pensieri.. ricordi.. racconti.. emozioni.. attimi di vita..
tutti qui...
uscita Barberino del Mugello
..li attendi per mesi quei giorni lì.. sull’agenda il conto alla rovescia, le cose da portare e quelle da non portare. Pensi ogni giorno se hai pensato a tutto.. che cosa mancherà?! [la “mistiera”
la quantità
i filtrini
una doccia della teuco, quella che ti spara essenze dappertutto
il mio letto e una piscina
][annotare tutto per il prossimo anno][una settantina di metri quadrati di prato inglese e dei fiori][e qualche quadrupede volante] insomma mesi di preparazione psicologica e mentale. Per vivere ed assaporare ogni attimo.
Uscita Barberino del mugello.. più o meno quattrocento chilometri fatti di abba, scissor sisters, billy idol e soft cell. Quattrocento chilometri di compilation lilli, numerate, e di compilation topper, comprensive di titolo.
Top: “ci dev’essere un cd lì… nella tasca della portiera: compilation power!”
Trovata! La compilation power.. eh eh, il top! E sul cd la scritta ANFATTI! Eh eh.. il top.. Abbozzato con il pennarello indelebile dell’osama tratto market.
Quattrocento chilometri fatti di “due bicchieri vino bianchi?!”, di custodi della toilette di autogrill tremendamente somiglianti a silvester stallone, o a arnold schwarzenneger, di sciacquoni del water che scorrono sotto una grata sulla quale si cammina, si barcolla, si.. tentenna.. di sigarette, risa e caldo. Di battute alle cameriere del tipo: “sei venuta qui per scopare?!” a. a. a.
, di ragazzi vestiti uguali che fotografano le cameriere. Di cameriere. Pazze. Con notevoli ed ammirevoli sbalzi di tonalità vocali. Quattrocento chilometri di perché? Perché ci siamo caricati come due muli? Perché l’autostrada del Brennero è la più cara e fa cagare? Perché mirom ci chiama dai box ed improvvisamente vengo assalita da uno strano e piacevole senso di panico meravigliosamente totale? Perché poi quando sento older sento il necessario bisogno di fermarmi per fare pipì?
Perché britney spears ha successo? Ma soprattutto perché, perché, noi donne dobbiamo farci la ceretta? Non capisco.. insomma.. com’è successo? ..un giorno qualche sovrano dev’essersi svegliato dicendo: “che tutte le donne siano liscie e profumate!”… ?!?...
Io e top abbiamo l’impellente bisogno di scontrarci sempre con persone piuttosto curiose. Anomale. Interessanti. All’uscita del casello. Due simpatici omini impacciati che si passavano furiosamente carte e monete da 1 cent impiegavano esattamente otto minuti e trentaquattro secondi per prendere il ticket, inserirlo dentro lì (vedi? Quello lì?) leggere l’importo prendere i soldi dare il resto e salutare gentilmente.. che ci vuole? Otto minuti? In otto minuti mi aspetto anche un caffè e una manicure.. automobilisti confusi che mettono frecce a destra e svoltano a sinistra che vanno ai trenta all’ora come se fossero in crociera o allo zoo safari.. (lo fate mai “il gesto della frusta”? Quando si è dietro a qualcuno che va molto molto piano, lo fate? Li frustate? io si.) ..mm.. bè insomma.. il ragazzo a scarperia al bar kristal che tutto sudato ed intimidito agitava le buste dei pass da una parte all’altra.. non trovava il mio nome.. dov’è dov’è.. vediamo.. vediamo.. “qui!” sfiniti in coro io e top scontrandoci con le dita nello stesso punto. Ragazze che ci “infilano” giornalini e dopo poco tempo già non sanno più chi sei e tentano di rivendertelo..
dentro. Mugello. Verdi prati e gioiose persone e strani esseri accompagnati nei movimenti dal sottofondo felice di motori.. dolci profumi d’erba… (e di polline, qua e là)… di cibo e natura e sole, guidati dall’intenso e inebriante profumo di olio, benzina e gomme bruciate… drr… drr… drr…
ci addentriamo, non sappiamo dove sono nurb, older e dougie, ma guardandoci negli occhi entrambi diamo la conferma all’altro che sono sicuramente molto molto molto lontani dal posto in cui ci trovavamo. Chiamo nurb! Cerca di spiegarmi qualcosa.. dice qualcosa come “ tenda blu, la tenda blu in cima..”.. “la tenda blu.. la tenda blu.. ok, top! La tenda blu”. Riprendiamo gli zaini in spalla, sollevati.. ci guardiamo in giro.. alziamo lo sguardo.. abbassiamo lo sguardo.. e riappoggiamo gli zaini. Davanti a noi, l’intera distesa addobbata qua e là da decine di tende. Blu. Richiamo nurb che mi dice che mi passa older che “lui è più bravo”. Sento male quello che mi dice ma rispondo si va bene a tutto sperando che non abbia chiesto dove sono.. sarebbe imbarazzante.. “dove sei?” “si, ok, ho capito, va bene!”
quando poi ridi dalla stanchezza alle dodici sotto il sole cocente della toscana è difficile riuscire a coordinare passo e respiro, movimenti e respiro, contrazioni addominali e battito delle palpebre. Con sopraciglia e baffi madidi di sudore che non aiutano. Affatto. No.
