dalla gazza


Massa gira oggi a Vallelunga con la Ferrari dotata di motore V8: "Valentino è un talento ma delle moto, la F.1 è diversa. Ho un sogno: vincere subito"
Felipe Massa, 24 anni, sulla rossa a Monza. AnsaMILANO, 26 ottobre 2005 - Sono durate appena una settimana le sue ferie. Giusto il tempo di tornare in Europa dalla Cina, passando per il Brasile. Già oggi, infatti, Felipe Massa infilerà nuovamente la tuta. Solo che stavolta non sarà quella blu e grigia della Sauber. Dopo 53 GP disputati e un 4° posto come miglior piazzamento in carriera (Belgio 2004 e Canada 2005), sul circuito romano di Vallelunga comincia ufficialmente la sua nuova vita da pilota Ferrari. Due giorni di test per provare il motore V8 (sulla F2004), più altri tre la prossima settimana. Con un programma di prove fittissimo per tutto l’inverno. Insomma, il brasiliano inizia subito facendo gli straordinari. Ma Felipe, 24enne di San Paolo di origini italiane, non si lamenta affatto. Anzi.
- Subito in pista con un programma di test intenso per tutto l’inverno. Non teme di arrivare stanco al nuovo campionato?
"Ma no, sono giovane. Sono pronto e ho voglia di iniziare a lavorare subito. E sono contento di fare tutte queste prove, perché cambio squadra e ho tanto da imparare. Più esperienza farò, più mi servirà in gara. A novembre, comunque, riuscirò a tornare a casa in Brasile per qualche giorno a rilassarmi".
- Pensa di riuscire a rilassarsi? Non sente crescere un po’ di emozione?
"Effettivamente penso tanto a come sarà l’anno prossimo, se avrò la macchina dei miei sogni, se potrò già vincere qualche gara e magari lottare anche per il titolo. Resto comunque sempre coi piedi per terra, so che devo soprattutto fare esperienza e sperare che la nuova macchina sia buona. Lo capirò appena sarà pronta".
- Non le spiace arrivare alla Ferrari proprio ora che sembra aver chiuso il suo ciclo vincente?
"Il fatto che il team ora sia in crisi non mi preoccupa. Vengo da una piccola squadra, è comunque sarà un passo avanti. Inoltre, dalla prossima stagione cambieranno tante cose: qualifiche, motori e regole. La Ferrari si adatterà presto, è capace di farlo".
- Barrichello le ha dato consigli?
"Onestamente non abbiamo mai avuto tempo per parlare di questo. Però sono stato collaudatore, conosco già la squadra. Anche se diventare pilota ufficiale sarà tutta un’altra cosa".
- Quindi non le ha detto nemmeno che potrebbe succedere di doversi far passare da Schumacher?
"Non credo che succederà più, ora sono cambiate un po’ di cose. E non tanto alla Ferrari, ma proprio in questo sport. Quindi, non sono preoccupato".
- Però doversi confrontare con Schumacher non sarà facile...
"Credo che sia il paragone più grande che un pilota possa avere. Vuol dire che puoi sapere esattamente come sei messo in confronto a tutti gli altri".
- Come ha convinto la Ferrari a sceglierla?
"Ho fatto un buon anno, anche se ho avuto parecchia sfortuna. Nel complesso, è stata comunque una stagione positiva, soprattutto in confronto al mio compagno (Jacques Villeneuve; n.d.r.). Poi in Ferrari hanno i dati del motore, visto che la Sauber usava i loro. E così hanno potuto valutare tante cose. In questi anni sono cresciuto, ho fatto esperienza in pista. Avranno pensato che sono pronto per andare in una squadra di vertice".
- Essere scelto dalla Ferrari le avrà già dato molta popolarità. Come è cambiata la sua vita?
"Sono molto più al centro dell’attenzione, come è normale che sia quando firmi con la squadra più famosa della F.1. Soprattutto in Brasile, la gente inizia a cercarmi, ad avere delle aspettative, sono più seguito. Per fortuna ancora non troppo. Quando metterò la tuta rossa certamente sarà peggio".
- Tra gli eredi di Schumacher, Fernando Alonso ha vinto il Mondiale e Kimi Raikkonen è considerato un serio candidato. Quali sono le qualità di Felipe Massa?
"Sono aggressivo e consistente, provo sempre a spingere al massimo. E so fare bene l’assetto della macchina".
- Chi era il suo idolo?
"Da bambino mi piacevano Piquet e Senna. Quando Ayrton è morto ho iniziato a tifare per Schumacher, mi sembrava un fenomeno".
- Che età aveva?
"Dodici anni. Non avrei mai pensato di correre insieme a lui. Cioè, sognavo di andare in F.1, come tanti miei coetanei. Ma correre con uno che guardavo in tv mi sembrava impossibile".
- Valentino Rossi le ha già rubato la scena una volta. Quando ad agosto venne annunciato il suo ingaggio, lui stava provando la Ferrari a Fiorano. Lei ha un contratto di un anno, non teme che nel 2007 possa prendere il suo posto?
"No. Rossi è un grande talento, ma delle moto. La F.1 è completamente diversa. Deve prima fare un anno da collaudatore e capire il livello reale. Se la Ferrari prende un pilota, è per vincere. Io sono certo di avere un futuro in F.1".
Alessia Cruciani

