Grazie motoaspes, solo un paio di commenti:
[FIRMA]Stefano Mancini
inviato a VALENCIA
Valentino Rossi 9°. Fosse un Gran Premio, avrebbe sfiorato la zona punti. L'orrore del primo giorno, quell'uscita di pista dopo mezzo giro, è archiviato. Non proprio dimenticato, ma il mondo della Formula 1 ha assolto unanime il testacoda: pista bagnata più gomme fredde uguale viaggiare sul ghiaccio, è l'equazione che ripetono i vari Michael Schumacher, Trulli e Barrichello.
Nel caos del traffico Valentino sembra un pilota vero. Sorpassa quando è lanciato, dà strada quando rallenta, finisce nella sabbia e ne emerge senza dover chiamare il carroattrezzi, fa un testacoda e riesce a raddrizzare la macchina, comunica impressioni sensate agli ingegneri della Ferrari. La seconda giornata di test sul circuito «Ricardo Tormo» di Valencia serve a qualcosa: innanzitutto a fargli prendere le misure. Cinquantadue giri da aggiungere alle precedenti esperienze solitarie a Fiorano al Mugello. «
Il ragazzo si sta facendo (
allora biaggi aveva ragione
)- garantisce Schumi -. Ha talento e sensibilità. L'abilità sulle due ruote può essere sfruttata alla guida di una monoposto. Me lo vedo proprio in Formula 1». E' una raccomandazione doc. Il tedescone della Ferrari non teme di essere oscurato. «Tutti cercano Valentino? Tanto meglio, così lavoro in pace. Stiamo migliorando, anche se Renault e Honda sono in vantaggio». Per recuperare, oggi la Ferrari schiera il tridente: Schumi, Massa e Rossi.
Sulle prestazioni del «dottore» va fatta la tara. Il Cavallino gli dà in uso una F2004, la monoposto più veloce che si sia mai vista in F1. Due i vantaggi: un'aerodinamica favorevole (e oggi vietata) che vale 3-4 decimi a giro; un motore 10 cilindri da 3000 cc al posto del 2400 che usano gli altri. «E' vero, la differenza ci sarebbe - spiegano in Ferrari - però
noi limitiamo il numero di giri in modo che le prestazioni della macchina di Rossi e della 248 F1 ufficiale si equivalgano (allora silenzio signori rosiconi
) ». Altra considerazione dei maranelliani: «Valentino è qui per imparare, non per sostenere un esame con il cronometro». Si associa l'ex ferrarista Ivan Capelli: «A Valencia il pilota conta più dei cavalli. Bravo Vale, mi ha impressionato il tuo miglioramento. Anche i fuoripista sono un buon segno: significano la ricerca del limite e aiutano a imparare».
Chi diffida è Alonso: «I test di Rossi sono inutili,
non mi importa di quello che si dice(
Non sará mica frustato il campioncino). Non gli hanno messo nessun limitatore di giri e lo fanno viaggiare con pochissima benzina perché vada più forte».
Lo spagnolo campione del mondo ieri ha segnato il territorio (appunto, l'ha fatta un'altra volta fuori dal cesso!!!
) con il miglior tempo. In tribuna c'erano 5500 spettatori: a vedere lui o il fenomeno che arriva dal mondo delle moto?
Un decimo dietro si è affacciato Button con la Honda, poi Schumi, staccato di altri sette decimi. Montoya (4°) ha sostituito in extremis Raikkonen alla guida della McLaren-Mercedes. Il finlandese se n'è andato con un febbrone, oltre al mal di fegato per la rottura di un altro propulsore. Juan Pablo si è presentato al circuito con la moglie Connie e il piccolo Sebastian, le orecchie protette da enormi cuffie rosse e in bocca un ciuccio personalizzato con la scritta «papà sei il più forte» (è l'unico a crederci ancora).
L'ex ferrarista Barrichello (5°) ha lavorato per 112 giri sullo sviluppo della nuova Honda. Il doppio dei chilometri rispetto a Valentino. Che ha perso la mattinata ad aspettare che l'asfalto si asciugasse. E alle 12,18, quando ha finalmente rimesso piede in pista, è dovuto rientrare ai box perché Trulli aveva avuto un incidente.
La giornata del «dottore» è cominciata sul serio alle 12,34: una prima serie di passaggi inaugurata con un prudente 1'25”34. Di tentativo in tentativo, l'allievo si è migliorato fino all'1'12”856 toccato intorno alle 4. Alle sue spalle è rimasta gente dell'esperienza di Coulthard, Webber e Trulli. Unico neo: l'uscita di pista a cinque minuti dalla chiusura serale dei test. Valentino l'ha presa male. Come un pilota vero.