Nemmeno il miraggio di braciole alate che ci scorta aiuta. No.
Cercando comprensione e conforto in I will survive. canticchiando col pensiero. Passando per il rettilineo che porta alla correntaio. Sotto il sole e carichi di mutande e patatine e tenda e armadi e tiramisù e magliette e trucchi e saponi e creme e scarpe e pensieri e eccitazione. E voglia di sedersi. Che meravigliosa sorpresa scoprire che older aveva detto di seguire la strada asfaltata e
non di non seguirla. Che splendida sensazione lo scoprire di dover fare almeno un centinaio di metri. in salita. Sotto il sole e carichi di mutande e patatine e tenda e armadi e tiramisù e magliette e trucchi e saponi e creme e scarpe e pensieri e eccitazione e voglia di sedersi. Che gioia infinita. La sua moto, lassù, che altera e lucente sussurrava i nostri nomi.. toooppeeer.. lilliiii.. arrogante. Come osa quell’honda lì pronunciare il mio nome? È? Siamo stati insieme e virtualmente vicini in firma per qualche mese.. passi, ok.. “no top noo, guarda, guarda lassù!” “Chi? Cosa? Chi? Dove?”
Credo che quando ansimante e sfinita ho detto “cccchhrrristtiiian?!???” la mia faccia stava per esplodere e il mio corpo per accasciarsi al suolo.
Risucchiata dal pc. Improvvisamente. Qui non si parlava di tastiere e monitor e post e thread e privati e avatar e emoticons. Qui si parlava seriamente. In carne. Ossa. Persone. Realtà. Wow. Qui non si parlava di motobar. Qui si parlava di Christian, di Gabriele di Salvatore di camper di sigarette farcite di cibo di bere di voci. Di voci vere. Davvero. Tutto vero. Di volti di sguardi di pelle e sorrisi.
Mi presento a Salvatore. Poi mi rendo conto e il mio viso assume quella sua particolare e ridicola espressione da “a a a chissà cosa sto dicendo”.
Scaraventiamo borse borsoni e stracci in mezzo al vivace villaggio vacanze di nurb e li abbracciamo e li baciamo e ridiamo e sudiamo tutti insieme. Pervasa da una gioia imbarazzante.. (cos’era servito il giovedì di restauro?!)
Nurb era come ho sempre immaginato e voluto che fosse. Nurb è una di quelle pochissime persone, gli eletti, che farei stare sul mio divano. Nurb aveva una maglietta e un cappellino del gp di assen del.. novantasei? Quattro? ..mm.. dovrei saperlo
.. io, ho cercato di rubargliela quella maglietta. la notte. Tentando di rintracciare con il pensiero belve, chiedere in prestito il teletrasporto e.. prendere la maglietta. Si. Nurb, di quella maglietta è molto fiero. E credo che nurb sapeva che mi sarebbe piaciuta quella maglietta.. e quel cappellino.. drr.. drr.. cucito con così tanta precisione, con cotanta maestria.. (cotanta.. c’è da riflettere su questa parola..)(cotanta..)(word non la riconosce)(word non riconosce niente)(forse perchè la lingua è impostata sull’inglese?)(..mm..)
Dopo alcuni secondi mi accorgo che la persona alla quale mi stavo presentando, tra il resto come liliana [liliana
] era dougie! Wow, dougie! È arrivato.. era lui la sorpresa della lù il mercoledì prima.. quando alla sera io, top e lei ci scambiavamo pensieri radioattivi sulle rispettive e future improvvisate.. era lui che iniziava con la lettera esse.. lui.. e la bella lucertola fedele ha rispettato i patti, solerte. E la sorpresa invece ha pensato bene di mettere un annuncio in bacheca al bar “ci vediamo al mugello!”
la mia “emme” ancora però non era stata svelata.. furba gatta attrice..
