TEAM AL LAVORO PER IL 2006 Melandri, che colpo!
Grazie a un nuovo finanziatore, il ravennate guiderà una Honda ufficiale
di Paolo Scalera
Marco Melandri guiderà una Honda cinque cilindri ufficiale, il prossimo anno. E senza, ovviamente, cambiare domicilio.
Il team Fortuna-Honda-Gresini - questa sarà la denominazione della squadra dell'ex iridato della 125, che abbandonato dalla Telefonica ha già trovato un nuovo finanziatore - sta infatti definendo gli ultimi accordi, sia con l'HRC che
con Altadis, per mettere Marco su di una RC211V identica a quella che useranno, la prossima stagione, Nicky Hayden e Dani Pedrosa.
Per la squadra di Fausto Gresini non si tratta di una novità: nata come emanazione diretta della Honda Racing Corporation, non può essere definita un team 'Satellite', visto che la proprietà dei posti sullo schieramento è della HRC stessa. Addirittura il reparto corse di Misano 'clona', nella disposizione logistica, quello in Giappone, al punto da avere un ufficio privato per i membri della Honda in trasferta.
Il team Gresini, dunque, è a tutti gli effetti un 'service' dell'HRC, una emanazione, e come tale gode di quei benefici di cui, invece, non può disporre la squadra di Sito Pons.
La notizia, non ancora ufficiale, conferma indirettamente che il colosso nipponico è pronto a rinunciare, nel 2006, sia a Sete Gibernau che a Max Biaggi.
Se, però,
il pilota spagnolo, annusata l'aria e senza il supporto di alcuno sponsor,
ha già preso la direzione di Bologna, scegliendo la Ducati,
al contrario la situazione di Biaggi è ancora tutta da decidere e molto fluida.In Qatar, infatti, c'è
stata una traumatica rottura fra la Camel e Pons che potrebbe nel 2006 colorare di giallo la Suzuki. La firma fra la JTI e la casa di Hamamatsu
non significherebbe automaticamente il matrimonio con Max, ma certo lo favorirebbe molto.Il litigio avvenuto fra la Camel e Sito Pons è solo l'ultimo di una lunga serie, quest'anno, fra sponsor, squadre e case. Dall'inizio della stagione ad oggi, infatti, la MotoGP ha già perso la Telefonica, ha visto interrompere il rapporto fra KTM e Proton e rischia di veder sfuggire anche Gauloises, che dialoga con la Yamaha solo attraverso i suoi legali dopo essersi sentita proporre un team 'ufficiale', ma senza Valentino Rossi.
Questa situazione sta destabilizzando la classe regina che, dopo il ritorno ai quattro tempi, non pare avere ancora assorbito l'aumento dei costi determinato dai nuovi regolamenti.
Se però la crescita del costo del leasing delle moto ufficiali - arrivata a sfiorare i due milioni di Euro per due moto - è stata in gran parte inevitabile e conseguenza della maggiore complessità delle MotoGP, quella dei salari dei piloti, determinata dall'ingaggio-monstre di 9 milioni di Euro pagato dalla Yamaha a Valentino Rossi nel 2004 - ha preso la maggior parte delle squadre di sprovvista.
Il risultato sono stati budget che hanno raggiunto, per i team Satelliti, la cifra record di 15 milioni di euro, di cui un terzo addebitabile ai piloti.
Una spesa enorme che gli sponsor si sono accollati per arrivare, visto il dominio della coppia Rossi Yamaha, quando va bene secondi. Un risultato giudicato inaccettabile, per esempio, dalla Telefonica, a cui Gibernau è costato cinque milioni di Euro di solo ingaggio, che ancor prima aver conquistato il titolo in F.1 con Alonso aveva già deciso di abbandonare il motociclismo qualora non fosse riuscita a legare la sua immagine a quella di Valentino.
La realtà è che la MotoGP è attualmente supportata al 33% dalla sola Honda, che schiera ben sette piloti. Uno sforzo enorme che gli ha impedito di concentrarsi su due soli piloti, come invece ha fatto la Yamaha.
Per questo motivo la scorsa settimana l'HRC non ha battuto ciglio alla notizia del passaggio di Gibernau alla Ducati, non si è mostrata preoccupata della crisi Camel all'interno del team Pons, né tantomeno del ventilato passaggio di Biaggi alla Suzuki.
Sete e Max, in questo momento, infatti, per la Honda sono solo grandi problemi. Il nuovo corso punta su giovani piloti, più gestibili e disposti a correre con moto non ufficiali.
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