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 Oggetto del messaggio: F1 2018
MessaggioInviato: lun 22 gen, 2018 10:15 am 
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Colonnello Bernacchia
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Importante!!!!
Hanno deciso di aumentare il peso minimo obbligatorio per i piloti!!! :-o :-o

Quindi i magri e segaligni dovranno fare scorpacciate di pasta prima della gara :spaghi: :spaghi:

http://www.corrieredellosport.it/news/f ... _i_piloti/

Zio, se volessi candidarti devi pesare più di 80 Kg!!! Ce la puoi fare? :-o

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 Oggetto del messaggio: Re: F1 2018
MessaggioInviato: lun 22 gen, 2018 6:51 pm 
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chesadafapecampà!
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Quando ero militare e secco come un chiodo giá pesavo 85 chili! Adesso dovrebbero rinforzarmi il telaio sennó si piega in due!

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Lo Zio Tazio

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 Oggetto del messaggio: Re: F1 2018
MessaggioInviato: mer 31 gen, 2018 12:31 pm 
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Colonnello Bernacchia
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Interessante articolo :lol: :lol: :lol:

A Daytona si va a tavoletta, mica è la Formula 1!
http://autosprint.corrieredellosport.it ... okieAccept

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 Oggetto del messaggio: Re: F1 2018
MessaggioInviato: mer 31 gen, 2018 4:49 pm 
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Anonimo Varesotto
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 Oggetto del messaggio: Re: F1 2018
MessaggioInviato: gio 01 feb, 2018 7:25 am 
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chesadafapecampà!
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è il trionfo del "politically correcty" e del nauseante bigottismo fintopuritano degli americani,
e la conferma che i seguaci della setta del "politically correct", i cosiddetti "nuovi progressisti", sono in effetti piú autoritari e conservatori delle destre piú reazionarie

Liberty? Ma de che! Liberty un par di palle!
Un motivo in piú per cambiar canale quando trasmettono quella farsa chiamata F1

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Lo Zio Tazio

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 Oggetto del messaggio: Re: F1 2018
MessaggioInviato: gio 01 feb, 2018 7:31 am 
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chesadafapecampà!
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Località: Copacabana, dove la donna è regina la donna è sovrana
<< i nuovi progressisti stanno facendo proprio lo schema delle norme prescrittive delle destre più retrive, rifondando un moralismo di stampo positivista su rappresentazioni schematizzate e abbastanza semplicistiche di razza, genere, sesso, eccetera. ... Il prescrittivismo morale svela infatti un violento attacco concentrico verso chiunque tenti di evadere dalle rigide norme del politically correct. Ma soprattutto evidenzia che la connessione tra progressismo e libertà è ormai del tutto aleatoria.>> (Luigi Iannone)

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 Oggetto del messaggio: Re: F1 2018
MessaggioInviato: gio 01 feb, 2018 7:37 am 
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chesadafapecampà!
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Località: Copacabana, dove la donna è regina la donna è sovrana
La lotta contro il "politicamente corretto" non è una fisima di qualche intellettuale liberale, ma è un problema serio, di politica e di vita, per le nostre avanzate società occidentali. Prima di tutto, guai a pensare che il PC sia qualcosa di tutto sommato irrilevante, per dimensione e peso, pertinente a qualche sparuta frangia, più o meno metropolitana, di intellettuali (i cosiddetti "radical chic" o la "sinistra al caviale" di qualche ciarliero salotto benpensante).

Esso, purtroppo, ha pervaso l'intera società, è diventato un comune sentire che condiziona, in maniera spesso irriflessa, la nostra mentalità, le strutture stesse del nostro pensiero, in conseguenza anche i nostri comportamenti pratici. Inoltre, esso non è limitato nell'applicazione a un solo settore, ma investe vari gruppi della società. Vari ma non tutti, perché anche tra le "minoranze" ci sono quelle "accreditate" e quelle no, c'è chi è un po' più uguale degli altri. Per esempio, e questo la dice lunga sullo spirito che domina i nostri tempi, i cristiani non fanno parte di questa "zona protetta": possono essere perseguitati, incarcerati, uccisi, in varie parti del mondo, ma la notizia quasi mai diventa per noi mediaticamente significativa, esce dal cono d'ombra di qualche trafiletto interno di giornale. C'è una voglia di contestare le nostre radici, così radicale che sa tanto di un masochistico segare i piedi della sedia su cui stiamo seduti.