Dopo ore in treno eccolo lì, salvatore. Dougie è molto più magro di quanto sembra. Dougie sorride poco e sfugge allo sguardo.. un po’ sulle sue, dougie, ma ottimo modello! Ottimo.. si lascia fotografare e filmare senza tanti problemi.. assume pose da cosmopolitan. Dougie dorme in qualunque posto. Proprio come me. Dougie però ha molto più coraggio di me, perchè io non mi sarei mai fatta cinque o sei o quello che è di ore in treno per venire al mugello, nonostante ne abbia fatte sette per tornare a casa
e poi lui.
Eccoci.
Older.
Il coniglietto.
Senza orecchie.. (io le volevo le orecchie..). e con la coda al contrario..
alto. E con gli occhi azzurri.. e tutto pettinatospettinato e composto e con la pelle pulita e con un bel sorriso.. e gentile.. e divertente.. devo aver accarezzato il suo viso con entrambe le mani e sospirato, quando colta dall’emozione ho sibilato qualcosa del tipo: “come può una simile e meravigliosa e aitante creatura, essere in grado di rendermi gioiosa anche con poche parole scritte?! Com’è incantevole scoprire quello sei..” che in realtà era “ma… ma.. ‘scolta! Com’è possibile? Ma vara te.. il coniglietto tutto bello e composto.. da dove ti escono tutte quelle cazzate?” che poi, tra le altre cose, vere e proprie cazzate non lo sono mai. C’è sempre un fondo di verità in quello che older scrive. E dice. Del resto. È older.
Ci sediamo sulle sdraio nel patio.. osserviamo i pezzi di carne morta passare lenti sotto ai nostri nasi..
“di chi è sta roba qui, via!” i nostri zaini tra le palle.
E mentre ci apprestiamo a spostare furiosamente la roba ecco che ancora qualcuno mi chiama.. m?!?.. la moto da lì non poteva vedermi, la carne era morta, “l’occorrente” era già pronto.. rallento il passo. Chiudo gli occhi. Respiro profondamente. Una. Due. Tre volte. Apro gli occhi. E quell’istante puntando lo sguardo dritto su un minuscolo cespuglio d’erba. Ecco, ecco, che un simpatico quadrifoglio mi saluta dal basso con tutte le sue foglioline. Voi li sentite i suoni degli oggetti? Se vi fermate ad osservarlo attentamente, il suono che fa, lo sentite? Bè insomma, quell’quadrifoglio era accordato sul LA però diceva lì.. il ventilatore che ora ho sparato in faccia direi decisamente un DO.. e dice tipo aaaa.. però profondo.. issimo, profondissimo. M m. (ma.. ma.. vara word come si prende l’iniziativa, ma pensa te. Tze. Perché, la parola perché, me la sintetizza in xhè.. xhè?!?..?!?.. M?e?)
[…Ce la fai lilli,
ce la puoi fare…]
Faccio gli occhi dolci e le fusa per impossessarmi del frigo che riempio completamente, impertinente, presuntuosa! Prendo il quadrifoglio canterino, che più passa il tempo più prende le somiglianze di george.. micheal..
o..
mio..
dio..
il portachiavi per older, le sostanze per top e nurb, penso al pensiero per la lù. In macchina. Al sole. Probabilmente già sciolto ed invaso dalle formiche. Penso alla macchina. A dove sta
penso che non ho voglia. Così, in genere.. decido così che top esaudirà ogni mia richiesta. Glielo chiedo con il pensiero. Lui nel pensiero accetta. L’ho sentito. Anche george l’ha sentito.
Eccoci..
Qui, (peccato! Questa è per menti acute come quella di nurb) tra voci e dolby sorround e motori e fatiche e sudore e risa mi accorgo di strane ombre avvolte dal fumo. Insoliti esseri sorridenti che agitano la mano in segno di saluto.. e di pace..
Nurb e tutti i suoi amici. Era tutto così terribilmente famigliare. Inconsueto. Visi e voci nuove che sembrano conosciute. Un’armonia nell’aria, un benessere sia fisico che mentale provato.. eh eh.. poche volte. In tutta la vita. Quella sensazione, quella in cui ti senti perfettamente a tuo agio, quella in cui volevi stare.. grazie chris, grazie. Davvero. A te a lele a mauro a.. (arrivati a questo punto la strada da prendere diventa ardua. Una la scelta.
SOLUZIONE A: cancelli lele e mauro e scrivi semplicemente i suoi amici..
SOLUZIONE B: ti inventi dei nomi e speri che nessuno lo noti
SOLUZIONE C: confessi. Non ti ricordi. Hai in mente volti, ma i nomi, no. forse un paolo.. e uno stefano..
SOLUZIONE D: spegni. Ci rifletti. Magari indaghi. O magari no e ti svacchi davanti alla tv e aspetti la dani e il top. Ecco. L’ecco qui ci sta bene.)
