Agostini alla Honda: «Ha sbagliato tutto»
ROMA - «Credo che alla Honda non sappiano gestire un campionato. Capisco non dare ordini di scuderia, ma io i miei due piloti non li faccio lottare, altrimenti faccio il gioco di Rossi». La gara dell'Estoril ha praticamente consegnato a Valentino Rossi l'ottavo titolo mondiale e per Giacomo Agostini la Honda ha grosse colpe. Per l'ex campione di Agusta e Yamaha, 15 titoli iridati vinti, «Valentino non aveva bisogno di questo aiuto, ha pensato a fare la sua gara, mentre si sapeva benissimo che sarebbe stata molto dura per Hayden. A dire la verità negli ultimi giri non l'ho visto velocissimo».
O invece per scelta il pilota della Yamaha ha preferito non rischiare, come lui stesso ha poi ammesso: «Già in gara sapeva dell'uscita di Hayden. Evidentemente ha preferito accontentarsi, forse la testa non gli ha permesso di dare di più. Storicamente il tuo primo avversario è il compagno di squadra. Capisco il non dare ordini di scuderia, ma io i miei due piloti non devono ostacolarsi, non possono perdere tempo in una lotta tra di loro». Anche Agostini, in passato, è stato bersaglio di una lotta interna. C'è anche un episodio che ricorda legato a Phil Read: «Eravamo a Vallelunga, campionato italiano. Durante la corsa mi chiuse la porta, per poco non andai a finire contro una roccia. Mi sono poi rialzato, ma due o tre miei tifosi l'avevano già preso per il collo: ho cercato di fermarli, di calmare la situazione. Quella, comunque fu una scorrettezza molto grave, una vigliaccata».
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