C' erano una volta le moto inglesi ....
Erano affascinanti, belle, eleganti .. ma erano obsolete; vibravano come frullatori, pisciavano olio come vecchi incontinenti, esigevano una manutenzione certosina, e nonostante questo si rompevano lo stesso ... ma 40 anni fa erano il must, le moto nostrane non erano all' altezza, se non nelle piccole cilindrate, quindi se volevi una "motopesante" esclusiva (per motopesante si intendevano le moto da 500 in su) dovevi mettere da parti i soldi per farti una inglese.
Ma erano cosí esclusive ma cosí esclusive che la potenziale clientela erta ristrettissima!, solo un pugno di appassionati, di eroici e stolidi motociclisti puzzolenti di olio e sudici di morchie e moscini ... gli italiani (e con loro gli altri cugini europei) non volevano piú nemmneno sentir parlare delle moto, preferivano le Fiat 600 o le volkswagen maggiolino o le 2cv, o comunque qualunque cosa che avesse un tetto e 4 ruote ... le due ruote ancora ricordavano troppo da vicino gli stenti del dopoguerra e della ricostruzione, negli anni del boom ci voleva la macchina, la moto era roba da ragazzacci tipo il Marlon de "Il Selvaggio" .. e la moto langueva ....
ma arrivarono i giapponesi! Avevano molte meno fisime (o dovrei dire seghe mentali?) rispeto ai costruttori europei, e capirono che con le moto si potevano guadagnar soldi, bastava saper guardare al futuro e scrollarsi la muffa di dosso.
Le prime giappe misero subito in fuorigioco la produzione anglo-italiana (i doccioni rimasero ancorati alla loro nicchia 2 cilindri boxer e riuscirono a cavarsela alla meno peggio)
Soprattutto gli inglesi pagarono dazio davanti a quelle scintillanti giapponesine che fischiavano come pallottole, andavano come fulmini e non richiedevano nemmano una gran manutenzione ...
bhe!, tutto é relativo!, se confrontiamo le giappe dei primi anni 70 con le moto di oggi nel mezzo cé un abisso piú fondo della fossa delle marianne! Ma all' epoca quelle moto erano un sogno per i poveri e derelitti motociclisti!
Ma nonstante il balzo in avanti, avevano ancora motori poco affidabili (a parte forse la CB Four750!), telai approssimativi, freni priomordiali, sospensioni ridicole, potenze limitate ma spesso con erogazioni da far rizzare i capelli ...
cosí, dopo un primo successo sull' onda dell' entusiasmo (nei primi anni 70 tutti volevano la moto, era di moda, non fosse altro che per andarci al bar o a "rimorchiare"!), gli italiani capirono che le moto erano ancora diffilotte da guidare, mentre era ancora facile farcisi male!, cosí le moto tornarono a languire, e le vendite a stagnare ...
molti meccanici e concessionari dovettero riciclarsi, perché per oltre 15 anni le moto rimasero un prodotto di nicchia ...
eggiá, se nella prima metá degli anni 70 la moto ce l' avevano non solo i motocilisti veri ma anche tutti i giovanottini di belle speranze (che epopea!, a ripensarci mi ritengo fortunato per averla vissuta in primissima persona!) nei 15 anni successivi ad andarci rimanemmo solo quelli dello zoccolo duro ..
alla domenica eravamo 4 gatti a farci le sparate in collina, e siccome eravamo pochi la polizia chiudeva un occhio e alle volte tutti e due .... le slick e gli scarichi aperti erano all' ordine del giorno, le moto supermodificate pure ... io sul fimnire degli anni 80 alle volte andavo in giro anche col suzuki 500 .. senza fanali, clackson, targa, niente ... no, mento!, la targa ce la mettevo .. di cartoncino bristol scritta col pennarello blu! ... nemmeno il cavalletto ci avevo, cosí se mi fermava il maresciallo e mi diceva "Niente fanali, niente clacson, niente targa ... e adesso come la mettiamo, giovanotto?" potevo rispondergli "Appoggiata al muro, Marescia', perché manca pure il cavalletto!" ...
ma le moto di quegli anni, pur essendo giá molto migliori di quelle degli anni dell' epopea, erano pur sempre moto maschie e selettive, non era da tutti domare moto come il kawa 900 (quello di top gun, per intenderci) o la suzuki 1100 (gran motori ma ciclistiche non ancora all' altezza!), men che meno le varie 500 replica a due tempi!