..nurb, devo confessarti che non mi ricordo il nome di quello lì tutto abbronzato alto con i capelli corti con lo sguardo da antonio banderas, del ricciolo drogato di collirio e.. e.. insomma.. quelli che c’erano.. non so perchè mi viene in mente paolo e Stefano. Ecco. (SOLUZIONI C e D)
“..Il suo non era un Camper, era un accampamento iperorganizzato dove c'era tutto.
Cercavi qualcosa da fumare? C'era!
Cercavi qualcosa da bere? C'era!
Cercavi qualcosa da fumare? C'era!
Cercavi ombra? C'era!
Cercavi qualcosa da fumare? C'era!
Cercavi un posto per riposarti? C'era!
Cercavi qualcosa da fumare? C'era!
Cercavi qualcosa da mangiare? C'era!
Cercavi qualcosa da fumare? C'era!
ma soprattutto cercavi una persona squisita ed ospitale con tutti?
C'ERA !!!! ERANO NURB E I SUOI AMICI !!!!!!
Grazie NURB ! Sei stato indimenticabile...”
MUGELLO: un venerdì… reale,
Older, edizioni Motobar, giugno 2005
Insomma.. felici.
Ogni tanto avevo l’ordine di dire “motoaspes arriva domani”, ma non mi ha mai cagato nessuno.
Nel frattempo continuavo invano il mio tentativo di convincere il frà franzele mazzo topper ha montare la tenda.. nello stesso istante le mie mani e le mie dita golose di evasione fisica e mentale si apprestavano a creare sigarette simpatiche per tutti. Contemporaneamente con gli occhi studiavo i movimenti di nurb older e dougie. “motoaspes arriva domani”. Nel contempo seguivo in diretta le prove del venerdì. Intanto imparavo a memoria tutte le funzioni della mia nuova nikon coolpix 5600. simultaneamente ero nell’ufficio di renato che lo ringraziavo e servivo e riverivo.
Older mi chiede se mi va di fare il giro della pista e del paddock.. erano circa trentotto minuti che il mio cervello, ogni mio organo, pelle, peli, capelli e occhi e bocca e naso urlavano “daii, avanti. Chiedimelo su. Daii… non è difficile. Giro? Paddock? …mmm… ma chi se ne frega del forum, siamo nel forum. Giro paddock giro paddock lilli older giro paddock moto paddock paddock paddock.. aketi aketi aketi..” (non mi ricordo più chi. Forse l’ho anche sognato. So che se si guarda attentamente la testa di qualcuno, da dietro, ripetendo tre volte “aketi” (scritto così come lo si pronuncia), quel qualcuno, si gira e ti guarda.. funziona è.. con le ketti soprattutto)
Insomma si va… adesso ridete pure..sii, bravi, certo. Ma era il mio primo vero e rassicurante viaggio in moto.. e vi assicuro che farlo con lui è davvero, davvero elettrizzante. Wow.
Glielo dico.
Sempre sbattendo le ciglia, sorridendo timidamente. Drr.. drr.. che zoccola!
Lui sembra sorpreso e sorride. È felice. Ma che bello! Le orecchie però ancora non gli sono spuntate.. o forse si è messo capelli e orecchie da uomo finte. Sussurro pianissimo qualcosa..
…
mi sente! Ok. Non è un coniglio.. qui è lele.
Il mugello è veramente fantastico.
Avvinghiata alla sua schiena, con il vento tra i capelli, incontrando persone di qualsiasi età, sesso, nazione tutti con la stessa passione: braciolebirraganjamoto e aggiungo (perché, diciamocelo, erano effettivamente un tantino..tanti i suoi fan) valentinorossi.
Con gli occhi addosso di tutti.. che bella la moto di older.. che bello lui. Mai, mai prima di allora mi sono sentita così (sapete che sto scrivendo pigiando tasti a caso? Mia, mai piram di allora mi so n entita cos. Era così prima). Così. A posto. Precisamente in ordine. Nel posto giusto. Al momento giusto. La strada era giusta. L’aria anche. La gente anche. Ero felicemente stranita. Da tutta quella.. perfezione. Ondeggio i capelli mentre percorriamo la salita che affianca la “poggio secco”.. su verso la “borgo san Lorenzo” (hanno cambiato posizione)(c’erano le patatine fritte lì l’anno scorso).. e tutto il rettilineo, stringendo la Lacost azzurra di older. Strangolando older. Ringraziando older. Ridendo con older. “motoaspes arriva domani”
Più ci avvicinavamo al paddock (a piedi, perchè per l’honda ci voleva il pass) più faceva caldo..
