Honda 800, bellissima
Piccola, compatta, sembra fatta su misura per Pedrosa
Dall'inviato
MOTEGI - E' arrivata per ultima, dopo la Ducati GP7 e la Yamaha M1 07, l'attesa Honda 800 e si può dire che non ha deluso quanti dal colosso nipponico si aspettavano una moto innovativa. Se, infatti, la quattro cilindri ad 'L' di Capirossi e la quattro in linea di Rossi, rispecchiano, almeno per quanto riguarda il disegno del motore, le precedenti moto di 990 cc, l'arma di Hayden e Pedrosa per la prossima stagione è visibilmente diversa dall'attuale RC211V.
FORMATO MINI - E' piccola, compatta, con una carenatura ridottissima lateralmente ed un codino minuscolo, sembra fatta su misura per Pedrosa, ma ciò che più conta è che nessuno ha veramente compreso il disegno del motore. Il segreto meglio tenuto del mondiale, dunque, rimane tale anche se, a primo colpo d'occhio, sembra di trovarsi di fronte ad un normale motore a 'V', anche se è difficile decifrarne l'angolo visto che il telaio e la carenatura nascondono completamente la parte anteriore. Questo è il motivo per il quale, su questo punto, le opinioni divergono nettamente: Warren Willing, uno degli ingegneri di Kenny Roberts, propende per una V piuttosto aperta. Dunque per un motore più vicino a quello della Ducati. Altri hanno ipotizzato aperture meno estreme, e comunque inferiori agli attuali 75° della moto attuale. Se, invece, si tratta dell'atteso V stretto con una sola testata, c'è da domandarsi perché questa sia ruotata all'indietro. Anche se ciò lascerebbe parecchio spazio per gli accessori.
FRAZIONAMENTO - Qualcuno, per esempio il collaudatore della Ducati, Vittoriano Guareschi, si è domandato se si poteva essere sicuri del frazionamento. Ufficiosamente però il progetto si chiama 'V-4 800', e ciò taglierebbe la testa al toro. In ogni caso la moto sarà presentata ufficialmente a Valencia il 29 ottobre prossimo. Ciò che è visibile, comunque, è che dal punto di vista telaistico il prototipo provato ieri dal solo Dani Pedrosa ha un forcellone lunghissimo il cui fulcro si trova quasi al centro della moto, per minimizzare le variazioni di assetto ed il tiro catena.
SCARICHI - L'elemento distintivo del mezzo, comunque, è la forma degli scarichi. O meglio: l'assenza dei medesimi. Non ci sono, infatti, né tubi né tromboncini visibili. Sul lato sinistro della carenatura, in basso, c'è una grossa apertura vagamente trapezoidale, mentre sulla destra appare un'uscita più tradizionale, tendenzialmente ovale, ma più stretta. Una cosa che ha spinto a pensare ad una configurazione asimmetrica degli scarichi. Sul rettilineo il rumore del motore fa immaginare un regime di rotazione più elevato di quelli attuali. Ma ormai tutte le 800 in pista viaggiano verso i 19.000 giri ed il 'sound' è sempre più simile a quello dei plurifrazionati propulsori di F.1.
COMMENTI - « La moto va, e questo è l'importante - ha affermato Pedrosa del prototipo - e visto che questo è solo il primo test, sono soddisfatto. Il motore si guida in modo diverso rispetto al 990, ma ciò è normale. Se si guida come una 250? Fondamentalmente è una MotoGP, ma sì, è più vicina alla 250, anche se su questo circuito, che ha tutte curve lente, non si può ancora dire che la velocità di percorrenza sia migliore » .
« E' una moto molto strana, particolare - ha detto Valentino Rossi che ha girato con la M1 800 e poi ha fatto anche qualche tornata con la 990 per provare una gomma nuova - la Yamaha 2007 è invece molto simile a quella attuale. In pista, però, non l'ho mai incontrata, così non posso dire come va. Noi, invece, abbiamo provato due telai: uno simile a quello 2006 ed un altro disegnato per una maggiore stabilità. Per il momento ciò che posso dire è che sento che manca potenza, ma i tempi non sono male. Comunque, anche se le nuove 800 sono più agili, anche in una pista come Valencia credo che le mille sarebbero più veloci » . Impressioni simili ha rilasciato anche Capirossi, che ha provato unicamente la GP7. « E' la stessa moto che ho usato a Brno - ha detto - su questa pista sarebbe servito un assetto più preciso, ma in sole quattro ore non è stato possibile nemmeno fare i rapporti al cambio, che per via della diversa erogazione dei motori più piccoli andrebbero cambiati. Comunque sono soddisfatto e felice soprattutto di come ho ottenuto la vittoria domenica. Far desistere Valentino da attaccare non è cosa semplice: io ci sono riuscito perché i suoi giri veloci io li facevo di passo ».
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