ma i giapponesi volevano vendere, vendere e vendere! e sapevano che per vandere bid=sognava offrire un prodotto adatto a tutti, anche a chi non faceva parte deglim irriducibili dello zoccolo duro!, ed ecco che agli inizi degli anni 90 cominciarono a sfornare una nuova generazione di moto sempre piú facili, grazie alle quali (e anche grazie ad una crescente popolaritá del motociclismo sportivo!) le moto tornarono a vendere ...
nel 92 comprai la primissima CBR900RR .. una moto da favola!, perfetta! 125 cavalli e una ciclistica finalmente all' altezza!, una moto finalmente facile ... tanto facile che mi venne subito a noia e la vendetti maledicendo il giorno che avevo dato via il gamma per prenderla! ....
facile!, bhe!, si, fino a un certo punto, come tutte le sue nipoti e pronipoti, e le sue cugine mi marca suzuki, kawa o yamaha ... moto facili ma ... ancora non per tutti!
e come si fa allora a vendere ancor piú moto? rendendole ancor piú facili, ovvio! ..
ma se i motori son giá perfetti e perfettamente gestibili seppur strapotenti?, ma se i telai son giá coerenti come quelli da corsa?, ma se i freni e le sospensioni e tutto il resto sono giá al massimo dello sviluppo?, come si fa a rendere la moto ancor piú facile e quindi piú appetibile a sempre piú vaste fasce di aspiranti motociclisti della domenica?
Ma é ovvio!, bastava prendere l' esempio dal campo della informatica, dove una volta i computer erano difficili da "guidare" come le moto degli anni 70, e se non sapevi il cobol o il basic e non sapevi andare di linea di comando eri fregato,
ma con l' avvento del windows e del mouse il Piccí era diventato accessibile anche alle massaie!
Ecco l' idea geniale! Informartizziamo anche la moto, rendiamola simile a un computer moderno col windows e il multimidia e lo schermo a colori, dove il mouse sostituisce i vecchi prompt, dove non bisogna saper parlare il linguaggio della macchina per poterci dialogare!, dove basta un microchip dall' alto potere di processamento, un software coi controcoglioni e una interfaccia amichevole .. e il gioco e fatto ... amichevole, "friendly", ecco la parola chiave, tanto per i Piccí quanto per le moto!
.. e arriviamo ad oggi, a moto dove conta sempre il pilota, certo!, le moto non vanno mica da sole!, ma dove, come dice stoner, in caso di difficoltá si spera che "Il nuovo sistema di controllo elettronico e le carene più piccole e meno sensibili al vento mi aiuteranno." ... e quindi, dando per scontato che il pilota conti ancora (e infatti tutt' oggi son sempre i migliori a vincere), viene da domandarsi "ma quanto conta il pilota? .. e quanto contano certi aiutini?"
Per caritá!, non ce l' ho nemmeno un poco con stoner, poro citto!, lui ha solo la colpa (anzi, il merito!) di esser sincero e dire papale papale come davvero stanno le cose e quanto lo aiuti in certi casi l' elettronica!, che ovviamente aiuta anche i pedrosa e rossi e lorenzo.... Lui avrá tutti i limiti che vogliamo come sviluppatore, lui sará anche uno che senza gli "aiuti" elettronici era un rolling stoner, ma é indubbiamenete un gran manicaccio, un gran talento, un gran campione nonché uno dei migliori interpreti del motociclismo moderno/elettronico (o forse proprio il migliore?), e questo non é una colpa ma un merito!,
e che sia uno pieno di meriti ce lo dimostra il fatto che, elettronica o non elettronica, é l' unico che riesce a portare alla vittoria la ducati, che, nonostante tutta l' elettronica che ha, é facile da guidare, sik, ma solo per lui!
La colpa, se di colpa vogliamo parlare, é dei giappi, che pur di vendere sempre di piú han sempre di piú cercato di rendere facili e friendly le motociclette, fino ad arrivare a imbottirle di ammennicoli elettronici (salvo poi farsi fregare come pollastrelli dalla ducati, che in questo campo ha dimnostrato di non temere nemmeno di striscio la concorrenza!!), e siccome son furbi, per poter fare accettare l' elettronica sulle moto da strada hanno scelto come testimonial le moto da corsa, perché nell' immaginario collettivo del motociclista medio o aspirante tale, se una cosa va bane nei gippí andrá sicuramente bene anche per strada (della qual cosa, sia detto per inciso!, non dubito affatto)
Sará un bene? Sará un male?
Ninzó, ma di sicuro le gare stanno diventando alquanto monotone, e piú vedo correre queste motogp di 800 piene di microchips, piú mi viene da pensare che forse si stava meglio quando si stava peggio, quando per guidare le moto ci voleva anche un po' di fantasia ....