questo non andrebbe in SBK, 250, 125 & altre competizioni ??

che me.na.te comunque..ufff.. mi sfiancano..

F1, tutti contro Rossi
Marco Arceri

L'ipotesi che il 'Dottore' possa prima o poi passare in Formula 1 raccoglie un coro di no.

(26-10-2005) Valentino Rossi? no, grazie. Chiedete in giro nei paddock di Formula 1 e la risposta sarà unanime. L'idea - fin qui soltanto accennata - che il Dottore possa nel futuro (il 2007?...chissà) approdare nel mondo delle quattro ruote per ora piace solo a Montezemolo, la cui chiave di lettura però è probabilmente tanto pubblicitaria quanto tecnica. Ma andando su e giù per i box dei team, tutti storcono il naso. Ognuno lo fa con il suo stile, ovviamente. Quello di Briatore è stato piuttosto brusco: "Le prove che fa ogni tanto è roba da clown, non servono a niente. In Formula 1 servono piloti veri".

Va pure detto che da tempo i diretti interessati, cioè Rossi e Montezemolo, hanno fatto di tutto per smorzare le voci circa un possibile, ipotetico passaggio dell'iridato in Formula 1. Dal canto suo Rossi non manca mai di rimarcare quanto ci tenga a continuare la sua carriera nella MotoGp, per superare Giacomo Agostini nel numero di Gp vinti (122). Quasi che l'individuare nuove frontiere automaticamente facesse cadere voci e dicerie. Pure Montezemolo ultimamente è sembrato molto cauto: "Rossi è un grande, e proprio per questo verrebbe solo se in grado di vincere". Quasi a dire: pensiamo a far tornare la Ferrari nell'elitè, altro che Rossi.

Ciò non toglie che la tattica della smentita sia spesso un'arte sopraffina e diabolica. Un espediente retorico. Nel mondo dello sport ci sono personaggi che l'hanno elevata a dogma. Luciano Moggi per esempio: oggi dice non vendo Vieri, domani è già impacchettato e spedito a Madrid. Questo per dire che le frasi dei diretti interessati lasciano il tempo che trovano. E vanno accolte con mille cautele. Certo un fondo di verità in quanto dice il presidente della Ferrari c'è: difficile pensare che Rossi lasci il suo regno per fare da comparsa in Formula 1.

Tuttavia il 'rischio' c'è. E ai piloti di Formula 1 non piace. Comprensibilmente, in parte: è un atteggiamento corporativistico. L'ostilità verso chi arriva all'improvviso da un altro mondo bypassando tutti gli anni di apprendistato e il cursus honorum dei piloti. Dunque la parola d'ordine è minimizzare. Fisichella è stato categorico: "Secondo me tutte queste voci sono soltanto trovate pubblicitarie. E' impossibile per un pilota di moto passare in Formula 1 di punto in bianco e pensare di vincere". Meno ostile Jarno Trulli, ma il nocciolo della questione rimane lo stesso: "Formula 1 e Motomondiale sono due mondi diversi, e non intercambiabili. E' come se un ragioniere di punto in bianco pretendesse di fare l'avvocato".

leonardo.it

Ma quanto ci godrei se Rossi (o un qualsiasi altro pilota di moto o di qualsiasi altra specialitá) andasse in F1, bacoccasse bene bene tutti quei capoccioni e poi se ne andasse via dicendo "Smetto, vincere qui in F1 é stato facile come rubare le caramelle ai regazzini, ho deciso di fare qualcosa di piú impegnativo, parteciperó al prossimo campionato sociale della Bocciofila Bibbonese"

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Lo Zio Tazio

"Io vi daró tutto ... basta che non domandiate nulla!"

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Massa