Va dato atto a Luca Mastrantonio, autore di un efficace corsivo uscito sul Corriere della sera, di aver messo in luce questo carattere, diciamo così, solidale (nonché selettivo) delle battaglie del sempre più aggressivo PC. Non solo: egli ha anche messo bene in luce il carattere "pericoloso" che esso può rappresentare per la nostra libertà di giudizio e espressione, e in genere per la possibilità di quella dialettica fra posizioni contrastanti che dovrebbe essere la linfa vitale di una società liberale. "Si può essere contrari alle quote rosa - si chiede Mastrantonio - senza essere accusati di misoginia? Si può criticare qualcuno di colore senza passare per razzisti? E si può essere contrari ai matrimoni gay senza passare per omofobi?" L'elenco di Mastrantonio continua, ma è chiaro qual è il problema qui in gioco.

È come se ogni possibilità di uscire dai canoni del pensiero dominante ci fosse ora preclusa: il PC, il nuovo conformismo culturale, dietro i buoni sentimenti, non tollera i diversamente senzienti e pensanti, sa essere molto intollerante ed escludente verso chi non sta ai suoi dettati. Provate a contraddire pubblicamente i suoi assunti e vi vedrete quasi automaticamente esclusi da ogni consesso sociale che conta: nessuno si prenderà la briga di confutarvi, ma sarete semplicemente ignorati e giudicati degli "appestati" da evitare. Ma una società che chiude così drasticamente lo spazio di discussione, e quindi di libertà, può dirsi ancora una buona società? E poi: siamo davvero sicuri che proteggere in senso così marcato e acritico certe "minoranze" sia qualcosa che aiuta gli appartenenti ad esse più di quanto non aiuti noi stessi a confermaci nei nostri luoghi comuni? Faccio un esempio. Qualche tempo fa mi è capitato di incappare su un mezzo pubblico in una famigliola di colore che aveva due figlioletti discoli all'inverosimile che importunavano in modi a dir poco incivili gli altri viaggiatori.

I presenti, che non avrebbero certo tollerato comportamenti simili da parte di ragazzi bianchi, non solo non reagivano ma erano prodighi di attenzioni e di occhi dolci verso i due teppistelli. Mi chiedo: non è forse diseducativo nei loro confronti un atteggiamento così permissivo? E, soprattutto, non è questo modo di trattare in modo diverso e più conciliante la persona di colore una diversa e più sottile forma di razzismo rispetto a quello tradizionale? Non sarebbe più eticamente corretto, e anche più liberale, considerare ogni individuo, bianco o nero che sia, nella sua individualità, lodandolo o biasimandolo a seconda dei suoi comportamenti e senza lasciarsi influenzare, né in senso negativo né in senso positivo, dal gruppo di appartenenza? Sottigliezze, forse, per un pensiero grossolano e di facile presa qual è il PC. Ma argomenti pesanti per chi ama ancora ragionare con la propria testa.

La vera dignità di ognuno sarà valorizzata, infatti, il giorno in cui ognuno sarà trattato per quello che è e fa, senza sconti e senza pagare penali. Capisco che molto spesso dietro certe nostre reazioni ci sia un atteggiamento risarcitorio nei confronti di gruppi un tempo da noi stessi ingiustamente discriminati. Ma dovremmo capire anche che non si può riparare a un torto del passato riproducendolo semplicemente, seppur in modo uguale e contrario, nel nostro presente. È vero: la forza dell'Occidente è anche quella di mettersi in crisi, di criticare gli errori compiuti in passato e allontanarsene. Ma anche la critica non può spingere troppo in là fino ad annullarsi. Rischiamo di trovarci disarmati nei confronti del fanatico a cui capiteremo sottomano.

Corrado Ocone
Filosofo, liberale

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 Oggetto del messaggio: Re: F1 2018
MessaggioInviato: gio 01 feb, 2018 7:38 am 
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chesadafapecampà!
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Località: Copacabana, dove la donna è regina la donna è sovrana
Il «politicamente corretto» costituisce ovviamente la forma più radicale di «lavaggio del cervello» che i governanti abbiano mai imposto ai propri sudditi. La corrispondenza pensiero-linguaggio è infatti praticamente automatica. Inserire una distorsione concettuale in questa corrispondenza significa impadronirsi dello strumento naturale di vita cui è affidata la specie umana: l'adeguamento del sistema logico cerebrale alla percezione. "D'altra parte sono i governi attuali che impongono ai propri sudditi questo tipo di comportamento, anch'esso in qualche modo incluso nel «politicamente corretto». L'obbligo ad acquisire, attraverso le norme linguistiche, un sistema di giudizio non corrispondente alla realtà alla realtà così come viene automaticamente percepita ha come prima conseguenza che nessuno s'incontri mai con l'altro in ciò che pensa, costretto a passare sempre attraverso la realtà stabilita dal Potere. Questo sistema ha stravolto, falsificandoli, i rapporti fra i popoli, cancellando qualsiasi possibilità di scambio, di aiuto, di fecondazione culturale reciproca. Politicamente corretto Il «politicamente corretto» costituisce ovviamente la forma più radicale di «lavaggio del cervello» che i governanti abbiano mai imposto ai propri sudditi. La corrispondenza pensiero-linguaggio è infatti praticamente automatica. Inserire una distorsione concettuale in questa corrispondenza significa impadronirsi dello strumento naturale di vita cui è affidata la specie umana: l'adeguamento del sistema logico cerebrale alla percezione della realtà nella formulazione linguistica dei concetti, impedendone così anche qualsiasi cambiamento e trasformazione.

