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Jerez - L'arrivo sulla pista spagnolo è choccante: in fila, davanti ai box, tutti i camion, in pratica lo stesso affollamento di un GP. Ci sono la Ducati, l'Aprilia, Kawasaki, Proton, tutti i team Honda, più le Aprilia 250. Novità davanti ai box, molte dentro, ad iniziare dalle moto: la Ducati con le Bridgestone e una raffica di novità da provare dalla ciclistica alla meccanica e naturalmente l'elettronica; poi la KR con motore KTM e Jeremy McWilliams al manubrio, poi Regis Laconi che appena sceso dalla 999 nei test è montato sulla Desmosedici per dare una mano a Checa e Loris soprattutto per sviluppare la nuova elettronica. Mentre Aprilia schiera Lucchi con la moto laboratorio e il rientrante Byrne, per la Casa di Noale una buona notizia: l'antitrust ha dato l'ok all'acquisto da parte del Gruppo Piaggio, quindi ci potrebbero essere interessanti novità legate all'attività sportiva. In 250, in attesa che domani girino le Honda con Dovizioso, Barbera, Lorenzo, si è visto in azione De Angelis con un nuovo telaio per la Aprilia ufficiale (unico, visto che Porto è rimasto in Argentina in vacanza). Ma la grande novità della giornata è senza dubbio il debutto della Ducati con le Bridgestone. Se volete l'ora dello storico momento, segnatevi le 11 e 23, quando Loris è uscito dal box con la nuova accoppiata. Pochi giri e il ritorno al box con ottime impressioni, sintetizzabili con questa frase: "L'anteriore è ottimo, sembra la 17 della Michelin" e questo, visto che la vecchia anteriore francese era la preferita del pilota Ducati, è un bel complimento.
Con un bel 1'42"293 Loris è il più veloce della giornata e dire che il tempo non lo ha certo cercato, visto che c'era molto da fare: materiale evoluzione e gomme nuove. Il pilota è ovviamente positivo: "Sono abbastanza soddisfatto ed è la prima uscita con le gomme diverse e ho trovato un buon feeling in fretta. Oggi ho provato due anteriori e due posteriori e soprattutto davanti mi sono trovato bene, anche se quando abbiamo iniziato a girare la pista era terribilmente sporca. Dei tecnici delle gomme posso dire che hanno un buon approccio e ci sono molto vicini". - Che differenze con le Michelin? "Sono diverse, senza dubbio, sono più "stradali", meno secche nella risposta, però mi piacciono anche queste. Forse il posteriore è da rivedere, ma da domani proverò qualcosa di diverso". - La Bridgestone ha sviluppato le sue gomme in due direzioni: per Kawasaki e Suzuki che hanno caratteristiche simili e poi per Honda, quali hai utilizzato? "Due scelte, esattamente i due tipi diversi". - Come vedi il futuro dopo questo test? "Diciamo che non è da oggi, ma dalla fine della stagione, dalle ultime gare: ci siamo buttati alle spalle la cacca del 2004 e ci prepariamo alla cioccolata del 2005. Non solo io, ma tutti i ragazzi della squadra e quelli a Bologna". - Domani incrocerai in pista il tuo ex compagno Bayliss con la Honda, cosa ti aspetti? "Guarda, ci siamo visti sabato, siamo usciti insieme per allenarci e abbiamo fatto cose incredibili, ci siamo divertiti come due quindicenni e gli ho detto di stare tranquillo, di non forzare e che i risultati arriveranno presto". - Domani c'è anche Melandri, un'altra Honda... "Anche Macio ha un bel futuro davanti basta che stia calmo...". - Ah, Loris, sei proprio furbo, dici a tutti di andare piano e poi tu vai velocissimo! "Avete scoperto il mio segreto!".