Molto caldo..
Insomma, arriviamo lì. Io principalmente per cercare il vale. Mi emoziona il vale. (no perché, immagino che tutti pensiate che io sia la tipica ragazzina maniaca che mangia solo schifezze e non sa niente di moto. Ebbene si, fate bene! Tranne che non so niente. Ecco. Un po’ so. Non tecnicamente, ma.. oh. Così è. Se ora il motomondiale, in sè, mi piace così è perchè il dottor rossi me lo ha fatto piacere. E anche grazie a contro campo. E a meda e reggiani. E forse anche perché forse prima ero troppo piccola o forse perché ero troppo occupata a diventare signorina! Quando corre, il vale, mi agita. Mi appassiona. Fin dal principio. Da sempre. E poi è un grande oratore.. m’incanta.. e poi con il tempo è diventato anche un gran bel figo..eee, ben per lui. Che ne posso fare io. È colpa sua. Imparerò. Sono qui anche per quello.)
Giriamo, sotto il sole ancor più ardente della toscana.
io guardando da una parte all’altra come una vecchia ubriaca che cerca il suo vino, vedo figure sfuocate gialle vicino ad una grande ombra blu. Il mio quarantaseiesimo senso mi diceva che lì lo avrei trovato. O almeno visto. o almeno intravisto. O almeno avrei sentito la voce. O il rumore dei passi. O almeno avrei saputo che dietro quel muro umano c’era il dottore. E così appoggiata all’acciaio rovente dell’enorme ombra blu, con lo scarico in faccia aspetto con older un minuto, due.. tre.. poi comincio a battere piano i piedi.. poi a sbuffare.. poi a imprecare.. poi a ridere.. poi svengo mentalmente per qualche secondo. Poi rinuncio e ce ne andiamo. Lele crede che io non l’abbia visto, ma invece si. sogghignava felice. Il coniglio.
Insomma arriviamo in fondo, dove si entra in pista quasi e lì, lì, chi mi trovo davanti? Occhi negli occhi, ma davvero occhi negli occhi, alla stessa altezza, davvero incredibile, non ho avuto alcuna reazione niente nisba nada. Max. ma, come?
(mi sto dilungando.. come faccio?)
“motoaspes arriva domani”
Quando mi sono guardata allo specchietto prima di tornare al campo base ho capito che cosa non andava. Ci doveva pur essere qualcosa di storto. Quando older mi spiega che si sale e si scende solo a sinistra, ecco che tutto si rende ancora più chiaro.
Carinissimo older davvero. Grazie. È stato proprio, proprio bello. E sarebbe stato ancor più bello se fossi rimasto. Ne sono certa. Grazie. Credo che avrei sfruttato te al posto di topper.
La scena di te che monti la tenda mentre topper e dougie (già più attivo del franz devo ammettere) ti giravano attorno incuriositi credo che non me la scorderò mai. Grazie.
[domenica 26 giugno. Appena tornata da termeno. Tutta croccante. Mi mangerei. Mia sorella mi sta facendo le potatoes.. mi mangerei davvero. Se vado avanti così.. non lo finisco più.. sto scritto confuso. è che ora poi è passato un bel po’ di tempo.. i ricordi piano sbiadiscono.. ieri c’era già il TT ASSEN.. con un vale che, secondo me, si diverte un sacco e gioca.. che potrebbe benissimo stare davanti e scappare da tutti.. ma che così facendo renderebbe noioso.. il tutto.. e con un melandri che fa davvero paura! Un melandri che dovrebbe vincerlo il mondiale, nonostante io sia una rossi. Fantastici.. c’è più gusto si, per merito loro ad essere italiani.. e con nurb e chem che si perdono in germania.. con io che non mi depilo e vado in piscina con il costumino yamaha.. Con un gelato..mm.. con un gelato al vino da bere: ananas, fragola, vaniglia e.. traminer.. o! non avete idea.. e con tre motociclisti da urlo al tavolo accanto, di quelli che non riesci neanche a guardare da quanto son belli..][..di quelli che poi torni a casa e ti mangi le mani per non aver.. PROVATO a conquistare..][perché poi.. se ci si prova, magari ci stanno pure, ma se li aspetti, addio! Aspetta!][uomini..][orgoglioni che siete][a sguardi sorrisi e parole siete anche bravi è][continuo..]
Older se ne deve andare.. e mi accompagna alla macchina in moto mentre top se la fa a piedi con la mia e la sua sangria che beve di botto. poi si pente d’averlo fatto.
Le colline del mugello sono quasi ormai sazie di corpi birra braciole maialini e maialoni canne e birra.
