Sulle prime, quando ho letto il post di apertura, ho trasecolato
Poi però ci ho ragionato su e ho trovato il tutto facente parte di un mondo dove, purtroppo, chi va in moto è considerato un folle suicida-omicida-scippatore-criminale. Mi vengono in mente, tra le tante, frasi di illustri giornalisti scrittori come Isabella Bossi Fedrigotti e Giuliano Ferrara: la prima disse che le moto andrebbero abolite e messe al bando; il secondo si sbilanciò affermando che chi va in moto è un pazzo suicida criminale, più o meno. Poi mi viene in mente la mia esperienza personale, quando ebbi un grave incidente in moto ed all'arrivo della Stradale, il poliziotto senza informarsi sull'accaduto e senza manco guardare la moto o la macchina che mi stese, mi venne incontro con arroganza e mi disse con fare pseudo-paterno:
eh, ma tu stavi andando troppo forte!
Alla massa fa molta più paura il motociclista maturo, esperto e preparato, piuttosto che il deficiente sull'SLK che viaggia sulla Tiburtina ai 180. Dobbiamo prendere atto di questa ingiusta realtà, pur senza rassegnarci.
Detto ciò passo al Grillo: mi è sempre piaciuto ed ho sempre visto con simpatia i suoi spettacoli e la sua satira dissacrante, anche se spesso iperbolica ed esagerata. Ma, con pazienza e fiducia nell'intelligenza del personaggio, ho sempre attribuito queste caricature ad un cliché predefinito. Adesso però questa battutaccia mi tocca direttamente e mi sento punto nel vivo: no, Grillo
Non mi è piaciuta la battuta. Passi la perculata a Rossi, mica è un santo intoccabile, ma così facendo caro Beppe, inconsapevolmente cadi proprio in quello che tu, con feroce determinazione, hai sempre voluto evitare: la banalità e l'allineamento alla massa. Credo di aver detto tutto.