da quotidiano.net
Maranello, 19 novembre 2008 - "IO SONO sempre stato convinto di una cosa: Valentino poteva essere un grande protagonista anche sulle quattro ruote, anche in Formula Uno. E non ho cambiato idea".
Stefano Domenicali sta per andare in vacanza. Sette giorni fuori dall’Italia, assieme alla famiglia. "Naturalmente stiamo già lavorando per il 2009, Badoer e Gene sono in pista a Barcellona per sperimentare le novità regolamentari. L’auto nuova verrà pronta intorno a Natale, contiamo di presentarla al pubblico entro la metà di gennaio. L’obiettivo è ovvio: vogliamo riportare il numero uno sulla nostra macchina, non ci piace vederlo sulla McLaren di Hamilton…".
Ma, prima di partire per il breve periodo di riposo, il successore di Jean Todt al vertice del Reparto Corse della Ferrari si concederà una sosta al Mugello: da domani, giovedì, c’è Rossi sulla Rossa…
"Se lui avesse voluto — aggiunge Domenicali — noi una macchina per correre i Gran Premi gliela avremmo data. Sicuri di non pentircene".
Come mai, secondo te, ad un certo punto Valentino scelse di restarsene in sella alle moto?
"Penso abbia prevalso in lui l’amore per l’ambiente delle due ruote, per un mondo che certo è molto diverso dal mio, dal nostro".
Visti i risultati, ha fatto bene.
"Eh, direi di sì! A me scappava da ridere, quando sentivo che lo consideravano bollito. Mi pare che nel 2008 abbia rimesso le cose a posto, zittendo tutti".
E perché adesso gli torna la voglia di guidare la Ferrari?
"Abbiamo qualcosa da festeggiare assieme, no? Noi abbiamo conquistato il mondiale dei costruttori e ne siamo fieri. Vale ha spazzolato la concorrenza con la Yamaha. Siamo amici, ci piace l’idea di fare qualcosa in compagnia…".
Tutto qua?
"Tutto qua. Per il futuro, la Ferrari e Rossi hanno programmi definiti. Ci aiuteremo da lontano, incitandoci a vicenda".
Che auto gli darete, al Mugello?
"Valentino avrà a disposizione gli ingegneri e i meccanici del team di Formula. Quanto alla vettura, sarà la stessa che hanno usato Massa e Raikkonen nella fase finale del campionato".
Mica male.
"Vedrai che se la cava, già in occasione dei test precedenti Valentino era andato molto forte".
Sul serio?
"Sul serio. Girava su tempi assolutamente buoni. Mazzola, l’ingegnere capo della squadra prove, era entusiasta. Diceva che Rossi aveva un talento naturale per la velocità, anche calato nell’abitacolo di una monoposto".
Insomma, avrebbe vinto anche in F1.
"Minimo ci sarebbe andato vicino. Era competitivo, non ci sono discussioni su questo".
Magari al Mugello va più forte di Kimi.
"Io glielo auguro, anche se credo che venga soprattutto per divertirsi".
Come è nato questo feeling così forte tra Rossi e la Rossa? Da ragazzo, Valentino faceva il tifo per la Williams di Villeneuve…
"Non ci conoscevamo ancora bene. Ma devi sapere che io sono un fanatico del motociclismo, vengo da Imola e da giovanotto non mi perdevo una gara, al Santerno…".
E allora?
"Allora, ho incontrato Valentino e mi è piaciuta la sua spontaneità, la sua voglia di vivere. Gli ho spiegato che i ferraristi andavano matti per lui. Poi c’è stato un equivoco che ha cementato il rapporto di simpatia…".
Che genere di equivoco?
"Una volta eravamo in Australia per il Gp, lui era nostro ospite ai box e dovevamo vederci per programmare il primo test con la F1. Scegliamo un ristorante tranquillo, per non essere beccati dalla stampa. Vuoi sapere il risultato?".
Sono qui apposta.
"Per caso, siamo finiti in un ristorante riservato ai gay! Dopo cinque minuti eravamo fuori a ridere come pazzi. A quel punto, chiaramente, lui doveva assolutamente fare le prove con la Ferrari…".
_________________ La Vertigine non è Paura di Cadere ma Voglia di Volare!
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