Rossi, la stretta finale
«E’ il momemto più duro della stagione, lo affronto a nervi distesi»
di Paolo Scalera
e tutto andrà come al solito, cioè con Rossi protagonista, domenica prossimala Yamaha festeggerà il suo secondo titolo iridato consecutivo, il quinto per Valentino nella classe regina, proprio a casa della Honda, sul circuito di Motegi.
La certezza matematica il Fenomeno l’avrà se riuscirà a non far recuperare almeno sette punti a Max Biaggi, attualmente secondo in classifica ma con un distacco abissale: 132 punti. Poiché il pesarese ha vinto finora 9 delle 11 gare disputate e il suo attuale punteggio in classifica, 261 punti, è il più alto che abbia mai conquistato in qualsiasi classe a questo punto della stagione, è difficile pensare che l’impresa non gli riuscirà. Un ulteriore podio, in Giappone - sarebbe il 15° consecutivo - significherebbe inoltre la più lunga striscia di risultati di un pilota Yamaha dalle stagioni 19891990, quando fu Wayne Rainey ad ottenere il medesimo risultato.
Che per la Yamaha, questa, sia stata una grande stagione lo dimostra anche il fatto che a sei gare dalla conclusione del campionato è in testa non solo al mondiale piloti ed a quello marche, ma addirittura può puntare ad una doppietta iridata - Colin Edwards è quarto in classifica a - 6 da Biaggi - con il suo secondo pilota.
Queste, però, sono le briciole per l’ex Cenerentola del motomondiale trasformatasi in ammazzagiganti e c’è da scommettere che Valentino, che potrebbe accontentarsi della seconda posizione per aggiudicarsi il titolo, non smentirà la sua fama di Cannibale. « Il vantaggio in campionato mi permette di affrontare le prossime sei gare senza pressioni e quindi di cercare di vincere ogni volta - conferma Rossi - Motegi non è una delle mie piste preferite, e sicuramente ci sono posti molto migliori per festeggiare, ma non ci voglio pensare; dopo il GP di Brno abbiamo continuato a lavorare, ma non abbiamo fatto modifiche sostanziali alla moto, che già va bene. La cosa più importante, ora che i Gran Premi sono tutti vicinissimi è avere molta energia. Questo è il momento più duro della stagione, lo affronto con serenità ».
E’ vero, è lo è per tutti, ma specialmente per la Honda che quest’anno ha sbagliato completamente le strategie di sviluppo dell’ex in-
Svincibile RC211V, tanto da essere costretta a far debuttare, nei recenti test di Brno, addirittura una nuova cinque cilindri. Una moto completamente rinnovata, sia nella ciclistica che nel motore, più piccolo e compatto, che vivrà una sola stagione visto che nel 2007, con l’entrata in vigore dei nuovi regolamenti, la cilindrata massima diminuirà dagli attuali 990 ad appena 800 cc.
A far debuttare la nuova creatura sarà il collaudatore Tohru Ukawa che, peraltro, sarà al via del Gran Premio in sostituzione dello sfortunato Troy Bayliss, vittima di un incidente di allenamento. La nuova RC211V sarà assistita dunque nel box del team Honda-Pons dal capotecnico Santi Mulero, visto che l’australiano rientrerà solo per Phillip Island.
Certo, il circuito di Motegi non è fra i più tecnici del mondiale, ma il fatto che somigli, dal punto di vista dell’assetto, a Le Mans, a causa delle violente frenate e successive riaccelerazioni, consentirà se non altro agli ingegneri della HRC di verificare i passi avanti compiuti dalla loro creatura in due comparti in cui è deficitaria: brusche decelerazioni e trazione. Guarda caso, proprio quelli che sono gli attuali punti di forza della rivale Yamaha, che proprio sul circuito francese fu capace di portare entrambi i suoi piloti, Rossi ed Edwards, sul podio.
Il rischio, dunque, per la Honda è quello di essere costretta ad assistere al solito film, visto e rivisto praticamente in tutte le gare finora disputate, in cui i suoi piloti si sono scontrati fra di loro, rubandosi punti l’un l’altro, senza riuscire a mettere il sale sulla coda della M1 di Valentino. Del resto, scontato il nome del campione del mondo 2005, c’è ancora grande incertezza su chi sarà il suo ”vice”, visto che fra Biaggi, secondo e Hayden, settimo preceduto anche da Melandri, Edwards, Gibernau e Barros, ci sono appena 17 punti. Un margine risibile che renderà il finale del campionato addirittura incandescente per quanto riguarda la piazza d’onore alla quale - udite! udite! - potrebbe anche ambire la Ducati visto che Loris Capirossi ha uno svantaggio di 37 punti da Max Biaggi.
Molti, ma non moltissimi qualora la Bridgestone risolvesse i suoi problemi di tenuta alla distanza che hanno rallentato la Rossa a due ruote durante questa stagione.
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