il commento di Masetti
MotoGp:
Nelle libere del pomeriggio Rossi risolve i problemi della Yamaha e fa registrare il miglior crono, seguito da Capirossi e da un promettente Pedrosa. Sesto Melandri
di Marco Masetti
Nelle prime prove Rossi ha subito messo in chiaro una cosa: per la vittoria l'uomo da battere rimane sempre lui
A breve i tempi delle prove libere
Jerez (Spa) - Gli incubi dei test si sono dissolti nel breve spazio della seconda sessione di prove e adesso possiamo dire che la Yamaha e la Michelin hanno risolto buona parte dei problemi di chattering e che Valentino Rossi vola. Il riferimento della MotoGp, e vi sembrava possibile che succedesse qualche cosa di diverso, resta sempre e solo Rossi che comanda le danze. Nessuno si è fatto trarre in inganno dal nuovo casco, dalla nuova grafica: Vale resta sempre il numero uno e solo una pattuglia variegata di rivali resta nella sua scia. Ma andiamo con ordine. Dopo le libere del mattino, nel corso delle quali i piloti sono rimasti quasi sempre nel box a causa della pista umida, nelle prove del pomeriggio si è andato forte e, oltre alla "guarigione" di Rossi, abbiamo scoperto un'altra cosa. Ad esempio che la Ducati era in forma ai test e lo è stata anche oggi, con Loris Capirossi secondo a una manciata di millesimi e Sete Gibernau a ruota. Daniel Pedrosa che, come ripetiamo dai primi test invernali, è già maturo. Il minispagnolo è stato il miglior pilota Honda con un crono identico a quello di Gibernau che gli vale in condominio la terza piazza. Daniel ha fatto vedere la completezza del suo repertorio. Grinta, concentrazione e traiettorie pulite, quelle che ad esempio, non ha Nicky Hayden, che, infatti, è più indietro. Ma sempre in tema di continuità, anche Shinya Nakano va forte e tallona il duo iberico d a vicino. Non male Marco Melandri che pare aver vinto un braccio di ferro personale con Honda ottenendo di guidare la moto 2005, potendo così scegliere tra la non troppo amata 2006 e il cavallo vincente di fine stagione scorsa. Anche Melandri dimostra che la Michelin è guarita, magari non del tutto, ma il tremendo chattering dei test sembra scomparso. Adesso è presto per andare a ragionare concretamente in termini di pronostico, ma ipotizzare un bel duello tra la Yamaha numero 46 e le due Ducati con interessamento di Melandri, Pedrosa e Nakano, non è una bestemmia. Però è ancora presto e aspettiamo le prove vere di domani, quelle che determineranno lo schieramento di partenza. Per ora c'è un vigoroso Randy De Puniet che sta nei dieci in compagnia di Tony Elias, poi Kenny Roberts che precede Casey Stoner al rientro dopo l'infortunio alla spalla (diamogli tempo, in pratica non ha mai girato in stagione). Più dietro c'è la Yamaha di Carlos Checa con coperture Dunlop, che ha il pregio di star davanti a John Hopkins con la non esaltante (per ora) Suzuki, alla Honda di Makoto Tamada (che continua ad avere problemi di feeling in curva) e a Chris Vermeulen che alla fine non è tanto peggio del suo più esperto compagno di squadra.
In fondo Cardoso, Hofmann e Ellison, ma qui i distacchi sono proibitivi. Torniamo in alto, in vetta al gruppo, e pensiamo: sono passati tanti anni dal debutto di Rossi nella classe regina, ma il risultato non cambia, mai.
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