Monologo sull'AIDS
TREAT A COMPLETE STRANGER
AS A LOVER, HUG THEM
AS GOOD FRIENDS, AS THEY ARE
OR AS 10 YEARS AGO YOU MIGHT HAVE HAD
FABULOUS SEX
WITH ABSOLUTE ABANDON
WITH THE SAME STRANGER.
NOW LIFE IS RAVAGED
AND WE OFFER LOVE FROM THE SAME ROOT OF BOUNDLESS
COMPASSION
TRATTA UN PERFETTO ESTRANEO
COME SE FOSSE UN AMANTE, ABBRACCIALO
COME UN CARO AMICO, QUALE INFATTI E'
ALLO STESSO MODO IN CUI 10 ANNI FA POTRESTI AVER FATTO DEL
SESSO FAVOLOSO
IN ASSOLUTO ABBANDONO
CON LO STESSO ESTRANEO.
ORA LA VITA E' DEVASTATA
E NOI OFFRIAMO AMORE DALLA STESSA RADICE DI
COMPASSIONE
SENZA LIMITI
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Sono il promotore del progetto di lotta all'AIDS che aiuta le persone con AIDS dando loro dei soldi: per l'affitto arretrato, la bolletta del telefono, le medicine non coperte dalla mutua, assistenza, taxi, cibo. Soldi per qualsiasi cosa necessaria. Sono soldi dati con amore e affetto.
Ho avviato questo progetto nel 1984, in risposta alla catastrofica epidemia dell'AIDS. Voleva essere un tentativo, fatto con il cuore, di aiutare le singole persone che soffrono a causa dell'AIDS. Mi resi conto che la cosa più necessaria per una persona con AIDS sono i soldi.
Una persona con AIDS si sente spesso abbandonata e incastrata in circostanze quotidiane. A una persona con l'AIDS le cose vanno generalmente bene, risolve i problemi che man mano si presentano, cercando di rafforzare il sistema immunitario, rafforzandosi e sopravvivendo, come dicono. Una persona con AIDS spesso ha perso tutto, e sta per perdere la propria vita. Cerchiamo di alleviare la loro preoccupazione economica, anche per un solo momento. Non ci siamo mai rifiutati di dare soldi a nessuno. La mia intenzione è quella di trattare un perfetto estraneo come se fosse un amante o un carissimo amico; con lo stesso spirito usato nell'età dell'oro della promiscuità. Abbiamo fatto l'amore in maniera eccezionale con perfetti estranei e abbiamo festeggiato la vita con sostanze gloriose. "Dio, ti prego, fotti la mia mente per sempre!". Adesso che la loro vita è devastata dall'AIDS, noi offriamo amore che proviene dalla stessa radice, sotto forma di compassione senza limiti. L'idea è quella di dare soldi e un forte supporto emotivo. Vado negli ospedali, a casa dei malati, oppure loro vengono da me per qualsiasi bisogno. Compassione senza parzialità, diretta a ogni individuo con AIDS. Io li abbraccio come se fossero cari amici, come infatti sono, allo stesso modo come dieci anni fa avrei potuto fare del sesso favoloso con lo stesso estraneo, in assoluto abbandono.
Sto dicendo questo perché vorrei incoraggiarvi ad aiutare qualcuno con l'AIDS. So bene di non dovervi convincere. Questo pubblico conosce già i fatti, vuole aiutare e lo fa; ma lo ripeto ancora, ancora una volta, per ispirarvi ad aiutare qualcuno o aiutare di più qualcuno che già state aiutando.
La Giorno Poetry System cominciò The AIDS Treatment Project nel 1984. Abbiamo distribuito più di 450.000 dollari individualmente e con molta cura. Gestiamo il Poets and Artists with AIDS Fund, il Programma di Medicina Tibetana per la Lotta all'AIDS e sponsorizziamo il Premio Letterario Gregory Kolovakos. Inoltre organizziamo fondi individuali per chi li richiede, fornendo un veicolo utile agli amici delle persone coinvolte. Aiutiamo anche organizzazioni minori che conducono la lotta contro l'AIDS.
Essere generosi non costa niente. Diamo soldi gratuitamente. Non costa niente dare soldi. Non ci costa niente parlarne insieme. Non si deve pagare per firmare un assegno. Non si deve pagare per essere professionali. Si fa e basta. Donare soldi è una delle canzoni più belle che si possano cantare.
Non ho mai voluto che l'AIDS Treatment Project diventasse un'organizzazione più grande, con grandi budget, personale e libri paga. La Giorno Poetry System non riceve compenso o percentuali. Non ci sono stipendi, né spese di amministrazione o compensi per la raccolta di fondi. Tutto il lavoro viene svolto gratuitamente e i soldi vanno direttamente alle persone con AIDS. La Giorno Poetry System assorbe le varie spese. Faccio semplicemente ciò che faccio: ogniqualvolta mi viene un'idea per supplire a un bisogno, la seguo e la realizzo. Tutte le volte che vengo interpellato non posso rispondere NO. Se lo faccio io, potete farlo anche voi, questo è il punto.
Passo così un'ora o due del mio tempo ogni giorno, sette giorni la settimana, ogni settimana, ogni mese, ogni anno, e sono felice di poterlo fare. Sono sieronegativo. Per chissà quale miracolo, dal momento che sono convinto di essere venuto in contatto con il virus dell'HIV, sono sieronegativo. Sono gay, ho quasi 59 anni e ho vissuto la maggior parte della mia vita nell'assoluta promiscuità, eccetto che negli ultimi dieci anni.
Sto dicendo tutto ciò per incoraggiare chi è sieronegativo a aiutare qualcuno con AIDS, ad aiutare un estraneo. E' facile aiutare un amico, un parente o un amante, perché gli vogliamo bene e ci va di farlo, ma provate ad aiutare un estraneo con lo stesso coinvolgimento con il quale aiutereste un amico.
Si potrebbe pensare che questo compito aspetti agli operatori sanitari o alle persone sieropositive. Ma spetta anche a voi. Non ne morirete, non ne sarete contagiati o contaminati. Anzi è un'esperienza purificatrice.
Quando si ha familiarità con un problema, la paura si dissolve, permettendo di aiutare solo per compassione. Compassione indiscriminata, compassione non discriminante, senza fare distinzioni tra le persone, senza "Aiuto questo, ma non quest'altro perché non lo conosco". L'intenzione è aiutare chiunque sia con AIDS. Date tutto ciò che potete, con affettuosa tenerezza.
(da Per risplendere devi bruciare, City Lights Italia, Firenze 1998. Per gentile concessione dell'autore)
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