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 Oggetto del messaggio: cor sera + Messaggero 22.5.06
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Underdogs' Chief
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Underdogs' Chief
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 Oggetto del messaggio: Re: cor sera 22.5.06
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El Torquemada
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 Oggetto del messaggio: Re: cor sera 22.5.06
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Il Bell' Addormentato nel Bosco
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Underdogs' Chief
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di MARCO MASETTI LE MANS - Sono tre i piloti italiani ...



di MARCO MASETTI

LE MANS - Sono tre i piloti italiani nella classe regina, uno è uscito di scena quando era al comando (Rossi) gli altri due, Melandri e Capirossi a festeggiare sul podio. Un’altra grande giornata per la moto all’italiana. La ricetta è quella che ha fatto grande il nostro sport: piloti che vantano un’esperienza notevole che viene da anni e anni di gare dalle minimoto, alle classi minori fino alla regina, alla Moto Gp. E tanta grinta, abilità di leggere la gara, di far lavorare la squadra. Nella giornata in cui il nuovo talento Pedrosa è stato ridimensionato nel confronto diretto con i nostri piloti, dai quali ha sempre e solo subito. In una gara in cui il leader del mondiale Nicky Hayden chiude quinto, battuto anche dal sempre più pepato Casey Stoner, i nostri fanno la voce grossa e si preparano per la gara del Mugello, per il GP d’Italia con due obiettivi. Melandri e Capirossi sono a un tiro di schioppo dall’americano, quattro punti, mentre Rossi promette battaglia ad ogni gara. Siamo forti, ecco il verdetto di Le Mans, nonostante il maltempo continui a rendere ogni gara una lotteria per i tecnici costretti a scelte dettate più dall’intuito che dalla tecnica e dal ragionamento. E in una dimensione così, le doti di guida fanno la differenza, assieme al temperamento latino dei nostri “riders”.
Melandri esulta per la vittoria e ha ragione, è il primo in stagione ad aggiudicarsi due GP. Ma come si vince una gara del genere e in queste condizioni?
«È stata una gara strana, non posso certo dire che mi aspettavo un finale così... - commenta Marco - Avevo scelto una gomma molto dura, quindi sapevo che all’inizio avrei fatto fatica. Infatti, è andata così. Speravo in un asfalto un po’ più caldo, ma la temperatura si è un po’ abbassata, così all’inzio non avevo proprio feeling. Mi sono anche innervosito un po’, ma ho tenuto duro. La scelta della gomma è stata fatta insieme ai tecnici della Michelin: nei primi giri non dico che cosa pensavo di loro, ma nel finale non smettevo di ringraziarli».
Quando hai visto Rossi fermo ai bordi della pista a cosa hai pensato? «Oggi posso vincere! Sinceramente, non penso che ce l’avrei fatta se lui avesse continuato con quel passo. Diciamolo, lui mi ha fatto un grosso regalo».
Lei è un perfezionista, ha chiesto alla tua squadra riunioni collegiali per trovare l’assetto giusto, però sa lottare, ad esempio con Pedrosa. Non ci ha messo molto a passarlo... «All’inizio perdevo molto da lui, ma quando gli sono arrivato alle spalle ho notato che guadagnavo moltissimo in poco tempo. E ho capito che avrei dovuto provarci subito, ad attaccarlo. Guadagnavo sei-sette decimi a giro, così mi sono messo calmo: penso che lui fosse in crisi con le gomme».
E la classifica? «Adesso è cambiato tutto, ho preso molti punti, ma non mi faccio troppe illusioni. Essere in alto è una bella soddisfazione, ma non voglio mettermi ansia. Preferisco pensare ad una gara alla volta. Succedono cose strane, quest’anno: oggi ho guadagnato molti punti, ma ci vuole un attimo per perderne altrettanti. Quindi bisogna stare calmi. Questo sta diventando un campionato in cui sarà molto importante la regolarità. Anche perché Vale è tornato veloce come prima, quindi è un po’ presto per fare certi discorsi».
Capirossi è radioso: fine settimana iniziato male e finito alla grande, con un secondo posto che vale oro, conquistato soprattutto con un finale di gara nel quale ha guidato con l’ardore e il coraggio che di solito si usa nelle qualificche alla ricerca della pole. Il pilota esulta, ma con misura: «È stata davvero una gara fantastica! Stamattina sono stato velocissimo sul bagnato e speravo nella pioggia, invece sono andato fortissimo anche sull'asciutto. Ho usato la gomma posteriore più dura che avevo a disposizione. L'avevo provata ieri e sapevo che mi avrebbe permesso di girare in 1’35” alto, così in gara non ho mollato neanche per un attimo. Ci ho creduto dal primo all'ultimo giro e il secondo posto che porto a casa oggi, su una pista che non ci è mai stata amica, è la miglior conclusione possibile di questo weekend. Voglio ringraziare il mio team e i tecnici della Bridgestone, che si impegnano sempre al massimo. Io sono in forma, la mia moto pure: se le gomme continueranno ad assisterci, potremo sempre farci sentire!». E quando ha visto Rossi fermo? «Ho detto, che bello adesso vado sul podio. Ma non mi sono accontentato e ho dato il 100%, in qualche punto anche qualcosa in più».


