NON FINISCONO I COLPI DI SCENA Biaggi, tutto da rifare
Bayliss preme sul suo manager, che rinuncia a prendere Max
La notizia che Max Biaggi poteva correre in Superbike nel team GSE il cui proprietario è Darrel Healey, manager di Troy Bayliss, non è piaciuta al campione australiano. O, più semplicemente, il manager britannico non se l'è sentita di ritrovarsi di fronte ad un così palese conflitto di interesse, così ieri mattina Healey ha informato chi di dovere che rinunciava all'operazione.
Deve essere stata dura, perché in Gran Bretagna la notizia si era diffusa con la rapidità di un incendio ed era stata salutata con particolare favore, anche perché avrebbe portato alla ribalta il giovane Leon Camier in una Superbike che, dopo la partenza del neoridato James Toseland alla volta del team Yamaha- Tech 3, non ha piloti inglesi sullo schieramento di partenza.
LO SCENARIO - Quanto la decisione di Healey sia stata autonoma e quanto, invece, determinata dalle pressioni di Troy, che rimane pur sempre il pilota di riferimento di Ducati Corse, è difficile dire. Quel che conta, però, è che la Ducati, sotto la pressione della FGSport che organizza il campionato, non ha gettato la spugna, come ci ha confermato ieri Davide Tardozzi, manager del team Ducati- Xerox che schiererà anche nel 2008 Bayliss a cui sarà affiancato il 22enne romano Michel Fabrizio.
«Non è stato facile trovare altre due moto per Max Biaggi, in questo momento della stagione, ma ci siamo riusciti per il valore del pilota - ha spiegato Tardozzi - il problema, ora, è che ogni giorno che passa è un giorno di meno per iniziare ad organizzare le cose. Quella del team britannico GSE sarebbe stata una soluzione ottimale, perché si trattava di una squadra ben organizzata. Ora dobbiamo valutare l'opzione numero due» .
Si tratta del team Sterilgarda di Borciani, quello per il quale quest'anno ha corso Rubens Xaus. Si tratterebbe dunque di raddoppiare lo schieramento.
« Sulla carta è una cosa semplice, in realtà lo è un po' meno - ha ripreso a spiegare Tardozzi - Max, infatti, non è un pilota normale. A lui si deve dare il massimo del supporto, altrimenti tanto varrebbe lasciar stare. Stiamo parlando di un pilota vincente che deve essere messo nelle condizioni di poter vincere, altrimenti la sua presenza ci si ritorcerebbe contro » .
Max, in effetti, non ha mai avuto la fama di pilota facile.
« In Superbike non ci sono molti team in grado di accoglierlo, ma ce la si può ancora fare. Il tempo però non è moltissimo. Entro pochi giorni, infatti, dovremmo chiudere ed iniziare la produzione delle moto » .
LA MOTO - La moto sarebbe la nuovissima 1198 R. La bicilindrica di 1200 cc di cilindrata che correrà grazie ai nuovi regolamenti della Superbike che permettono alle bicilindriche di raggiungere questa capacità contro le 1000 cc quattro cilindri nipponiche, in cambio di una preparazione meno esasperata. Un cambio regolamentare voluto dalla Ducati per due motivi: da una parte promuovere il prodotto di serie - la 1098, che sta vendendo benissimo - e dall'altra per limitare i costi di gestione della vecchia 999 F07 che avevano raggiunto livelli da MotoGP.
Biaggi è molto attratto dall'idea di correre con la Ducati. Già nel corso della stagione era rimasto meravigliato dalle prestazioni della 999 di Troy Bayliss e sente che se la Ducati ha deciso di abbandonare una moto competitiva come la precedente mille, l'avrà fatto a ragion veduta.
Nel contempo Biaggi è anche un grande contrattatore e man mano che l'interesse attorno a lui cresce cerca di trarne vantaggio. I telefoni fra Roma e Bologna, fra la FGSport e la Ducati sono bollenti.
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