ultime da valencia - daMOL:
“Ho promesso a un giornalista che se non scendo sotto 1’36” gli pago una birra”. Troy Corser è euforico nel box del Team Suzuki Alstare di Valencia, sua nuova casa almeno per il 2005. Una casa in cui già si trova benissimo, non solo perché ha potuto constatare al primo approccio in pista, che la GSX-R 1000, pur essendo una versione di due anni fa (quella di Iannuzzo), va tanto forte da permettergli di aver fatto per due giorni di seguito il miglior tempo con largo margine sulle Ducati ufficiali di Laconi e Toseland, ma anche perché nella squadra di Francesco Batta sono arrivati alcuni dei tecnici che lo avevano assistito all’Aprilia. “La moto – conferma Corser – si comporta benissimo, soprattutto in uscita di curva, dove mostra un’erogazione potente, ma lineare, certamente superiore a quella della mia precedente moto. Sono anche molto felice del fatto che due miei vecchi meccanici dell’Aprilia, Massimo e Giacomo, siano con me, in questo modo abbiamo tutto ciò che serve per vincere; si sono inseriti nel Team Alstare come se fossero qui da sempre e l’atmosfera del box è fantastica: tutti lavorano col sorriso sulle labbra”.
Il miglior tempo di Corser nel pomeriggio di mercoledì 17, e miglior tempo assoluto fino a questo momento, è stato 1’36”1, ben sei decimi di secondo più veloce di quello di Laconi, che ha preceduto a sua volta di un decimo il compagno di squadra e campione del mondo, Toseland, ancora acciaccato per una caduta in allenamento con una moto da enduro.
In una giornata favorevole, tutti i tempi sono migliorati, ma sono ancora lontani dal 1’35”39 di Laconi dello scorso anno nel medesimo test; difficile pensare che il francese non possa ripetersi quest’anno, anche se la moto non è più esattamente la stessa. Steve Martin, che l’anno scorso fu secondo con 1’35”5 ha invece poche possibilità di piazzarsi allo stesso posto, visto che la Petronas non è la Ducati 999 e che difficilmente gli riuscirà, al primo approccio, l’impresa di eguagliare il tempo che Corser fece l’anno scorso sulla tre cilindri anglo malese: 1’36”3, distante ancora 2”9 dal suo attuale miglior giro.
Vermeulen, serafico come sempre, non si preoccupa e si dedica alla terapia dello scafoide rotto nel GP di Imola guardando gli altri correre. Muggeridge avrebbe potuto occupare il suo posto, ma forse proprio in questo tentativo è scivolato ed ha perso un sacco di tempo facendosi oltretutto parecchio male ad un polso.
Quella della Kawasaki è la flotta più numerosa presente a Valencia, ma al momento certamente non la più competitiva. L’esperto Pere Riba Cabana è stato il più veloce in sella alla ZX-10, ma va detto che quelle del Team PSG-1, che rappresenteranno ufficialmente la Casa di Akashi nel Mondiale 2005, sono poco più che moto di serie con modifiche che stanno verificando per la prima volta proprio qui a Valencia.
Come ieri, un bella evidenza si sono poste le due Yamaha GMT di David Checa e Gimbert, che tra l’altro girano praticamente con gli stessi tempi, a dimostrazione non solo dell’equilibrio dei piloti, ma anche della splendida condizione delle moto. La nostra attenzione comunque è rivolta soprattutto alla squadra italiana della Yamaha, l’unica veramente ufficiale, che vede crescere Pitt, oggi sceso a 1’38”5 e senz’altro intenzionato a chiudere con una sorpresa, e aspetta con indubitabile ansia quel gran manico di Haga.
A proposito di manici, a Valencia non ci sono solo le squadre che ambiscono al primato nel Mondiale SBK, ma anche alcuni team di gran prestigio nel campionato inglese. Come il GSE, che porta in pista le Ducati 999F04 semiufficiali affidate ad Haidon e gommate Dunlop: ebbene, nonostante le gomme speciali, entrambi hanno girato più piano dell’indiavolato Corser con la sua Suzuki d’annata gommata Pirelli.
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