Parecchi lavori per Capirex e Checa che hanno parecchio da visionare, come racconta l'ingegner Filippo Preziosi, anima del progetto Desmosedici: "La Bridgestone non ha certo bisogno di presentazioni, hanno un gran potenziale e lo hanno fatto vedere in F1 e in MotoGp. Abbiamo avuto incontri tecnici con loro e crediamo che questa collaborazione ci permetta di velocizzare lo sviluppo". - Ma per quale ragione avete lasciato le Michelin? "Loro sono i leader e distribuiscono le loro energie su tante squadre. Bridgestone è un outsider, come noi ed è naturale che abbiano un approccio simile ai problemi. Con loro abbiamo condiviso le tecniche di sviluppo comune di pneumatici e moto per cercare la miglior sinergia possibile. L'idea che hanno Bridgestone e Ferrari, uno sviluppo comune dei mezzi e delle coperture e non solo nei test, ma anche nelle simulazioni strumentali". - Tra le tante notizie che avete fornito alla stampa ne manca uno: la durata del contratto... "Il nostro è un programma a lungo temine, ci vogliono anni per prendere le misure e partendo da zero non si vedono i risultati in sei mesi, ma speriamo di essere competitivi già alla fine di questi test". La scelta dei piloti è stata fatta in funzione di questo nuovo matrimonio?"Ottima scelta, sono due molto esperti e hanno un background ideale, tanti anni di moto sulle spalle. Perché nello sviluppo di una moto ci sono cose che si possono misurare e altre no che sono altrettanto fondamentali, ad esempio il feeling del pilota con la gomma davanti. Quello solo il pilota può dirlo...". - Quali sono le principali novità sulle vostre moto? "Qui abbiamo un forcellone nuovo, il telaio con la parte che chiude la zona del perno del forcellone, modifiche al motore che continueranno con un altro step che proveremo a febbraio, modifiche al motore e all'elettronica". - Accidenti, in pratica una moto totalmente nuova e pensare che parlavate di politica dei piccoli passi? "Sembra così, ma non lo è, perché non è un "prendere o lasciare", visto che ogni nuovo pezzo è intercambiabile con il vecchio, quindi si può tornare indietro oppure usare una cosa nuova su una vecchia. Questo è agire a piccoli passi".
Sul fronte Bridgestone c'è molta eccitazione, lo conferma Yamada, responsabile dell'attività sportiva del produttore nipponico: "Sì è molto eccitante lavorare con Ducati, certo siamo solo agli inizi, ma vediamo che si tratta di una moto diversa, potente con un carattere particolare. Ma non siamo impreparati alla potenza, visto che abbiamo sviluppato le nostre gomme lavorando sulla Honda RC 211. La Desmosedici ha un carattere diverso, ma siamo ottimisti". - La Ducati ha lasciato la Michelin perché non aveva coperture dedicate, voi gliele darete? "Noi vogliamo dare il meglio, come vogliamo fornirlo a Kawasaki e Suzuki, dipende da quello che succederà da questi test in avanti. E poi non dimentichiamo che anche i piloti hanno esigenze personali". - Quante persone lavorano a Tokyo al progetto Bridgestone MotoGp? "Una ventina, ma non tutti lavorano solo alle coperture MotoGp".
Ma non tutti sono così ottimisti, Carlo Pernat, manager di Capirossi qualche dubbio ce l'ha, forse perché nell'88 passò dalle Michelin alle Pirelli per la Cagiva di Mamola e Roche... Un anno tremendo. "Sì quella volta facemmo un vero salto nel buio, non peraltro l'ingegnere che ci seguiva nello sviluppo si chiamava Mezzanotte! Per me il passaggio alla Bridgestone è una mossa azzardata, forse era meglio far provare un anno il team D'Antin e poi, nel 2006, passare alle Bridgestone anche con il team ufficiale. Chiaro, sto facendo l'avvocato del diavolo, però sono gomme totalmente diverse, partite da zero e poi sviluppate sulla Honda, una moto diversa dalla Ducati. Però so anche pensare positivo: la Bridgestone lavora da tre anni e il prossimo potrebbe essere quello buono, quello nel quale si raccolgono i frutti, magari becchiamo il jolly... Ma torno malizioso: perché Tamada è passato alle Michelin?". Insomma, umori diversi in campo, ma anche una notizia che filtra: Bridgestone sta trattando con la Honda per avere il collaudatore Itoh che da anni lavora sulle gomme giapponesi. Quindi ci potrebbe essere un team di sviluppo con Itoh su Ducati, spalleggiato da un altro ex "sviluppatore" della casa nipponica, Van de Goorbergh.
In 250 debutto per Giansanti con la Aprilia kit del team Matteoni: "Bello, questa si che spinge, la 125 l'ho già dimenticata". Velocissimo Alex de Angelis che con il nuovo telaio ha fatto segnare un perentorio 1'43"2 che costituisce il nuovo record ufficioso della 250 a Jerez, meglio del 1'44"444 fatto segnare nel 2001 da Kato nel 2001. Domani in pista la Honda con Hayden, Itoh, Tamada, Gibernau, Bayliss e Melandri: un bel confronto con la nouvelle vague Ducati.
I TEMPI Capirossi (Ducati) 1' 42" 293 (giri 53) Checa (Ducati) 1’ 42” 470 (56) Hofmann (Kawasaki) 1’42” 689 (77) Nakano (Kawasaki) 1’43” 009 (67) Laconi (Ducati) 1’ 44”358 (39) Byrne (Aprilia) 1’44”753 (39) McWilliams (Proton KTM) 1’45”695 (20) Lucchi (Aprilia) 1’ 47”110 (6)
250 De Angelis (Aprilia) 1’ 43” 2 Stoner (Aprilia) 1’44”663 (48) Locatelli (Aprilia) 1’ 45”340 (49) Giansanti (Aprilia) 1’46”918 (27)
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