18/04/06 09:27

La vera impresa di Losail, a parte la vittoria di Jorge Lorenzo, è quella di Roberto Locatelli.

Il pilota lombardo, in sella ad una Aprilia clienti, partiva dalla prima fila con il terzo tempo e al terzo giro faceva un dritto che sembrava compromettere la sua gara. Rientrato in gara al 21° posto, Locatelli non si è dato per vinto e non si è accontentato di risalire fino alla zona punti ma si è rimboccato le maniche ha iniziato una rimonta che lo faceva salire sul podio.

Cos'è successo quando sei finito nella sabbia ?
Roberto Locatelli : “Un mio errore, amplificato dal forte vento. Nel momento ho preso una linea leggermente differente, una raffica di vento ha preso la moto e per non cadere sono andato nella sabbia. Sono errori che si fanno, e io ho cercato solo di rimediare una volta di nuovo in pista.”

Credevi di essere in grado di arrivare sul podio ?
RL : “E' stato un sogno. All'inizio del week end del Qatar ho creduto di poter andare vicino al podio. In prova mi sono reso conto di essere veloce e mi illudevo di chiudere quarto ma mai sul podio.”

Raccontaci la gara…
RL : “Sono partito bene, incredibilmente ero in testa, poi il vento mi ha fatto allargare una curva e sono finito fuori, non potevo crederci, la mia occasione stava sfumando. Mi sono rimesso in gioco e ho iniziato a rimontare.
Ho girato fortissimo, come i due in testa. E' stato difficile fare tutti quei sorpassi con il vento forte che in alcune parti della pista non rendeva la guida semplice. Poi ho visto che dal muretto mi segnalavano tempi in linea con i primi e iniziato a crederci di più, non potevo accontentarmi. A pochi giri dalla fine sono arrivato dietro a Barbera. Mi sono reso conto che potevo passarlo, ma la sua moto ufficiale era molto più veloce della mia e allora ho dovuto aspettare, sperando che facesse un errore. All'ultima curva lui ha allargato e io mi sono buttato dentro, ci siamo anche toccati; mi dispiace che Hector se la sia presa, mi scuso con lui, ma io ho solo cercato di far fruttare la mia occasione. Dopo la gara, comunque, sono andato da lui a scusarmi, credo abbia capito che non c'è stata nessuna intenzione da parte mia di effettuare manovre pericolose.”

Il 2005 non è stato esattamente un anno brillante, oggi sei in un piccolo team che lotti con i primi, cosa che nel 2005 non era quasi mai accaduta. Cosa è cambiato ?


RL : “Corro per un team piccolo e pieno di passione. Alla fine dello scorso anno ero praticamente a piedi e il contatto con Toth è arrivato perché io sono amico di Imre (Toth jr, pilota che corre in 125, ndr) e, a pranzo insieme al padre, il padrone del Team Toth, una volta mi chiesero se volevo correre con loro. Accettai e devo dire che questa è stata una scelta veramente ottima. L'ambiente è piccolo, ma i ragazzi che lavorano con me sono fortissimi. E' tanta la mia riconoscenza al sig. Toth per l'occasione che mi ha offerto, e all'Aprilia che lo ha consigliato su quale moto prendere e su quali tecnici scegliere.”

In un mondo che sembra ormai preferire i giovanissimi, che segnale pensi di aver dato con la tua impresa di sabato in Qatar ?
RL : “Il segnale è quello di non pensare che un pilota sia finito solo perché ha passato i 30 anni. Io sono ancora qui e ho da dire la mia, forse si dovrebbe avere più rispetto per gente come me che al motociclismo ha dato e cerca ancora di dare.”

Racing Aprilia