Valentino-Fiat, insieme per vincere
L'idea è di sponsorizzare la sua Yamaha
Valentino Rossi e la Fiat, un binomio tutto italiano in grado di essere vincente. Il Fenomeno di Tavullia e la casa torinese hanno già avuto contatti, come in occasione del Mo&Mi di Pesaro del 2005, ma l'idea trapelata da ambienti vicini al centauro è che la Fiat possa sostituire la Camel come main sponsor della Yamaha di Vale. Un'operazione da 10 milioni di euro, che permetterebbe di sfruttare l'appeal commerciale di Rossi.
Lapo Elkann e Graziano Rossi, uno accanto all'altro per presentare l'evento Mo&Mi (Moto e Miti), un grande ritrovo motociclistico all'insegna della festa, organizzato dal 'babbo' di Valentino nella sua Pesaro. Succedeva nell'ottobre del 2005, ma è una testimonianza più che attendibile del fatto che il feeling tra il Fenomeno di Tavullia e l'entourage della Fiat ha basi solide e 'antiche'. In quell'occasione, strafalcioni grammaticali e geografici ("Pesaro e la Romagna sono luoghi a cui siamo legati", ndr) a parte, si posero le basi per far sì che Vale potesse provare la nuova Punto da rally, oltre che infittire le trattative per vederlo a Fiorano sulla Rossa.
Ora, pare che le strade dei due 'colossi' del made in Italy stiano per incrociarsi di nuovo. Stavolta, il pretesto sarebbe quello di costituire un binomio dal grande appeal commerciale, imprimendo il marchio Fiat sulla carena della Yamaha numero 46. La casa giapponese è alla ricerca di uno sponsor, dopo l'abbandono di Camel, e vorrebbe monetizzare il più possibile. L'azienda torinese, dal canto suo, nella persona di Lapo, impegnato nel tracciare le iniziative di sponsorizzazioni e d'immagine, crede che l'abbinamento con il centauro più amato d'Italia potrebbe garantire uno slancio alle vendite nel nostro Paese. L'idea non dispiacerebbe nemmeno a Rossi, sempre molto interessato a progetti in chiave 'tricolore'. La trattativa è ben lontana dall'essere conclusa, anzi per ora siamo ai sondaggi, ma dovrebbe prevedere un investimento pari a 10 milioni di euro. Il ritorno, però, appare certo più sicuro rispetto ad altre iniziative intraprese in passato o allo studio del team marketing della Fiat.