Storia vecchia.
RSV o 996 da un lato, 4 cilindri giapponesi di 1000cc dall' altro ....
io trovo che si tratti in ogni caso di moto inadatte a un sano divertimento su strade di montagna aperte al traffico, capisco l' emozione che possa dare una supersportiva di 1000 cc sotto il culo, ma .... ma giá ritenevo eccessiva per strada la prima Fireblade 900 del '93, che pure aveva piú o meno 120 cv (quelli che oggi ha una buona 600), ed era una moto facile, leggera, docile e maneggevole.
Ma permettetemi di fare un passo indietro.
Anni prima di avere la CBR di cui sopra...
(che fu la penutima moto che ebbi in Italia, e che, avendo nel 94 rinunciato per sopraggiunti limiti di etá ad andare in pista, sostituii con un bandit 600 poco prima di emigrare in brasile, bandit col quale per strada non mi sentivo assolutamente handicappato rispetto all' avere sotto le chiappe la mia precedente CBR900RR),
... anni prima, dicevo, mi ritrovai ad avere in garage 4 moto:
due gamma 500, uno incidentato che usavo come fonte di ricambi, l' altro perfetto e perfettamente bollato e assicurato, anche se del tutto irregolare per uso stradale ...
(causa alleggerimento spinto a 137 chili a secco mancavano fanali, frecce, specchietti, clakson, parte dell' impianto elettrico e non so quanti altri ammennicoli tra cui la targa, sostituita da una "copia conforme" in cartocino bristol, e pure il cavalletto, tanto che quando un poliziotto una volta mi fermó, e, vista l' enormitá delle irregolaritá, mi disse "E adesso come la mettiamo? " io gli risposi "Appoggiata al muro, Marescia', perché manca anche il cavalletto! ")
... ma che nei mesi invernali, allorché non si poteva andare in pista, tiravo fuori di quando in quando per fargli sgranchire le sospensioni e tirar via la ruggine dai cilindri.
E avevo un CBR 600 (della prima serie) per andare a spasso con mia moglie, e un Suzuki DR350 da enduro.
Orbene, essendo sempre stato negato nell' andare fuoristrada, decisi dopo poche esperienze negative su sentieri e trattuti di metter al DR una bella termignoni aperta,
dare una lavoratina a testa e valvole,
adeguare la carburazione
(arrivando alla paranoia di andare a giro con cacciavite e una manciata di giglé e spilli in tasca, e pure la chiave a tubo per poter, dopo aver fatto la regolamentare "staccata", togliere la candeletta al fine di valutare la carburazione dal colore dell' isolante e adeguare di conseguenza la carburazione standomene seduto seduto sul marciapiede davanti al bar con un birrino accanto )
e sostituii le gomme artigliate con due Pirellacce stradali, creando una specie di Supermotard ante litteram
(la difficoltá fu, giacché non volli cambiare il cerchio, trovare una anteriore da 21", e dovetto adattarmi ad una 90/100/21 per Harley davidspon springer softail che era dura come la rocca di gibilterra e scivolosa come una saponetta Camay!)
Con tale giocattolino, dalla potenza di poco superiore a quella di un buon 125 sportivo, mal gommato ma leggerissimo e messo bene a punto, sulle curve e i tornanti della salaiola ss68 facevo numeri che tanto col gamma quanto col cbr600 nemmeno mi sognavo di fare, arrivando a dare la paga nei tratti piú guidati (e possibilmente in discesa!
) a moto come la Yamaha FZR1000 (antesignana delle odierne R1), Suzuki GSXR1100 RR e Ducati 851.
Cosa voglio dire con tutta questa "pappardella" di moto e gomme e vecchi ricordi?
Che se domani rientrassi in Italia e dovessi comprarmi una moto per andare a caccia di verbali su strade di montagna, io mi farei una bella supermotard di quelle peperine per aver tempo di farmi un caffé al bar in cima alla salita nell' attesa che arrivino Elpopo con la RSV, il Cisa con la CBR1000 e il resto dell' allegra brigata colle loro supersportive bambardone o giappe che siano