In Australia, sulla pista di Phillip Island, la Yamaha continua lo sviluppo della R1. Noriyuki Haga e Andrew Pitt hanno considerevolmente abbassato i tempi rispetto all’esordo e l’australiano è stato più veloce del caposquadra. Pitt ha girato in 1’35”3, Haga in 1’35”7: entrambi hanno percorso 84 giri, pari a circa 370 chilometri. Il giorno precedente Haga aveva fatto 1’36”3, Pitt 1’36”8. Il ribaltone non deve stupire, Pitt sulla R1 ha più chilometri di Haga avendo già fatto due sessioni in novembre e dicembre a Valencia. L’estate australiana ha regalato alla Yamaha un’altra giornata da incorniciare, cielo azzurro e temperature gradevoli: 22° l’aria, 31° sull’asfalto. Unico problema il vento contrario abbastanza teso sul rettilineo principale. Pitt ha ottenuto la prestazione di primo mattino, Haga invece ha trovato il guizzo nel primo pomeriggio. Entrambi sono ancora lontani dal giro veloce realizzato da Garry McCoy (Ducati) in 1’34”517 nella gara della scorsa stagione, la prima dell’era monogomma Pirelli. Haga aveva corso l'ultima volta su una Yamaha nel 2000 quando sfiorò il titolo SBK con la R7. Ora deve riprendere le misure con la R1 Pitt e Haga hanno a disposizione due moto ciascuno: una standard, l’altra più evoluta a livello di motore che ieri era rimasta ferma ai box tutta la giornata per problemi all’alimentazione. Oggi i due hanno usato sempre questa seconda versione senza incontrare il minimo problema a livello propulsore: l’affidabilità sembra ottima, l’attenzione degli ingegneri è rivolta soprattutto alla ricerca delle mappature più efficaci. Noriyuki ha continuato a lavorare sull’affinamento della posizione di guida e sull’assetto. Nel pomeriggio sia Haga che Pitt hanno cominciato a testare differenti soluzioni di gomma. Domani, nell’ultimo giorno di prove, monteranno l’anteriore di nuova concezione che la scorsa settimana sempre qui a Phillip Island è stata promossa a pieni voti da Troy Corser durante i test Suzuki. La Yamaha è ancora un po’ distante dai primati della Suzuki che ha dichiarato 1’34”2 ma ha girato più forte. La Suzuki però era già venuta in Australia a dicembre, mentre la Yamaha, - e soprattutto Haga – sono molto indietro con la preparazione. A Phillip Island c’è anche la Yamaha Germany che nel 2005 gestirà le Supersport ufficiali Yamaha. Kevin Curtain al mattino è incappato in una rovinosa scivolata al curvone prima del traguardo; il trentasettenne australiano si è rialzato senza danni apparenti ma ha lasciato il circuito per sottoporsi a controlli più accurati. E’ rimasto in pista solo Broc Parkes che ha chiuso con un modesto 1’37”5.
da mol
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