Il paradiso.
alle nove e mezza dieci, io e top, come due veri tossici decidiamo di smezzarci un’aspirina facendo finta di bere dell’acqua minerale. Entrambi con un mal di testa puttana che ci svariona.. di brutto! E che ci i violenta e mangia piano piano gli ultimi brandelli di razionalità e all’improvviso vengo pervasa da una fortissima voglia da paura e delirio a las vegas che viene immediatamente placata da un ometto gracile e da un omone indigesto altamente alterati dall’alcool in bikini. Dolcissima l’immagine, invece, del giorno dopo. Entrambi seduti sull’erba a fissare il vuoto. In silenzio.
Bella.
Sono tutti eccitati, sta per arrivare il fratello di nurb con alcuni amici.
Io mi ripiglio.. quasi dai, cerco di essere il più lucida possibile. Dougie dorme, sonnecchia, riposa và. Topper si guarda in giro in silenzio e ha l’espressione seria. Quando i nostri sguardi si incrociano scoppiamo in una generosa risata.. nessun motivo particolare. Io e top, ridiamo. Forse perchè ci si guarda in faccia e vediamo entrambi l’espressione dell’altro.. chissà. Forse perché semplicemente ci vogliamo bene.
Eccolo, stefano! Il fratello misterioso di nurb.. mm, ma che carinoo.. ma che simpatico e cordialee..
Ci si presenta tutti in massa, uno sopra l’altro, urlando tra abbracci e mani che stringono sempre tra voci e dolby sorround e motori e risa.. non so quanti eravamo ma, di tutti quei nomi lì, e chiedo scusa, e potete anche insultarmi e va bene lo accetto, mi ricordo solo stefano, tra tutti. Il fratello oscuro di nurb!
[primi giorni di maggio 2005. ricevo un pvt da motoaspes in cui mi dice la sua idea. Mi propone una cosa dolcissima.. bella davvero. Ricordo che il mio viso quando lo ha letto ha assunto l’espressione de “il coso”, chi mi ha letta sa cosa vuol dire. Quando si stringono i pugnetti e si portano entrambi vicino alle labbra sorridenti. Gli occhi si sgranano e diventano lucidissimi. Ecco. Il. Coso. Mi propone di creare un logo per il topic prova. Ah ah.. prova. Non ti fa ridere nurb? Oddio. Traminer effect. E anchequalcosaltrochenonsipuòdire effect. Eee di fare delle t-shirt, per tutti quelli che vengono. Accetto. Mi piace. E così, con il passare di maggio, ci si organizza un po’.. quando lo sento per la prima volta al telefono mi dice che chiama da londra.. io non so come chiamarlo.. motoaspes mi sembra.. finto.. e così gli chiedo, gentilmente: “ehm.. si, ma.. scusa! Tu! hai un nome?!” lo sento tutto d’un tratto in imbarazzo. Per un nano secondo mi son detta: vaii, è il vale! “..ti devo confessare una cosa…” si! Siiiii!!! Siiii!!! Silenzio. Per più di un nano secondo ho avuto paura. Cazzo.
Mi rilasso e mi trasformo in un sorriso quando scopro che motoaspes è il fratello di nurb, ma che nurb non sa che motoaspes è suo fratello. Cioè, sa di avere un fratello (lo specifico soltanto perché quando l’ho raccontato a mia sorella, mi ha detto “e lui non sa di avere un fratello?!”) ma non sa che motoaspes è suo fratello. Lui crede siano due persone differenti. Ma che sagoma il nostro stefano! Quindi il mio compito era quello che tenermi chiusa la bocca e di far finta di niente. Fingere. Prendere per il culo, come volete!
Quell venerdì al mugello lì.. io stavo conoscendo stefano, il fratello nascosto di nurb! Quello che non sa neanche l’esistenza del forum. Di me, topper dougie.. non sa che christian è nurb.. o meglio.. lui sa, ma nessuno sa.]
Ci interroga, stefano. Ci chiede da dove veniamo, il perché conosciamo christian, guarda dougie e gli dice: “tu.. hai un volto conosciuto!”.. io ridevo dentro. Giocherellone..
Al mugello non si dorme al mugello non si dormee.. è vero. Se si è sani. Ma se si beve e fuma fino a collassare un po’ dormi è. E così. È stato.
Mi sveglio verso le sei meno un quarto. O meglio, esco incuriosita dalla tenda. Troppo silenzio. Oddio, silenzio, è un eufemismo. Quello che ha fatto rombare il suo motore per sette ore di fila, finalmente, era collassato. Mentre barcollante cercavo di raggiungere la toilette.. il cesso, mi sentivo fisicamente distrutta, ma mentalmente felice, rilassata, a casa. Motoaspes dice che lui, più si distrugge fisicamente, più si stanca fisicamente e più è di buon umore. Bè, anch’io.. be, ora che ci penso credo un po’ tutti..
