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GIORGIO BELLEGGIA
ROMA - Sarà stato l’effetto-emozione, più che l’effetto-ala. O semplicemente la scarsa dimestichezza con un oggetto molto complesso e che non fa sconti a nessuno come una Formula 1. Il risultato del primo test di Valentino Rossi a Valencia è purtroppo scoraggiante: sette curve, poi il testa-coda impietoso dopo il sorpasso di Rubens Barrichello. Eppure andava piano piano, Rossi.
Il testa-coda in auto è l’errore più comune. Nel raccordare le fasi di fine frenata e accelerazione, si esagera con il gas e si finisce in sovrasterzo di potenza. I piloti di Formula 1 ci sguazzano: guidano in costante derapata controllata e la loro abilità è proprio nel saper gestire lo scivolamento continuo della macchina.
Valentino ha ancora molto da imparare e non si può certo giudicare dopo il primo volo. Però girarsi dopo sette curve significa aver sbagliato l’approccio al test. Cercare la prestazione prima ancora di capire da quale parte girare è un esercizio fine a se stesso: si rischia di viaggiare sempre oltre le proprie possibilità, non si sente la macchina, un attimo e sei fuori. Poi, finito nella sabbia, Rossi non è riuscito a far ripartire la F2004. Imbarazzo generale tra i suoi amici. La Ferrari ha sdrammatizzato con stile. Oggi e domani si continua.