La Honda offre a Melandri la 800 cc del 2007 ma Macio dovrebbe impegnarsi senza certezze
Dall’inviato
MOTEGI - Per gli uomini, come per le donne, c’è sempre una proposta indecente. Un invito di quelli veramente difficili da rifiutare. Se l’uomo è un pilota la tentazione è un giro in sella ad una moto completamente nuova. Un prototipo atteso ed ambito, come quello che la Honda dovrebbe far provare ai suoi piloti ufficiali, Nicky Hayden e Dani Pedrosa, all’indomani del Gran Premio del Giappone, a Motegi, lunedì prossimo.
Si sa molto poco di questo oggetto del desiderio a due ruote, se non la cilindrata - 800 cc, in ottemperanza ai nuovi regolamenti per il 2007 - ed il fatto che l’HRC, il braccio armato del colosso di Tokyo, lo ritiene l’arma totale in vista del prossimo mondiale. La moto, insomma, con cui poter battere Valentino Rossi ad occhi chiusi. O quasi. Bene, questo gioiello potrebbe essere già la prossima settimana nelle mani di Marco Melandri. La proposta è della Honda. Ed in un certo senso è la risposta all’offerta della Ducati, disposta ad impegnarsi con l’italiano, in vista del 2007, con un biennale da sei milioni di dollari.
CONTROMOSSA - Una contromossa magnifica, se non fosse per un piccolo particolare: Marco, per poter poggiare le sue nobili terga sul sellino della attesa meraviglia dovrebbe prima firmare un contratto con cui si impegna a guidare ancora per la casa giapponese il prossimo anno.
« E’ una tentazione, ben presentata
- spiega Alberto Vergani, manager del pilota di Ravenna - ma alle spalle non c’è alcuna proposta o impegno da parte della Casa. Mi spiego: nel 2005, quando il team interno HRC non era in lizza per il mondiale, Marco ricevette un adeguato supporto tecnico. Quest’anno, con Nicky e Dani in corsa per il titolo, Melandri è tornato ad essere ciò che è: un pilota di un team satellite. Un cliente, per quanto di primo piano, del team Gresini » .
SALTO DI QUALITA’ - Esattamente ciò che Marco non vuole più essere l’anno prossimo. Lui, com’è giusto, ambisce allo status di “ ufficiale” e con tre vittorie al suo attivo, più di Hayden, più di Pedrosa, ha le carte in regola per ottenerlo. Questo è il motivo per il quale Melandri si sta facendo tentare dalla Ducati, non per i soldi.
I vertici bolognesi vorrebbero affiancarlo a Loris Capirossi, da pari a pari. Garantendogli attenzione ed il massimo del supporto tecnologico che merita. Anche perché Marco, che ha solo 24 anni, per la Rossa significherebbe il ricambio generazionale tanto atteso.
« Vorrei porre una domanda prosegue Alberto Vergani -
quand’è stata l’ultima volta che un pilota di un team satellite ha vinto il mondiale della classe regina? La risposta è: mai. Questo vorrà pure dire qualcosa, no? E l’obiettivo di Marco è il titolo, come per tutti i piloti del suo livello. Purtroppo la politica della Honda in questo momento è chiara: prima viene Pedrosa, tutti gli altri si mettano in fila. Tolta la Honda e levata la Yamaha, con la quale ha avuto un’esperienza non soddisfacente nel passato, chi rimane? Vorrei aggiungere, però, che la situazione è serena. Con Fausto Gresini c’è un rapporto ottimo. Decideremo, però, sul da farsi dopo il Gran Premio del Giappone, prima di quello dell’Estoril
» .
SENZA PILOTA - Un bel problema, questo, per la Honda che, a questo punto, rischia di non aver alcun pilota al quale far provare la sua nuova meravigliosa creatura. Hayden, infatti, ufficialmente potrebbe essere impegnato nello sviluppo della moto con la quale attualmente corre, visto che il titolo iridato ha la priorità ( ma anche lui non ha ancora firmato per il 2007...), mentre Alberto Puig, manager di Dani Pedrosa, avrebbe marcato visita per il suo protetto, convalescente dopo la caduta di Sepang.
Insomma si potrebbe arrivare all’assurdo che, sulla pista di sua proprietà, al cospetto di Ducati e Suzuki, che hanno già accettato di far scendere in pista le loro nuove 800, l’HRC potrebbe non essere in grado di farlo.
Intanto altre voci suggeriscono che l’HRC sarebbe pronta a far avere a Motegi al team Gresini nuove mappature per rendere maggiormente competitivo il motore cinque cilindri della RC211V di Marco Melandri.
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