è inutile aprire un altro topic...
utilizzo questo per postare l'intervista di Rossi al giornale "Motociclismo":
Valentino è tornato?
“Si direi di si...”
Scusa ma dov’erio finito?
“ A me è sembrato sempre di esserci. Però sai nello sport contano solo i risultati e se questi sono al di sotto delle aspettative cosa devi fare? La gente ne ha sempre molte su di me. Perché è abituata a vedermi davanti e se mi vede dietro si chiede subito: uè cos’è successo?”
Punti di vista. Lo davano sul viale del tramonto confuso e smarrito nel migliore dei casi. Per la critica feroce era ormai uno dei tanti ridimensionato dalle batoste del fisco e da quelle di Stoner in pista. Valentino Rossi ha invece ritrovato lo smalto e il ruolo di protagonista. Ha chiuso la bocca ai detrattori, rilanciato la Yamaha e rincuorato box e tifosi. Il Rossi di oggi è però molto diverso; è più maturo capace di coniugare come pochi talento ed esperienza, la qualità del presente. Come una volta però guida sempre da Dio.
“ In effetti sto guidando bene. L’anno scorso ho avuto un sacco di problemi. Per cui, tornato forse non è la parola giusta ma mi sento molto in forma”
Diciamo allora che siamo tornati al 2004, stagione cruciale. Anche questa volta per ribadire un po’di cose, dalle tue scelte tecniche al valore del pilota.
“è simile al 2004 perché anche allora erano tutti convinti dibattermi. E anche oggi vogliono tutti dimostrarmi di potermi stare davanti. E poi c’è questa scelta delle Bridgestone. La differenza con allora è una moto più competitiva, ma anche avversari più forti. Per cui sarà dura.”
Ma il Valentino di oggi è lo stesso del 2004?
“ No, è cambiato molto. Allora era tutto u po’più facile. Ero più giovane. Ero molto in forma. Potevo permettermi di applicarmi di meno. Adesso devo fare un po’di più la vita del pilota. Mi alleno molto anche in moto. Passo più tempo a casa a Tavullia. Gestisco il parco giochi, il kart, la moto da Cross. Carico la moto sul furgone e vado con Simoncelli a fare due salti”
Simoncelli sta andando forte.
“Cavoli bisogna che gli dia un po’meno consigli. Va troppo forte, ma nel Cross gli do ancora tre secondi. Scherzi a parte, ci si allena molto.”
E arrivi persino puntuale agli appuntamenti.....
“Non sempre,ma sono migliorato....”
Diventerai preciso come uno svizzero?
“Il problema più grosso è che tutti sono abituati ad aspettarmi e adesso quando arrivo in ritardo tocca a me aspettare gli altri. È normale dopo anni di ritardi.”
È cambiato anche il tuo modo di affrontare le gare? Sai prenderti gli stessi rischi?
“Io mi sento molto simile in realtà. Non mi è mai piaciuto rischiare tanto. Se spingo è perché mi sento forte, altrimenti sì è solo rischio e non serve a nulla”
Oggi quanto conta in te il talento e quanto l’esperienza?
“Il talento tanto però l’esperienza molto più che in passato. Dopo tanti campionati la consapevolezza cresce. È inevitabile. Ed è una carta in più che posso giocarmi contro i giovani”
Forse proprio quella che manca al tuo compagno di squadra.
“Lorenzo è molto aggressivo. È un testone. Gli dà dentro. Però quando inizi a prendere due o tre briscole come ha fatto lui, in poco tempo, poi ti ricordi....”
Una lezione dura.
“Con queste moto chi è bravo a guidare alza velocemente il limite. Però Lorenzo mi è sembrato un po’sopra le righe”
Bridgestone: possiamo dire che la sfida è stata vinta?
“è presto per dirlo perché dobbiamo aspettare la fine del campionato, ma dentro la mia testa direi di sì. Sono contento, riesco a preparare bene la moto e sono convinto che la Bridgestone abbia un buon potenziale di miglioramento. Soprattutto mi ha dato un sacco di motivazioni in più come ai tempi migliori con la Michelin.”
Il responsabile della Michelin ha detto: “non ho capito perché Rossi abbia voluto lasciaci e non concordo con l’analisi che ha fatto del nostro lavoro. Cosa rispondi?
“ Devo proprio rispondere?”
Possiamo scegliere un’altra domanda..
“No, no. Ho cominciato ad avere tanti problemi con loro durante tutto il 2006. Già allora mi è sembrato che non seguissero le mie indicazioni. Io ho rotto la gomma posteriore sia in Cina che a Laguna Seca. Poi a Valentia e in Portogallo ho perso un secondo al giro, in gara, senza capire perché e senza avere una risposta da loro. Questo è il problema....”
Quanto ti ha stimolato la sconfitta del 2007?
“Molto più di quella del 2006 perché due anni fa ha pesato soprattutto la sfortuna, ma avevo più margine. Nel 2007 invece, ho pensato che era il momento di cambiare qualcosa, sia nella moto, sia nelle gomme che in me. Per recuperare quel mezzo secondo che mi separava da Stoner”
A porte chiuse cosa hai detto ai vertici della yamaha?
