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Entusiasmo e commozione dopo la vittoria di Melandri.
Il numero due del mondiale smette di essere un giovane talento e si scopre, finalmente, "Big". Delusione per Gibernau, che poteva fare meglio. Per Biaggi la solita giornata nera
di Marco Masetti
Instanbul (Tur) - "È il più bel giorno della mia vita!", Melandri non ha dubbi, la vittoria più bella, più sofferta: "Il titolo della 250 l'ho vinto con facilità, per certa gente, addirittura, è stato facile perché non avevo un degno avversario... Ma per arrivare a questa vittoria, come a quella, ho faticato enormemente, ho lavorato, ho dovuto reagire di fronte a tanti infortuni. È stato difficile, ho sofferto tanto, è stata dura. Non me l'ha regalata nessuno, questa vittoria. Ed è bellissimo. Non me ne rendo neppure conto... Sin da quando corro ho un sogno: vincere nella massima categoria. Ho vinto solo una gara, è vero, ma almeno ho vinto qualcosa".
Sete era il tuo rivale numero uno? "All'inizio Sete andava molto forte, così quando mi ha passato ho solo pensato a restargli vicino. Ero un po' in difficoltà nelle staccate più violente, non volevo consumare troppo la gomma anteriore. Poi lui è uscito di pista, a quel punto ho solo pensato a impostare un mio ritmo. E ce l'ho fatta".
Poi è arrivato Rossi...
"Avere Valentino alle costole non è una bella sensazione. Ogni tanto mi veniva un po' di paura, cercavo di capire dove fosse e che ritmo potesse tenere. Soprattutto, quando siamo arrivati alla fase finale ho avuto paura che mi venisse addosso in un attimo; invece io giravo forte e lui era sempre distante. È stata una bella sensazione...".
Grande vittoria, grande squadra... "La mia squadra ha lavorato benissimo. Devo ringraziare tutti, compresa la Michelin. In effetti mi sono trovato a mio agio sin dall'inizio del week-end. Però Vale oggi non era al 100 per cento. E poi, devo anche rendermi conto che non sarà così tutte le domeniche".
Si va a Valencia, ti aspetti la sua replica? "Di sicuro, ma a me basta che non mi prenda a pugni... Poi, se vince lui, tanto di cappello. Sappiamo tutti chi è Valentino. Io comunque voglio correre pensando al campionato, cioè alla seconda posizione che voglio assolutamente conquistare".
Ti ha emozionato la telefonata di Kanazawa, capo dell'HRC?
"Mi sono commosso. Ma nel giro dopo il traguardo avevo già pianto, mi ero già commosso; avevo parlato a me stesso, mi ero già detto tutto quello che c'era da dire...".
Dedica speciale di Hayden, un po' triste nonostante il podio...
" E' stato diagnosticato un tumore ad un mio caro amico, che sta in America; è un ragazzo speciale, che ha avuto tra l'altro una grande influenza nella mia carriera. Penso soprattutto a lui, in questo momento. E voglio andare subito a casa, per stargli vicino".
E la gara? "Non avevo il ritmo giusto. Non potevo reggere il passo di Marco. E nemmeno di Valentino. Però oggi volevo di più, speravo di poter lottare per la vittoria. Almeno, era quello che volevo".
E di Melandri cosa dici? "Voglio fargli i miei complimenti: se l'è meritata, la vittoria. È stato bravo, ha fatto una grande gara. Naturalmente non posso essere felice perché adesso lui ha un piccolo vantaggio nella sfida per la seconda posizione in campionato".
Rossi: .... Comunque, voglio che una cosa sia chiara: Marco ha fatto una grande gara. Ha martellato dall'inizio alla fine. Se l'è meritata, la vittoria. Non è facile correre da solo, fare il ritmo, reggere fino alla fine. Credetemi... Marco è uno che va forte, lo sapevo già. Messo nelle condizioni giuste lui rende. Va forte da tempo, ormai. Devo dire, comunque, che mi dispiace che Loris sia fuori; avrei voluto vederlo insieme a noi, in questa ultima fase della stagione".
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