(Ovvero il vecchietto misterioso)
Era una mattina dell'anno 2056 e l'agente della polizia stradale Pier Aldo Tacca era in
servizio sul passo appenninico della Futa, quando vide uno strano centauro scendere a tutta
velocità lungo i tornanti. Si piegava fino a spazzolare l'asfalto, e dalla moto usciva un fumo
nero e pestilenziale.
L'agente mise di traverso la sua moto d'ordinanza Ducati-Duracell e intimò l'alt.
Il centauro frenò con gran stridore e si tolse il casco. Con stupore l'agente P.A. Tacca vide
che era un vecchietto coi capelli bianchi e le orecchie a sventola.
- Nonno, siamo pazzi a andare così?
- Perché, andavo forte? - disse il vecchietto con un sorriso soddisfatto.
- Lei faceva più dei centoventi in curva. E dai tempi della grande Crisi Energetica del 2020 le moto non possono fare più...
- Più dei cinquanta, lo so bene, che palle - borbottò il nonnino.
- E poi che moto è questa?
- Una Yamaha d'epoca.
- Ma è truccata?
- A parte il fatto che si dice "pistolata", no, ho soltanto cambiato l'alimentazione, visto che non c'è più benzina, va a peperonata.
- Ecco perché quell'odore! Ma non può andare a pila come le moto normali?
- lo non ce la faccio a fare i cinquanta, agente. E' più forte di me. Possibile che non mi abbia riconosciuto?
- Veramente no.
- Allora prenda questo - e il vecchietto gli mise in mano un libro di foto ingiallito, vecchio di cinquant'anni. C'era scritto: foto di Gigi Soldano...
- Bello, un libro di paleomotociclismo - disse l'agente Tacca - ma veramente, non so chi è lei.
- Uffa - protestò il vecchietto - se le dico Valencia lei cosa si ricorda?
- Una squadra di calcio - disse Tacca.
- Ecco, voi giovani ricordate solo quello - sbuffò il vecchietto - ma guardi queste foto. Guardi la mia famosa tuta gialla.
- Bella, era sintetica?
- No, era di canguro.
- Canguro? Quell'animale ormai estinto? Quello che sembrava un grande topo?
-Quello lì.
- E' davvero una bella tuta, aderente, tutta cucita. E' stata difficile da fare?
- E' stato difficile trovare un canguro col numero quarantasei, ma dopo è stato facile.
- Mi sta prendendo in giro?
- Ma certo. Cosa c'ha scritto sulla divisa? ...agente P.A. Tacca.
- Non si permetta di sfottermi, io la sbatto dentro, sa? Ma chi crede di essere!
- Ma guardi qui chi sono! lo che rido sul podio, io in gara. Le mie famose staccate, io sono Valentino Rossi. Ho vinto venti campionati del mondo.
Poi passai alla Ferrari ma mi mandarono via.
- Perché non andava?
- Andavo troppo forte, Mi piaceva far impennare la macchina su una ruota sola. Non mi hanno più voluto.
- Ma che belle foto. Aveva un sacco di gente intorno. E questa scritta "dottore". La chiamavano così?
- Sì, perché facevo la radiografia alle curve. E guardi qua: le ragazze impazzivano per me. Mi tiravano i reggipetti sul podio. Una volta una mi tirò anche un casco integrale, ma mi chinai e lo prese in testa Biaggi.
- Mi sa che lei racconta un sacco di balle. E questi chi sono?
- I miei avversar!. Questo è Pedrosa. Adesso ha una ditta di demolizioni. Questo è Hayden, il ragioniere. Nel 2006 lo lasciai vincere perché l'anno dopo c'era più gusto. Questo è Melandri. E' proprietario di una catena di piadinerie in Cina. Questo è Capirossi, corre ancora. E questo è Biaggi. Allora non andavamo d'accordo, ma adesso abbiamo fatto la pace. Qualche volta ci prestiamo la peperonata.
- E questa era la sua casa?
- No era il mio camper. Vivevo lì. Ho girato tutto il mondo, sa...
- E' un libro strano. Mi piace questa sua foto, a letto stanco morto. Oppure questa dove cammina da solo. Perché ogni tanto lei stava anche da solo no? Senza la folla, il rumore, il resto, insomma...
- Perché me lo chiede?