“ quello che dovevo dirgli, ma senza alzare la voce o battere i pugni sul tavolo. Loro sono rimasti soprattutto colpiti dalla mia tristezza. E dal fatto che ero davvero disposto a lasciarli se non avessero cambiato la situazione. ‘ io qui sto bene ‘ ,gli ho detto, ‘ma se la nostra moto continua ad essere la più lenta bisogna che mi cerchi altre strade’. Ho parlato faccia a faccia con Furusawa in modo schietto. Insieme abbiamo analizzato tutta la stagione, un incontro decisivo.”
È venuta fuori la tua capacità di gestire lo spogliatoio, per usare un termine calcistico.
“Credo di sì. Loro sanno che io sono sempre obiettivo nelle mie analisi. Non ho mai imputato alla moto, in caso di sconfitta, le mie mancanze. E non ho mi sono mai preso i meriti delle vittorie, senza riconoscere l’importanza del loro lavoro. Quindi i problemi che ho fatto presente erano tutti già scritti nei fogli, nei dati strumentali. Il buon clima dello spogliatoioè fondamentale.
Anche la sincerità?
”Certo, se ho qualche problema con qualcuno del team faccio presto a risolverlo. Non ho più 20 anni e ho vinto 7 titoli mondiali, se qualcuno mi sta sulle balle preferisco starmene a casa.
Mi ricorda un episodio del passato.....
“Sì coi giapponesi magari....”
Parlando ancora di motivazioni quanto ti stimola il confronto con quella che tu definisci la “trac generation”, la generazione cresciuta con il controllo di trazione?
”Il traction control aiuta tanto e livella molto le prestazioni. Ma Pedrosa, Lorenzo e Stoner senza aiuti elettronici sarebbero comunque davanti. Mi piace questa sfida, ma forse l’anno scorso qualcuno ha fatto i conti un po’troppo presto. Mi aveva visto nella luce sbagliata e non aveva ancora conosciuto il Valentino giusto”
Di recente hai detto che con la moto e le gomme a posto sai ancora andare forte. Ma sei veloce come una volta?
“In questo momento direi di sì. Ma ho avversari più forti di un tempo. In passato avevo un margine superiore.”
Ti ha mai sfiorato il dubbio di aver perso qualcosa, soprattutto nel 2007?
“Questo dubbio qualche volta mi ha sfiorato. Però ho sempre cercato di restare freddo. Per cui l’anno scorso quando vedevo costantemente davanti a me in piste difficili e che mi piacciono, de Punite, Vermulen e Hopkins, senza voler togliere nulla a loro, mi convincevo che non poteva essere quello il mio potenziale. E vedendo anche la fatica che faceva contro di loro Pedrosa, mi facevo coraggio”
Tu metti davanti a te sempre delle sfide sempre nuove. Quanto ti manca aver rinunciato a quella con la F1?
“Non sono pentito della mia scelta ma mi resta la grande curiosità di sapere cosa avrei potuto fare. Non con una F1 qualsiasi, ma con la Ferrari.”
La sfida più pazza che vorresti fare?
“Volevo sfidare Alonso, che mi aveva dato 8 decimi sul giro quando ho provato la Ferrari. In modo molto antipatico lui aveva dichiarato che, in fondo era normale e che lui in moto avrebbe preso 8 decimi da me. Ma auto e moto sono molto differenti......Allora gli avevo proposto una sfida con F1, moto e macchina da rally. Ma non se ne è fatto nulla. Comunque era più per ridere.”
Questo vale per il passatp. E per il futuro?
“Di sfide pazze penso di averne fatte abbastanza. Il passaggio alla Yamaha, le Bridgestone quest’anno....credo di essermi preso già molte responsabilità.”
Eppure non sembri un tipo che può farne a meno
“Sai cos’è? Le sfide ti tengono molto concentrato e ti stimolano al massimo.”
Non ti sembra che in Moto GP sia scoppiato all’improvviso un clima buonista?
”è passato l’effetto Biaggi.... sì sono d’accordo, ma è così che dovrebbe essere sempre. In pista ce le diamo di santa ragione, nessuno toglie mai la gamba, per usare un termine calcistico., ma sempre nei limiti della correttezza.”
Prima invece?
“Prima invece era una bega. Oggi i rapporti sono più rilassati mica dobbiamo andare a cena fuori, ma almeno ci si stringe la mano quando finisce la gara. È lo spirito dello sport. Poi nel nostro ci sta anche il contatto e qualche volta qualcuno si incazza. Ma in fondo è normale.
Anche questo clima però, contribuisce, forse a rendere la moto GP un po’più noiosa, come d’altronde hai rilevato tu stesso.
“Purtroppo è così. Dipende dall’evoluzione dell’elettronica e dei pneumatici. La ricetta per avere gare più interessanti è semplice. Introdurre il monogomma e togliere il 75% dell’elettronica.”
Ci vorrebbe un colpo di bacchetta magica.
“Però avremmo gare un po’ più combattute, come qualche anno fa. Ma per favore non dite che Rossi lo chiede per un suo interesse personale.”
Chi può sostenerlo adesso che sei in lotta per il titolo?
“Allora posso ripeterlo. Mi basterebbe che la situazione non peggiorasse. Se no tra qualche anno le moto saranno ancora più facili da guidare, le gomme avranno ancora più grip, ma in pista i piloti saranno sempre più distanti.”
Con quello di Donington sono 200 GP come ti senti?
”Sono tanti. Sono moltissimi, vuol dire che corro da un sacco di tempo. Maio vorrei farne altri 200.”
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