dalla gazza
Dovizioso, dalla Cina con fiducia: «Attento Pedrosa, ora posso batterti»
MOTOMONDIALEUn debuttante in testa alla 250
Nelle ultime due stagioni il titolo iridato è stato vinto da un pilota esordiente. Non uno qualsiasi, ma il campione in carica della 125 appena promosso in 250. È andata così per Manuel Poggiali nel 2003 e per Daniel Pedrosa nel 2004. Dopo appena tre gare, a dettare la sua legge nella quarto di litro è oggi Andrea Dovizioso, guarda caso il campione uscente della 125. Ed è riuscito a tenersi dietro, a 5 punti di distanza (53 a 48), anche l'iridato spagnolo, che in passato il forlivese della Honda aveva addirittura definito «più bravo di Valentino Rossi». Per poi correggere il tiro dopo l'inizio del Mondiale: «È il più forte, ma si può battere» Adesso, invece, grazie alla leadership in classifica conquistata con il secondo posto nel GP di Cina alle spalle dell'Aprilia di Casey Stoner (proprio come in Portogallo, dove è salito per la prima volta sul podio della 250), Andrea quasi si lamenta per non aver potuto combattere direttamente contro Pedrosa. «Se a Shanghai non avesse piovuto così tanto, ce la saremmo vista noi due. E sarebbe stata una bella battaglia», garantisce. Invece, per tutti i 21 giri della gara, Dovizioso è rimasto incollato alla moto dell'australiano, che ha centrato il secondo successo consecutivo ed ora lo segue in classifica con un ritardo di 3 lunghezze (50 punti). «Fin dall'inizio della gara pensavo di riuscire a superare Stoner all'ultimo giro. Ma pioveva così tanto che non me la sono sentita di correre il rischio di perdere 20 punti, quando Pedrosa era ben lontano dalle posizioni di vertice. In rettilineo la mia moto sbandava, sarebbe stato pericoloso azzardare una manovra di sorpasso in quelle condizioni. Per questo all'ultima staccata non ho nemmeno attaccato», ha spiegato con la lucidità di chi può addirittura permettersi di fare calcoli. A differenza del campione spagnolo, che ha poca confidenza col bagnato, Dovizioso sa bene come si guida sotto la pioggia: «Un anno fa ho imparato a correre sull'acqua e adesso vado sempre bene. Sull'asciutto Daniel ha ancora una marcia in più, secondo me resta ancora il favorito al Mondiale, ma ce lo giocheremo fino all'ultimo». In effetti avrà pure qualche marcia in più Pedrosa, vedi l'esperienza e quel peso da fantino (appena cinquanta chili) che non grava sulle prestazioni della moto, ma il pilota del team Kopron non intende certo rinunciare al massimo obiettivo, dopo un inverno trascorso ad allenarsi con la professionalità del campione e l'entusiasmo che non deve mancare in un ragazzo di 19 anni. «Speravo di fare un buon campionato quest'anno, ma essere primo dopo tre gare è un sogno», ammette Andrea che poi aggiunge con l'aria di chi la sa lunga: «E devono ancora arrivare i circuiti che mi piacciono di più. A partire dalla prossima gara a Le Mans». Alessia Cruciani