Vado fortemente OT ma questo articolo è un regalo per Cica46 che oggi pomeriggio ha tribolato davanti ai tempi delle prove..
dalla Stampa:
Sul circuito dove trionfa dal 2002
gli ha dato buca soltanto la Schiffer
ENRICO BIONDI
SCARPERIA
Lasciate ogni speranza voi ch’entrate». Siamo nella terra di Dante e i tifosi colti che si ricordano come inizia il Canto III dell’Inferno da queste parti non mancano. Ma qui Caronte non c’entra e neppure le anime dannate: sopra la scritta, in un cartello che si va inzuppando di pioggia distruggendosi poco a poco, campeggia la foto di Valentino Rossi che su questo circuito non conosce sconfitte dal lontano 2002. Ci hanno provato in molti in questi anni: da Biaggi a Gibernau, da Hayden a Capirossi, da Pedrosa a Stoner. Tutto inutile. Al punto che qualcuno, sottovoce, comincia a pensare che Valentino abbia fatto una «macumba» così potente da negare la vittoria a tutti gli altri.
Lo stesso Valentino, quando gli chiedono perché al Mugello sia imbattibile, non dà una risposta precisa: «Pensare che io sono di Tavullia, abito a 17 km dal circuito di Misano. Quindi dovrei andare forte lì, dove ho mosso i primi passi. E invece, quando arrivo su queste colline, la tensione ti sale su come un formicolio continuo nelle mani, vedi queste curve pazzesche che a farle ci vuole un “pelo” così e sai che non puoi deludere chi ti viene a trovare. Dai il massimo sempre, non chiudi il gas nelle due “Arrabbiate”, divori la Casanova-Savelli, le Biondetti, il Correntaio e quando arrivi alla Bucine e comincia il rettilineo che sembra non finire mai stai giù, apri il gas e speri di arrivare “sano” alla San Donato». Carlo Pernat, il manager (oggi di Capirossi) che lo ha scoperto e lanciato nel mondiale in classe 125, spiega il fenomeno: «Lo vidi quando aveva 15 anni: me lo presentò suo padre, Graziano. Provò prima a Misano e poi qui al Mugello. Dissi a suo padre: “O tuo figlio è un campione o è pazzo come un cavallo”. Faceva traiettorie folli, incredibili, senza senso. Ma se guardavi i tempi scoprivi che era velocissimo. Per non sbagliare, lo misi sotto contratto. Ho fatto un affare».
Jeremy Burgess, il suo attuale capo tecnico, mette l’accento sulla tecnica: «Non c’è nessuno che, su un circuito tecnico come quello del Mugello, gli può stare vicino. Lui può sbagliare a Valencia, dove si corre in un kartodromo, forse a Sepang e in Cina, circuiti piatti e senza emozioni, ma quando arriva a Phillip Island, in Australia si trasforma, vede il mare e non lo prendi più. Oggi, con queste moto dove l’elettronica ha appiattito tutti i valori, Valentino soffre più degli altri. Ma anche a 29 anni ha tanta voglia di imparare. E lo fa in fretta, perché ha un metodo di lavoro che lo coinvolge per tutto il weekend». Altro punto forte di Valentino: quello di piacere a tutti. Maschi, femmine, giovani, vecchiette, nonnine. In particolare le donne. Nel ’97 le curve del Mugello gli ispirano pensieri osé: «Aveva letto sui giornali di una love story tra Biaggi e Naomi Campbell - ricorda Carlo Pernat -. Avrebbe voluto a ogni costo conoscere Claudia Schiffer e per tutta la settimana mi bombardò di messaggi. Riuscii ad avvicinare il manager della modella, che mi sparò una cifra folle: 50 milioni, più il biglietto aereo, l’albergo per lei, la madre e la visagista. Dovetti dire di no». In quel momento nacque la gag con la bambola gonfiabile che lui chiamò Claudia Skiffer, e la foto finì in prima pagina su tutti i giornali. Due anni dopo, per dimostrare quanto fosse stato facile fare il bis in 250, fece il giro d’onore con infradito ai piedi, canotto e secchiello, pronto per andare al mare mentre nel 2002 a fine gara si fece multare da due vigili per eccesso di velocità.
Per domenica sono attesi non meno di 80 mila spettatori sul circuito rimesso a lucido dalla Ferrari. La metà verrà solo per lui, tifosi distribuiti tra la curva Materassi (i cosiddetti Vip) e la Poggio Secco, quella del Fan Club, dalla fede indistruttibile, sempre presente in tutti i circuiti, magnifica macchia gialla in mezzo al verde delle colline. «Vinco, mi diverto e tutti si divertono attorno a me» ha chiuso ieri annunciando un casco speciale per l’avvenimento: «Ci ho pensato una notte intera, è una cosa rivoluzionaria, divertente. Aspettate e vedrete».