- Perché dalle foto si vede che ogni tanto le sue tristezze le aveva anche lei, che era stanco, dubbioso. Insomma, era pur sempre un ragazzo, mica un manichino da collaudo. Adesso che è vecchio non si ricorderà soltanto le gare...
- Certo. Ho nostalgia di tante cose. Mi divertivo, e facevo divertire...
- E soldi ne ha fatti?
- Sì ero uno dei dieci sportivi più ricchi del mondo. Più di quello del golf...
- Benetton?
- Lei è proprio un patacca, mi scusi. Parlo di Tiger Woods, il golfista, Poi c'era Schumacher, quello col mento carenato, quello che adesso fa il tassista a Dusseldorf.
- Ma se eravate ricchissimi...
- Sì, ma quando c'è stata la crisi energetica, il motociclismo è stato abolito, e noi ci siamo rovinati. Compravamo la benzina al mercato nero, perché non potevamo andare a pila, come fa lei. Un giorno io e Schumacher comprammo un silos a Piccione. E di nascosto facemmo venire dalla Cina una petroliera di benzina. Ma c'hanno fregato.
- Fregato?
- Si, c'hanno riempito il silos di chinotto, duemila tonnellate di chinotto, io e Schumacher abbiamo ruttato per un anno, poi abbiamo regalato il silos all'Unicef. Però non avevamo più un soldo...
- Ma dai, che storia... le sarà rimasto qualche spicciolo.
- Si, ogni tanto vendo qualche coppa. Ma poi spendo tutto per la mia vecchia Yamaha.
La faccio curare ogni giorno da Burgess, il mio meccanico centenario. E spendo tanto in carburante, sa i peperoni costano...
- Ma è solo peperonata?
- Ottanta per cento peperonata. Più olio di ricino, un tartufino di tritolo e una spruzzata di benzina con trent'anni di invecchiamento. A lei posso dirlo...
- E non ha altri interessi nella vita?
- Certo, ho una polleria take-away, e faccio il testimonial per una marca di dentiere antimoscerino. Ho messo su famiglia, ho tre figli e dodici nipoti, corrono tutti. Ma la mia moto è sempre un amore speciale.
- Si, però, alla sua età! Perché tutto questo?
Il vecchietto sospirò.
- Vede, si chiama passione. Queste foto sono sfolgoranti, epiche, emozionanti, era un bel circo. Ma sarebbe stato un circo vuoto senza un po' di ironia, e un filo di gas di follia. Fin da quando ero bimbo e piangevo perché volevo il passeggino col sidecar, Forse lei non può capire...
- Non del tutto...
- Vede, c'era un vecchissimo film western, i Magnifici Sette, In una scena un gruppo di poveri messicani chiede al capo dei pistoleri, Yul Brinner, di difenderli dai nemici. Il capo del villaggio gli offre poche monete e dice: "Lo so che non è molto, ma è tutto quello che abbiamo..." E Yul Brinner risponde; "Mi avevano spesso offerto molto, ma nessuno mi aveva mai offerto tutto". E accetta di difenderli. Capito? -No... - Ma allora lei, scusi, è proprio un... ' - Non le permetto! - Voglio dire, come vede in queste foto, nella mia vita c'era molto, moltissimo. Ma l'importante è stato il tutto. Quei "tutto" però non era una cosa enorme, era una cosa semplice, senza prezzo. Non era grande e visibile e sponsorizzata, ma era il piccolo motore di ogni cosa. Era la passione, ecco...
- Forse capisco... ma devo multarla lo stesso... e poi sono cose vecchie, superate, di tanti anni fa. Le storie finiscono.
- Non tutte. Comunque faccia pure il suo dovere. Mi faccia la multa. Però la deve fare anche a Biaggi che sta scendendo ai duecento in mezzo ai campi.
- Dove, dove?
L'agente P.A. Tacca si voltò e scrutò il panorama ma non vide niente. Poi sentì il rumore della sgasata, la zaffata di peperonata, e capì di esser stato fregato. Il vecchietto si era già involato, era un puntino giallo in fondo alla valle.
- Certo che è una bella storia - penso l'agente Tacca, con il libro in mano - erano veramente strani a quei tempi.
Salì sulla moto, passò dall'alimentazione a pile a quella a uranio, spiegò gli alettoni e decollò nel cielo, a seicento chilometri orari.
Stefano Benni
da ''Ho visto Vale''
foto di Gigi Soldano
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