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io penso che la chiave sia appunto in quell' "inconsciamente".
ovvero nel modo di pensare di rossi, nel suo modo di essere, e di interpretare la vita, che nel tempo ha plasmato questo "inconsciamente" in maniera estremamente positiva.

Scia grossa come quella dello sputnik!

Penso che per quanto riguarda la fortuna è già stato detto tutto: sul lungo periodo non c'entra nulla.

Sul saper cadere di Rossi non mi esprimo, sulla sue capacità di stare sulla moto in situazioni estreme è evidente a tutti: qualunque altro pilota che avesse guidato la sua Yamaha nelle condizioni estreme di Rossi (ammettendo che ne fosse capace) avrebbe collezionato una lunga serie di cadute (a volte non mi capacitavo non come Rossi non cadesse, ma come continuava a spingere dopo aver corso il rischio).

Per quanto riguarda la caduta di sabato un'immagine mi ha intenerito insolita nel motomondiale (forse è un'impressione che ho avuto solo io): l'immagine di Rossi che tentava di uscire dalla pista e sembrasse quasi che scalasse una parete. In quel frangente ho visto una qualcosa di diverso dallo stereotipo del pilota di motocicletta con i nervi d'acciaio e con il sangue freddo.