Non sappiamo chi sia stato a ideare un tale strumento di potere per dominare gli uomini e indurli a comportarsi secondo la volontà dei governanti, evoluzione terrificante di quella che un tempo si chiamava «censura». Terrificante soprattutto perché la censura non è più visibile come tale, nessuno ne è più consapevole: è stata introiettata. È probabile, però, anzi quasi certo, che il laboratorio dal quale è partita l'idea, e la definizione ad hoc, anch'essa iniquamente falsificatrice, di «politicamente corretto», debba trovarsi negli Stati Uniti d'America, anche se nessuno ce ne ha mai parlato. Si tratta in ogni caso del frutto di una intelligenza sadico-criminale che non ha confronti nella storia, messa al servizio di un governo che possiede una larghissima influenza su tutti i governi d'Occidente e, sia pure in forma attenuata, su tutti i governi del mondo; e che ha quindi potuto con facilità portare ovunque il nuovo «ritrovato». Nessuna voce critica, che io sappia, nessuna protesta, nessuna denuncia si è alzata nei confronti di chi ha, con l'improntitudine di un potere assoluto, imposto il primato del potere politico sul pensiero e sul linguaggio, definendolo esplicitamente come tale: politicamente corretto. Non: «corretto» dal punto di vista politico, ma «corretto» dal Potere. Politica e Potere sono la stessa cosa.

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Lo Zio Tazio

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 Oggetto del messaggio: F1 2018
MessaggioInviato: gio 01 feb, 2018 8:18 am 
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Fine Esegeta
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Iscritto il: gio 29 mar, 2007 9:13 am
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Sono d'accordo....e mi conforta il riferimento ai principi ed alla cultura liberale...storica...s'intende, quanto mai assenti nel panorama nostrano e mondiale


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 Oggetto del messaggio: Re: F1 2018
MessaggioInviato: gio 01 feb, 2018 12:21 pm 
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Nonna Papera
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Iscritto il: lun 30 ago, 2004 12:43 am
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Dico la mia :lol2:
A proposito del l'abolizione delle ombrelline.
Non amo l'uso del corpo femminile come merce in esposizione. Lo detesto proprio.
Però le ombrelline fanno parte dello spettacolo degli sport. Aboliranno allora anche le cheerleader? :pirauma:
Bah. Penso che educazione rispetto e buon gusto possano ovviare al problema ( ma qua è il problema? :roll: )


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 Oggetto del messaggio: Re: F1 2018
MessaggioInviato: gio 01 feb, 2018 8:41 pm 
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chesadafapecampà!
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Iscritto il: dom 29 ago, 2004 1:00 am
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Località: Copacabana, dove la donna è regina la donna è sovrana
Ieri le ombrelline, oggi i quadri del Museo di Manchester.

Ecco a cosa ci stanno conducendo il politically correct e il bigottismo petaloso dei cosiddetti progressisti sinceramente democratici (o suppostamente tali!)






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Lo Zio Tazio

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 Oggetto del messaggio: Re: F1 2018
MessaggioInviato: ven 02 feb, 2018 10:40 pm 
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Anonimo Varesotto
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:-o :doh: :nono: :oo:

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 Oggetto del messaggio: Re: F1 2018
MessaggioInviato: lun 05 feb, 2018 9:22 am 
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Colonnello Bernacchia
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http://www.ilpost.it/2018/02/03/dibatti ... formula-1/

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 Oggetto del messaggio: Re: F1 2018
MessaggioInviato: mar 13 feb, 2018 1:47 pm 
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Colonnello Bernacchia
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ombrelline a parte, con l'introduzione dell'HALO sono curioso di vedere le nuove monoposto

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 Oggetto del messaggio: Re: F1 2018
MessaggioInviato: mar 13 feb, 2018 3:11 pm 
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