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10 anni di corse per 6 personaggi in cerca di Vale, che hanno cercato Vale o sono stati trovati da lui.
Hanno camminato insieme a lui sul viale della crescita e poi su quello dei trionfi, formando in pratica una splendida staffetta.
Facce da moto, anime da box e paddock, gente che ha consumato suole sulle piste e che adesso, allo scadere del decennio che ha sconvolto la moto, na ha da raccontare sul fenomeno.
Potrebbe venirne fuori un libro di centinaia di pagine, ci accontentiamo di piccoli ma significativi episodi, ognuno dei quali ci spiega qualcosa in più del campione...
Giampiero Sacchi (1996-1997, Aprilia 125)
"Nel 1995 ero manager di Max Biaggi, stavo mettendo in piedi il mio team per il mondiale dell'anno successivo in 125. Arrivai a Tavullia per incontrare Valentino. Lui, quando mi vide, mi salutò e cominciò a girare intorno alla mia BMW. Bella macchina, disse, ma se dobbiamo lavorare assieme dobbiamo prima fare una cosa. Cosa? dissi io, mentre Vale già strappava dall0auto quel bell'adesivo con la scritta "Max" che faceva bella mostra di sè sulla carrozzeria...
Fu lui, poi, a volere un pò più di giallo sulla carenatura della moto, colore che inizialmente doveva comparire solo sul cupolino. Aveva ragione lui, la moto era più bella e gli adesivi degli sponsor si vedevano molto meglio. Ed essendo tutti di colore nero sul campo giallo, mi costavano molto meno...
A metà del 1996, valentino cadde nei primi giri della gara di Asse; era la 18esima delle 23 totali che avrebbe collezionato a fine stagione. Quando rientrò ai box gli dissi che andando avanti così non avrebbe mai vinto niente. Lui la prese male, ma pochi giorni dopo accettò di correre a Misano una gara di campionato europeo. Arrivò la prima vittora, che portò poi al primo podio, in Austria e successivamente al primo successo iridato di Brno".
Carlo Pernat (1996-1998, direttore Aprilia Corse)
"fui io, dopoa aver parlato con Graziano, a mettere sotto contratto Valentino, un triennale a partire dalla stagione 1995 nel campionato europeo. Adesso si può dire, i primi ingaggi furono di 30-60-190 milioni di lire. Alla firma si presentarono entrambi i genitori, separati, perchè il ragazzo era minorenne...
Era già furbissimo, sveglio su ogni cosa, e per alcune cose ingestibile...
Motor Show 1997. Si Organizza con i vertici Renault un incontro tra i due campioni, Vale appunto e il suo idolo in Formula !, Jacques Villeneuve. Durante al cena che precede l'evento, con la stampa e le televisioni già allertate, Valentino a un certo punto mi dice che deve andare a fare pipì. Non l'ho più visto, ho saputo il giorno dopo che aveva preferito andare a ballare...
Noale, importante impegno di lavoro per giare uno spot pubblicitario. Tutti presenti in forze per due giorni di riprese. Alla fine del primo, Vale dice di doversi assentare per un attimo. Quando riesco a rimmettermi in contatto, lui candidamente mi dice che è già arrivato a Pesaro...".
Rossano Brazzi (1998-1999, Aprilia 250)
"Io fui scelto da Valentino come responsabile tecnico. Un giorno, durante la stagione del 1997, lui e Graziano mi convocarono sul famoso camper giallo modello scuolabus per dirmi che avevano espressamente chiesto all'Aprilia di lavorare con me. La prima cosa che mise in chiaro, una volta assieme, fu quella relativa agli adesivi della moto: li attacco io! Tant'è vero che spesso lasciavo a lui la chiave del box perchè lui potesse rimanere fino a tardi per attaccarli...
A Imola, nel '99, si rapò i capelli per assomigliare a me, un pò presa in giro, un pò dimostrazione d'affetto. Stesso anno, Mugello, caduta nelle prime prove libere con moto collaudata già in un test privato sulla pista toscana. Fu l'unica volta che gli dissi: t'è capè un cazz...".
Carlo Fiorani (2000-2003, Honda)
"Fu Valentino a chiedere alla Honda Europa, con la quale aveva siglato il primo contratto biennale, un referente diretto per dare organizzazione alla squadra. Tornavo a casa dopo la parentesi alla Ferrari Usa e fu per me un colpo fortunato. Guarda caso, cominciai a Donington, quando Vale vinse la prima gara in 500. Iniziò così un bellissimo rapporto...
A fine agosto 2003, molto correttamente Valentino venne a dirmi che tutti i miei sforzi per trattenerlo alla Honda sarebbero stati inutili, che lui se ne sarebbe andato. Una delle cause, il rapporto con la casa madre, deterioratosi durante le discussioni per il rinnovo del contratto per il biennio 2002-2003, andate avanti per stillicidio. Vi assicuro che, facendo io da tramite, fu davvero dura".
Davide Brivio (Yamaha dal 2004)
"A partire dal giugno 2003 iniziammo a incontrarci di nascosto per porre le basi del suo passaggio alla Yamaha. Erano riunioni...carbonare, sempre di notte. A Donington salì sulla moto, ferma nel box, per la prima volta, felice come un bambino. A Brno, con Liv Jarvis (direttore operazioni Yamaha Europa), il suo manager Gibo Badioli, l'inseparabile Uccio e un altro amico ci trovammo sotto la tenda-hospitality della Clinica Mobile. Sentendo uno scooter avvicinarsi, ci nascondemmo tutti sotto il tavolo, poi Vale e Uccio uscirono e, mettendosi a mangiare dei biscotti rassicurarono la guardia che era venuta a controllare. Fu quella notte che avvenne la stretta di mano definitiva. Valentino disse ok, vengo con voi".
Jeremy Burgess (dal 2000...)
"venne da me nel box a Phillip Island, di nascosto, nel 1999, e subito si mise in sella alla moto con aria sognante. In 30 minuti capii quale era lo spirito di questo campione che già seguivo, e che avevo apprezzato in Malesia quando, nel '98 da debuttante, cadde all'ultima curva nel tentativo di superare Harada. Nel primo test sulla 500, a Jerez, in poche ore aveva già cambiato lo stile di guida, affrontando in modo completamente diverso l'ultima curva. Il suo percorso, il suo approccio alle cose e alle corse, semplicemente perfetto. Primo, adattarsi per scoprire, capire; poi, apportare le modifiche, imporsi, suggerire. Mai vista in altri piloti, e ne ho avuti di campioni com me (Spencer, Gardner, Doohan), una cosa del genere. Mi permettete una battuta? Ogni 400 anni, l'Italia sforna un genio. Per me, dopo Michelangelo, è arrivato Valentino".
a cura di Alberto Porta, da Controcampo di oggi
Ps: mi scuso di eventuali errori di battitura!
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