L’ex campione del mondo firma il rientro in Superbike con un tempo eccezionale che lo proietta subito fra i pretendenti al titolo 2006. Corser, debilitato, non reagisce, ma è sempre secondo, Lanzi terzo. Gli altri molto in ritardo
foto Alex Photo/Cervetti
Bayliss è tornato!
LOSAIL (Qatar) - Ducati grande protagonista nella giornata finale dei test Superbike a Losail, in Qatar. Lorenzo Lanzi, primatista nelle precedenti prove spagnole, è arrivato in circuito ancora dolorante per la caduta di domenica e ha lasciato il testimone al compagno di squadra Troy Bayliss che si è letteralmente scatenato. L’iridato 2001 ha dato il buongiorno ottenendo un tempo straordinario con la gomma da qualifica, un 1’58”66 che gli avrebbe permesso di lasciarsi dietro ben cinque MotoGP sullo schieramento di partenza del GP del Qatar dell’ottobre scorso. Tanto per offrire un paragone, in quella circostanza Max Biaggi con l’ufficialissima Honda RCV211 aveva fatto 1’58”620, appena quattro centesimi di secondo meglio!
Corser il terzo giorno in Qatar si è trovato spiazzato a causa di forti dolori intestinali
Ma le prestazioni con gomme soffici non contano molto. Bayliss ha stupito molto di più poco prima della pausa pranzo quando si è lanciato a tutto gas nella simulazione di gara sulla distanza completa di diciotto giri. La Ducati è scesa tredici volte sotto il muro di 2’00” mentre nella gara del febbraio scorso il giro record era stato di Sèbastien Gimbert con la Yamaha R1 in 2’01”852. Durante la simulazione il miglior passaggio è stato 1’59”4. Bayliss, grazie anche ai notevolissimi progressi compiuti dalle Pirelli evoluzione, ha scavato un abisso. I tecnici della Ducati temevano che il polso fratturato malamente potesse risentire dello sforzo invece il mastino ha guidato a testa bassa fino alla fine tornando ai box tutto sommato abbastanza fresco. La Ducati, chiusa l’era di Toseland e Laconi, ha richiamato un vero talento e nel 2006 per le giapponesi sarà durissima.
Ancora non sappiamo quanto.
Lanzi: una brutta caduta il primo giorno gli ha rovinato i test, ma è comunque coi primi
Troy Corser non ha provato il terzo e ultimo giorno perché debilitato da una fortissima forma influenzale che lo ha tenuto sveglio per tutta la notte precedente con grossi dolori intestinali. La Suzuki è dunque rimasta al tempo del giorno precedente, 1’59”17. Comunque eccellente, anche paragonato all’affondo finale della Ducati. Lanzi, pur non al meglio, ha limato il suo limite fino a 1’59”40, che ha ripetuto con la gomma soffice.
La Honda ha fatto qualche piccolo passo avanti con James Toseland che però si è preso quasi un secondo da Bayliss. La CBR-RR dominatrice dell’ultimo scorcio di stagione non vola più. Torna a casa con qualche dubbio anche la Yamaha. Haga non è andato oltre 2’00”46 ma è noto che lui non sia l’uomo adatto per i tempi a sensazione nei test.
Charpentier insegna, Sofuoglu non studia...
Nella Supersport la Honda si sta attrezzando per resistere al prevedibile attacco della nuova Yamaha R6. Sèbastien Charpentier ha provato molte evoluzioni ed è riuscito a segnare un fantastico 2’01”86, due secondi meglio rispetto alla pole 2005 da lui stesso firmata. Il turco Kenan Sofuoglu ha deluso su tutta la linea fermandosi a 2’04”54. L’ex protagonista della Superstock ha avuto tre giorni interi per prendere confidenza con la CBR-RR ma i progressi che era lecito attendersi non si sono visti. Il team Ten Kate, bluffando, aveva detto che questo test avrebbe dovuto fornire dati per la valutazione di Sofuoglu in ballottaggio con Gianluca Nannelli. Invece il turco è arrivato in Qatar con il contratto già firmato e alla fine del test gli olandesi si sono dovuti arrampicare sugli specchi dichiarando di “essere soddisfatti”. In realtà Sofuoglu è stato preferito all’astro nascente Nannelli perché la Honda aveva bisogno dell’extra budget pagato dalla Winston. Che detto, per inciso, non si è capito cosa ci guadagni in immagine da un’operazione così disastrosa dal punto di vista sportivo. Sofuoglu ha fatto una figuraccia e Nannelli è a piedi. Che tristezza.
Superbike
CON GOMME DA GARA:
1. Bayliss (Ducati) 1’59”13;
2. Corser (Suzuki) 1’59”17;
3. Lanzi (Ducati) 1’59”40;
4. Toseland (Honda) 2’00”10;
5. Haga (Yamaha) 2’00”46;
6. Kagayama (Suzuki) 2’00”50;
7. Muggeridge (Honda) 2’00”81;
8. Pitt (Yamaha) 2’01”00;
9. Martin (Petronas) 2’01”80;
10. Jones (Petronas) 2’02”50.
CON GOMME DA QUALIFICA:
1. Bayliss (Ducati) 1’58”66;
2. Lanzi (Ducati) 1’59”40;
3. Muggeridge (Honda) 2’00”09;
4. Kagayama (Suzuki) 2’00”38;
5. Pitt (Yamaha) 2’00”56;
6. Haga (Yamaha) 2’01”04.
Davide Tardozzi, team manager della Ducati, e l'ing. Giorgio Barbier della Pirelli. Trionfo in Qatar per entrambi
Supersport
1. Charpentier (Fra-Honda) 2’01”86;
2. Sofuoglu (Tur-id) 2’04”54.
motonline