dalla gazza
Dovizioso attacca: «Pedrosa, sarò il tuo incubo»
CHE GRINTA Andrea Dovizioso, 18 anni, in piega con la Honda 250.
L'iridato 125 è alla prima stagione nella quarto di litro (Milagro)
MOTO Da domani test 250 a Valencia
Andrea mostra i muscoli: «Sto lavorando come un pazzo, anche in palestra. Voglio partire subito forte» La sfida al fenomeno spagnolo è lanciata: «Nessuno è imbattibile. Per ora intendo imparare, fra un mese avrò la nuova Honda»
Un anno fa, Andrea Dovizioso non aveva dubbi sul suo futuro: «Vincerò il mondiale della 125». Il ragazzo di Forlì ha mantenuto la promessa dominando il campionato della ottavo di litro sin dalla prima gara. Adesso Dovizioso è atteso dalla novità 250 e dal fenomeno spagnolo Daniel Pedrosa, campione in carica, sul cui bis iridato scommettono in tanti. Dovizioso però non ha paura nè del salto di categoria nè del rivale: «Pedrosa - dice Andrea - è davvero forte, ma nessuno è imbattibile. Due anni fa, quando correvamo insieme in 125, non ho potuto affrontarlo ad armi pari perché la sua era una Honda ufficiale, la mia no. Le differenze, soprattutto nel telaio, erano evidenti. Adesso abbiamo invece la stessa moto. Per ora io ho fatto i test con la Honda 250 che aveva Rolfo lo scorso anno, quella nuova la potrò provare soltanto fra un mese, nei collaudi del 7 e 8 marzo a Valencia. Ma va bene così». Il confronto dei tempi relativo ai test di fine gennaio a Jerez è impietoso: Pedrosa 1'42"9, Dovizioso 1'45"1. L'analisi di Andrea è lucida: «Non è il suo tempo che mi preoccupa: Pedrosa in 250 è migliorato tanto perché, rispetto alla 125, è stato liberato dai 10 chili di zavorra che gli imponeva il regolamento. Adesso i chili che ha in più sono di muscoli, ma è pur sempre sotto i 50...». Dovizioso, però, non vuol cercare eventuali alibi. Anzi, a sentirlo sembra quasi di tornare indietro di 12 mesi: «Sì, non mi nascondo affatto. Lotterò per il titolo insieme a Pedrosa e Porto. Poi state attenti a De Angelis. Ecco, da questi 4 nomi secondo me uscirà il vincitore del campionato della 250. Io sto lavorando come un matto, soprattutto in palestra. Ora peso 57 chili, 2 in più rispetto all'anno scorso. Se in pista bisogna avere calma e pazienza per capire bene la 250, in allenamento ci sto dando dentro. E presto inizierò il lavoro aerobico». La sfida è lanciata: «Se continuerò a far bene i test - a cominciare da quelli di domani e giovedì a Valencia (dove non ci sarà Pedrosa; n.d.r.) - e riuscirò a salire subito sul podio nella prima gara del 10 aprile a Jerez, allora per me tutto sarà più facile. Anche perché Jerez è una pista verità per la Honda: se vai bene lì, allora vuol dire che vai bene dappertutto. E, vedendomi subito lì davanti, a Pedrosa magari verranno gli incubi. Ripeto, non è imbattibile. Il mio obiettivo è stargli attaccato per tre quarti di stagione, poi si vedrà...». Dovizioso-Pedrosa non è solo un derby Italia-Spagna. C'è in gioco la leadership futura alla Honda, visto che Andrea ha 18 anni e Daniel 19. E non a caso la Casa di Tokyo ha invitato quest'inverno il forlivese a far visita al suo quartier generale, la HRC, nella capitale giapponese: «C'erano anche Hayden e Gibernau - rivela Dovi -. Nicky è molto simpatico, mi ha fatto davvero una bella impressione. Che dire? È stata l'occasione per scambiare due parole in inglese e migliorare un po' la mia conoscenza di quella lingua». Intanto San Patrignano si prepara a festeggiare il suo campione. Il prossimo 12 marzo le squadre 125 e 250 saranno presentate all'interno della Comunità, da sempre vicina al team gestito da Cirano Mularoni. Giorgio Specchia
|