La notizia era nell'aria, adesso è ufficiale: niente Gran premio del Bahrein di Formula 1. Salta così la gara inaugurale del Mondiale, che si sarebbe dovuta tenere il 13 marzo.
RISCHI - La situazione nel piccolo stato del Golfo Persico, teatro nei giorni scorsi di duri scontri tra manifestanti e polizia, non è evidentemente stata ritenuta sufficientemente tranquilla perché un evento così importante (e complesso dal punto di vista organizzativo) si potesse svolgere senza rischi. Prima dell'annuncio ufficiale, era arrivata la decisione di sospendere i test delle scuderie previsti dal 3 al 6 marzo e spostati a Barcellona dall'8 all'11.
COMUNICATI - Questo il comunicato degli organizzatori (che hanno pagato 30 milioni di euro per ospitare la Formula 1 e altri 14 perché fosse il primo appuntamento della stagione): «Il Bahrein International Circuit ha annunciato oggi che il Regno del Bahrein rinuncerà ad ospitare il Gran premio di Formula 1 di quest'anno così che il Paese possa concentrarsi sul suo processo di dialogo nazionale». Simile il testo diffuso dal principe Salman bin Hamad Al Khalifa, che detiene i diritti commerciali della corsa, dopo una breve telefonata a Bernie Ecclestone, patron del Circus: «Crediamo che sia importante per il bene del paese concentrarci con effetto immediato su altre questioni, penseremo più avanti all'organizzazione del Gran premio. Dopo gli eventi degli ultimi giorni la nostra priorità è scongiurare la tragedia, superare le divisioni e riscoprire il tessuto unitario del Paese così che il mondo possa tornare a guardarci come una nazione unita».
VIA IN AUSTRALIA - Non è ancora chiaro se e quando la gara verrà recuperata. Ad aprire la stagione della Formula 1 sarà con ogni probabilità il Gp dell'Australia il 27 marzo. «È molto triste che il Bahrein sia stato costretto a cancellare la gara - ha dichiarato Bernie Ecclestone -. Auguriamo ogni bene a quella nazione e speriamo che sappia guarire in fretta dai suoi attuali problemi. L'ospitalità e il calore della gente del Bahrein è proverbiale e chiunque vi sia stato lo può confermare. Speriamo di tornarci al più presto».
Redazione online
21 febbraio 2011
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