LA PAROLA A CAPIROSSI
«Ha vinto anche la squadra Gran moto, e io so dare gas»
Dall'inviato
Paolo Scalera
MOTEGI - Tre gran premi in una stagione nella classe regina non li aveva mai vinti, Loris Capirossi, ma è anche vero che mai era andato così forte. Da Brno la sua marcia è stata impressionante: due vittorie, un secondo e quel settimo posto, in Australia, che non gli va giù. Totale, 79 punti, due in meno del Fenomeno Rossi.
« Maledetta Australia! » , sibila fra i denti Carlo Pernat, il manager, e non ha torto. La tempesta perfetta che ha consegnato la vittoria a Melandri a Phillip Island rischia infatti oggi di essere l'unico vero rammarico dell'imolese della Ducati.
« Peccato per l'Australia - conferma Capirossi, sudato ma felice dopo il GP Giappone - comunque non voglio recriminare nulla di questo campionato. Ognuno ha avuto la sua dose di sfortuna. Nelle ultime gare, poi, la Bridgestone ha fatto ottime cose e penso che saremo pronti per affrontare bene anche gli ultimi due appuntamenti. Il titolo è lontano ma non impossibile» .
L'offerta di aiuto, avanzata in Malesia a Valentino, è già sfumata, o quantomeno ridimensionata.
«Ragazzi - puntualizza l'imolese -
mi avete frainteso: io volevo solo dire che non voglio essere d'impaccio per nessuno, ma ovviamente, una volta in pista, ognuno fa la sua gara» . Giusto. Anche perché, dopo vittorie come quelle di Motegi, è difficile non pensare al proprio, di mondiale.
«Sono contentissimo, ho preparato la gara meglio degli altri già dal venerdì. Per la gara, poi, ho utilizzato una gomma che non avevo mai usato prima. Il mio obiettivo era quello di scattare davanti e tenere il ritmo senza preoccuparmi degli altri. Credo di aver fatto una corsa perfetta, perché quando si è in testa è molto facile sbagliare, invece io non ho sbagliato niente. E' stata una vittoria di nervi, perché all'inizio Marco mi pressava e mi ha anche attaccato ed ho dovuto replicare subito, perché con lui davanti saremmo andati più piano, io invece avevo voglia di scappare » .
Liberatosi di Melandri, Loris ha poi subìto la pressione di Rossi.
«Quando Valentino si è avvicinato io ho pensato solo a quello che dovevo fare: ho letto il distacco sulla lavagna, passando davanti al mio box, ed ho tirato un po' di più. Ero quasi al limite, ma sapevo che se l'avessi raggiunto sarebbe stato difficile per chiunque tenere il mio passo. Rossi compreso. Dopo due giri tirati sull'1’47” basso, ho fatto anche il terzo. E ho capito leggendo il distacco sulla lavagna che Vale aveva mollato » .
Una vittoria eccezionale, che il pilota ha voluto condividere con la squadra.
«Ha vinto tutto il team: devo ringraziare la Ducati e Filippo Preziosi, grazie al quale abbiamo fatto crescere questa moto portandola a un livello eccellente. Ognuno ha i suoi meriti: loro sono bravi a fare le moto e io a dare il gas quando serve. Sono felice perché se l'occasione mi si presenta, non me la faccio scappare... sto andando forte, molto forte... Sul podio l'ho detto anche a Vale e lui ha replicato: “Sei proprio una bestia!”» .
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