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MessaggioInviato: lun 22 mag, 2006 2:24 pm 
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Underdogs' Chief
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Vale progetta la rimonta: «Ora devo vincerle tutte»



LE MANS - «Mancano dodici gare alla fine del mondiale, adesso devo vincerle tutte!». Il Rossi - pensiero a fine gara è questo. Non deve essere facile commentare con una battuta una gara chiusa in maniera a dir poco sfortunata. Ma a Valentino riescono queste magie, il problema è che non riesce più a vincere e, pensando alla lotta per la difesa del suo titolo di campione della MotoGp, è un problema serio.
Succede tutto a gara che sta finendo: Rossi comanda dall’alto di una superiorità indiscutibile. Ha saltato Hopkins, strepitoso con la Suzuki, ha macinato Pedrosa che era andato in testa, ma che alla prima sfida vera con Rossi è arrivato con gomme stanche e braccia poco reattive. Ha scavato un distacco profondo e, a sua detta: «Potevo anche andare più forte di mezzo secondo, diciamo che andavo tranquillo». E invece, all’uscita dalla curva 4, il quattro cilindri in linea della sua Yamaha M1 si è piantato di colpo. Un fumino azzurrognolo dallo scarico (visto da Pedrosa) è l’unico segno esteriore. Al pilota non resta che tirare la frizione e riprovare a partire. Nulla, dei 240 cavalli normalmente all’appello non se ne presenta nessuno. Gara finta, più che comprensibile scoramento del pilota che però, dopo poco ritrova il morale: «Di base sono contento, finalmente in gara, grazie al nuovo telaio, sono riuscito a guidare come piace a me. Diciamo che l’ho ritrovata, è stata bello».
Ma allora è crisi? Con quello che si è visto in pista a Le Mans si può parlare solo di sfortuna, visto che il pilota ha ancora polso destro e morale. In più la Yamaha M1, la grande malata di inizio stagione, sta bene. Il motore rotto è stato spedito in Giappone ma non è impossibile ipotizzare la rottura di una valvola. Aspettiamoci gare con un Rossi determinatissimo: «Tra due settimane siamo al Mugello, per me vincere li, davanti al pubblico italiano, mi da un’emozione forse maggiore rispetto alla vittoria di un mondiale». Oggi Rossi è ancora in pista in Francia a provare (ma non la 800 come un po’ fantasiosamente abbiamo sentito in TV), la sera aereo a Barcellona per ritirare il premio Laureus Awards assieme a grandi dello sport come Armstrong, Tiger Woods, Federer e Ronaldinho.
M.M.


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