La gente dorme dappertutto.. sorridevo sotto gli occhiali scuri passando accanto a fisici e oggetti privi di sensi. Avrei voluto preparare a tutti il caffè. E poi bermelo tutto io
guardare la pista, al mattino.. vorrei una casa lì.
Qualcuno era avvolto nel sacco a pelo testa compresa e stava seduto sulla sdraio. All’inizio ho creduto fosse un ammasso di stracci e maglie..
Picpicpic. Picchiettava con il dito la mia spalla top, picpicpic: “o cazzona! Va che c’è la lù!”
Che gambe!
Che fisico!
Che abbronzatura power!!
Alla faccia del picpicpic.
E che.. che gran lizard!!
La lù (si lo so, simona, simo, ma secondo me dovrebbe chiamarsi lù. È suo. È lei. Lù. È.. perfetto!) e Sergio sono davvero, davvero belli. Sia presi uno a uno che insieme! Sono una di quelle poche coppie che guardi attentamente e ti fanno riflettere: “cazzo.. che culo!” riflessioni profondissime! Sono invidiabili, si. E mi hanno dato, senza rendersene conto, davvero, un senso di pace, tanta.. come si può dire.. speranza.. si, no.. bo. Comunque. Belli. Innamorati.
Che ridere, ricordo che ero felicissima!
Grazie anche a voi, è stato bello guardarvi e ascoltarvi.
Il mio sguardo e quello di motoaspes si incrociano. (motoaspes, che ancora è il fratello di nurb, per tutti. Tranne che per me. E per lui) Mi alzo e sparisco tra le tende.. lui mi segue.. “loro”, tutti ci vedono allontanarci.. era tutto programmato, gli orologi erano perfettamente sincronizzati, nessuno dei due sapeva l’ora. Ci mettiamo le t-shirt PROVA. Sulla fronte di lui un cartellino di cartone con la scritta motoaspes, legato da dei lacci.. i lacci delle mie scarpe.
Insomma stefano vuole spuntargli da dietro! Fargli “TADAAAAN!”.
Io preparo la macchina fotografica, prendo la borsa con le magliette, inciampo, rido e perdo l’equilibrio ancora.. ripassiamo tra le tende, strisciando. Sorpassiamo il frigo. Spingiamo via qualcuno..
Picpicpic..
Nurb si volta, guarda le t-shirt, legge la scritta, guarda il cartello in fronte a suo fratello, motoaspes, guarda me, ride, guarda lui, ride.. guarda me, guarda lui, scritta, t-shirt, motoaspes. Ride. Gli chiedo di fare una foto e lui sorride perplesso e acconsente stupito.. al che gli dico: “oh, ma! Chris! Che cazzo di reazione hai?! Sii felice, uffa! È una sorpresa bellissima!” e dentro di me “datemi un computer una tastiera un mouse, devo assolutamente mandargli un privato e spiegargli per iscritto la situazione”
Va bè, faccio sta foto! Mah.
Mettiamo tutti la maglietta prova.. non lo so, lù premetto che le mie osservazioni sono del tutto innocenti
..ma lizard con quella maglietta mi piaceva un sacco! L’ha tenuta tutto il tempo! Che carini.. voi due mi avete dato soddisfazione. Bravi.. e grazie!
Seguiamo le prove.. tra la palagio e la scarperia.. più scarperia.. poi io e nurb, lessi, torniamo indietro e ci buttiamo nel camper al fresco. E a distruggerci anche un po’.
Io sono ancora sconvolta dalla sua reazione.. e glielo faccio notare. Gli dico che mi aspettavo tutt’altra cosa.. insomma, scoprire che quello lì del forum è il tuo fratellone inglese. È. Cos’è? Mi guardi incerto e acconsenti? E fu lì, dopo un’ora e mezza, che Christian si rende conto di tutto: “cosa? Motoaspes? Mio fratello? Ma va là? Non è possible!”
Fantastico! Che ridere mi hai fatto! Giuro! Stavo per mettermi alla guida del camper a mò di paolo bitta e lanciarmi giù per la collina! Trascinandomi dietro l’impianto stereo del vicino.. troppe! Troppe emozioni belle ed intense tutte insieme, troppe.
