlo, ma fra addizioni, sottrazioni, e moltiplicazioni, alla fine esce sempre lo stesso numero… Mi piace come il 3 e il 5 si scrivono assieme, poi il 3 è il numero perfetto, oltre al numero del mio mese e quello di mia madre, marzo”.
fonte GpOne