La bella Danica Patrick
nel mirino della Honda
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Dopo Lella Lombardi e Giovanna Amati, un'altra donna potrebbe presto gareggiare in Formula 1. Nick Fry, boss della casa giapponese, è rimasto così colpito dalle prestazioni in Indycar di Danica da proporle un test a novembre. E se andasse bene...
Danica Patrick ha vinto a Motegi in Indycar. Afp
LONDRA (Gb), 13 giugno 2008 - Trentaquattro anni dopo Lella Lombardi e sedici dopo Giovanni Amati, il mondo della Formula 1 potrebbe ritrovarsi con una donna al volante. E non una qualunque, bensì la splendida americana Danica Patrick (vedere per credere il suo sito), pilota della Indy Racing League con il team Andretti, nonché prima donna a condurre una 500 Miglia di Indianapolis e prima donna a vincere una corsa in Indycar (è successo il 20 aprile scorso a Motegi, in Giappone). Insomma, una che alla guida di una monoposto ci sa fare e anche parecchio.
FRY IMPRESSIONATO - Ecco perché la Honda ha deciso di offrirle la possibilità di fare il grande salto in Formula 1. Come scrive il Sun, il boss del team, Nick Fry, sarebbe rimasto talmente ben impressionato dalla Patrick da proporle di fare un test con la Honda in novembre, a campionato concluso. Se il provino dovesse andare bene, la 26enne Danica potrebbe così ritrovarsi a lottare con Hamilton e compagni dalla prossima stagione, come successe alla Lombardi nel 1974 e alla bionda Giovanna Amati nel 1992.
BUTTON ACIDO - Conosciuta non solo per la sua abilità di pilota, ma anche per le indubbie qualità fisiche, esaltate dalle sexy copertine di FHM e Sports Illustrated, la Patrick non sembra però incontrare il favore dei colleghi maschi. Velenoso, a questo proposito, il commento che si è lasciato sfuggire qualche tempo fa Jenson Button, attuale pilota della Honda: "Non credo che Danica vada bene per la Formula 1, perché una ragazza con un seno prosperoso non può stare comoda in una monoposto e oltretutto distrarrebbe i meccanici. Immaginate come sarebbe anche solo legarla all’interno dell’abitacolo...". Critiche a cui la bella ragazza del Winsconsin ha imparato a rispondere in un solo modo: vincendo in pista, alla faccia degli avversari, evidentemente incapaci di resistere alle curve. E non parliamo solo di quelle dei circuiti.
Simona Marchetti
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