Forse erano le sei del pomeriggio quando tutti noi ce ne stavamo comodamente stravaccati sulle sdraio di nurb & co. Quando. Improvvisamente. Ecco comparire un tizio, visibilmente confuso e forse Veneto. Amico dei due in bikini “chi è che ga voia de far a bracio de fero? Dai! Uno! Ciò!” inizia a puntare nurb.. poi vede lizard “ti! Vei dai! Ti che te sei muscoloso” lizard lo guarda, così come ho guardato io le cameriere dell’autogrill.. anche lui come me con enorme punto esclamativo affiancato da un interrogativo
In testa.. scuote la testa sergio, sorridendo. Ma quell signore “vestito a festa” insisteva.. si avvicina, allungando la mano come per prendere lizard per un braccio e trascinarlo via, quindi si alza dalla sdraio e sistemandosi il colletto: “ok, ok.. arrivo..” con la tranquillità di brad pitt in the snatch, durante il combattimento nel paese degli zinghi.
Tutti dietro al presuntuoso lì davanti, strafottente.. mi ha anche chiamata: “sig-horsrriiin-a?” “m? scusa?”
Tutto pronto.
Tutti vestiti a.. PROVA.
E nonostante il signorino Veneto lì non abbia rispettato del tutto le regole, alzando gomiti e spostando braccia.. ecco.. sergio con due colpacci, l’ha finito. FI.NI.TO. E ancora non ne aveva abbastanza, quello lì che insieme hai suoi amici tentava di convincere un altro
de noi altri urlando:
“PROVA! PROVA! PROVA!” il mugello in agitazione con il motore del lele che scoppiettava a ci inebriava con il profumo di gomma comsumata.. drr.. drr.. drr.. che è quasi buono come quello della benzina. O della colla. Quella che si usa da piccoli. Nel tubetto nero con il tappo bianco. O viceversa. Mmm.. Era buona.
Nel frattempo, tutto questo, farcito da carne e melanzane.. che buone. Cazzo.
Quando ho visto andar via la lù e il lizzardo, dopo averli guardati, seduti sul prato, rivolti verso il paddock, con nessun altra cosa e/o persona accanto.. bè.. noo.. ho pensato a.. noo! Bruttissimo. Non ci si pensa quando si è lì. Che poi. Si va.. poi ti vengono in mente tante cose da dire.. bè. Grazie.. è stato proprio bello! Mm mm..
Durante la serata tra l’inglese con il cartone della birra nella scarpa e il cartello motoaspes in fronte e una birra in una mano e gli occhiali e uomini eleganti che usano cartine da circa quindici, venti centimetri e io sfatta come.. no, non posso dire non mai, ma poche volte, ecco.. si.. è oddio.. è passato tanto tempo dall’ultima volta.. insomma, in mezzo a tutti chi mi trovo? Sbronzo! Gli ho chiesto credo mille volte: “sei sbronzo?” lui ha sempre detto si, ma non capivo se si riferiva al nome o allo.. stato.. fisico. Scherzo.. simpaticissimo..
La domenica è stata a dir poco FAN.TAS.TI.CA con motoaspes giù nel paddock.. abbiam visto checa (carlos), il grande loris.. le umbrella disinbite. Issime.
Con Stefano siamo entrati nell’hospitality Yamaha dove c’era graziano rossi.. staffelli (il grande valerio!), uccio.. bello uccio.. mamma mia. A misano è stato davvero simpatico. Si.
Ci siam fermati poco perché la 125 stava per finire..
E su, su.. lungo tutta l’arrabbiata uno e la due.. divertentissimo. Grande uomo motoaspes.
E la gara.. che dire ancora.. quante cose già sono state dette.. gara strepitosa.. quasi.. imprevedibile.. no. del tutto. Emozionantissima.. io e nurb siam stati in agitazione per tutto il tempo. Vedere una gara, e per di più una gran gara, e in più in diretta, lì, al momento, senza cazzo di pubblicità che durano TROPPO!! E in più con nurb! Bellizzzzzimo. Lì.. oddio.. meda e reggiani mi son mancati un bel po’ è. Anzi.. io non l’ho mai vista la gara.. vi dirò, in tv.. se qualche buon animaaa.. grassieee.
Bè insomma che aggiungere, che dire..
Tutto è andato bene.. tutto. Bello il mugello bello!
Anche il viaggio in macchina con topper. Il ritorno.. durato più o meno sette ore delle quali quattro senza sigarette. Ascoltando nel traffico a manetta you make me feel di sylvester, aretha Franklin, I say a little prayer, mary griffin, know on wood.. e le compilation POWER/ANFATTI di topper..
Ho amato tanto la mia vasca quella domenica sera e la carta igienica.. ho amato il mio letto e l’ho baciato un bel po’. Ma.. avrei voluto… essere ancora lì..
ok..
si lavora