Le moto, le gare, i traumi, i consigli, i difetti reciproci: figlio e padre si raccontano
E si concedono battute e ironie: "Mio papà ha fatto i soldi, soprattutto grazie a me"
Valentino & Graziano Rossi
"La nostra corsa in famiglia"
"Un po' di giorni fa Vale mi ha detto di tagliarmi i capelli. Che ho fatto? Ho obbedito"
dal nostro inviato BENEDETTO FERRARA
Graziano e Valentino Rossi
ASSEN - Graziano e Valentino. Un padre e un figlio. Uno davanti all'altro, tra l'asfalto e la vita. Sono qui, insieme, nel motorhome del pilota. Sul tavolo bianco c'è un computer acceso. Sullo schermo gira uno spot. È una pubblicità della Yamaha per il mercato giapponese: Vale e suo padre tutti tirati dentro tute di pelle nera. Camminano su un sentiero. Dice il figlio: "Grazi, ti ricordi che faccia hai fatto quando ti ho detto che volevo correre in moto?". E il padre: "Beh, ci speravo". Chiude Valentino: "Già, e infatti l'ho scelto io".
I due filano via in motocicletta. Il mare come sfondo. Musichetta cool. "Finisce così. Siamo forti, eh?" sorride il ragazzo dai sette titoli mondiali. "Ho ancora il fisico" soffia immobile Graziano, seduto su una sedia appoggiata al muro. La premessa dell'incontro coi due è: prima di parlare mettetevi la mano sul cuore. "Fatto", dice Rossi figlio. Il padre annuisce.
E allora, cosa c'è dietro a quel: infatti l'ho scelto io?
Valentino: "Lui mi ha indicato la strada, ma io ho deciso da solo. Fare il figlio di Graziano di professione non mi andava".
Graziano: "Dicevano: ecco il raccomandato. Certo, la mia presenza all'inizio lo ha aiutato, ma da quando ha iniziato con le mini moto a 4 anni, odiava questa cosa. E così, vinta la prima gara, ha urlato al mondo: io sono Valentino, punto e basta".
Ma il confronto era inevitabile.
V: "Il problema non si è posto proprio. Ero troppo più forte di lui. In moto, in macchina, in go-kart, ovunque". Valentino ride.
G: "Ogni padre cerca di trasmettere al figlio qualcosa di sé. E sono stato ricompensato così: fin da subito non era più Vale figlio di Graziano, ma Graziano il padre di Vale. Mi è andata di lusso, no?".
E il padre con un figlio appena adolescente, si separa da Stefania, la mamma.
V: "Non li ho mai visti litigare, però la tensione la sentivi. Non penso di aver vissuto un trauma. Anzi, senza mio padre in casa mi sentivo più libero. Stefania è più simile a me. Graziano con gli orari è troppo pignolo".
G.: "La separazione ti segna sempre. Valentino è un ragazzo solare, però una linea d'ombra c'è. Chissà, forse la sua forza è proprio lì".
Scusi Valentino, lei ha detto che suo padre è un pignolo. Eppure non ha l'aria di essere proprio un precisino.
V: "Lascia perdere l'apparenza. Il dramma è che pretende che tutti siano come lui".
G: "Svegliare Valentino era una impresa quasi impossibile. Una mattina si girò dall'altra parte e mi disse: babbo, ma perché non ti compri un camper, così posso dormire mentre tu guidi?".
Un difetto in Valentino?
G: "Arriva in ritardo. Ma io ho una spiegazione: lui non vuole dipendere da nessuno".
A difetti siete complementari.
V: "Graziano si innamora subito della gente. Glielo dico sempre: aspetta a fidarti".
G: "Sì, è proprio così".
E la cosa più bella di Graziano?
V: "Il suo modo di vivere".
In che senso?
V: "Ha fatto i soldi, soprattutto grazie a me, e ora fa quello che gli pare. Un ragazzino".
Valentino, cosa avete in comune?
V: "La musica. Abbiamo passato anni a girare l'Europa insieme e lui in auto sparava i Dire Straits, Clapton, i Pink Floyd".
G: "Sì, ma anche De Andrè. Valentino ama le canzoni di De Andrè".
Una trasmissione generazionale.
V: "Ho sempre invidiato quelli che hanno vissuto i settanta. Sognavano, inseguivano il futuro, si divertivano con poco".
Valentino, nei giorni difficili, quelli dei guai col fisco, lei ha chiesto consigli ai suoi genitori?
V: "Sì. Ma era da un pezzo che loro mi dicevano di tornare a vivere in Italia".
Come se la vive questa famiglia allargata: lei ha un fratello da parte di mamma, Luca, e una sorella da parte di padre, Clara.
V: "Hanno appena undici anni. La differenza di età è grande e per ora loro mi vedono più che altro come Valentino Rossi il pilota. Tra l'altro Luca corre in mini-moto e secondo me la cosa gli dà pure un po' fastidio, un po' come accadeva a me".
C'è un consiglio di suo padre che porterà sempre con sé?
V: "Impegnati seriamente ma senza prenderti mai troppo sul serio".
Scusi Graziano, ma lei avrà dato consigli sulle moto a suo figlio?
"Aveva dieci anni e ho provato a spiegargli come doveva partire. Lui mi ha detto "non ti preoccupare, babbo" che significava: lascia perdere. E da quel giorno ho lasciato perdere".
Chi è il più affettuoso dei due?
V: "Lui".
Mai detto: babbo ti voglio bene?
V: "No, però siamo capaci di stare mezzora al telefono a ridere. Soprattutto quando ho vinto una gara".
G: "Gliele hai suonate, gli dico, e ridiamo".
Ma è vero che il figlio è molto protettivo nei confronti del padre?
V: "Lui se non lo conosci fai fatica a inquadrarlo. E così quando sento giudizi sul suo conto che non mi piacciono mi incazzo".
Una bella cosa, Graziano.
G: "Sì, e poi lui è così. Un po' di giorni fa mi ha detto: Graziano, vogliamo tagliarli quei capelli?".
E lei cosa ha fatto?
G: "Li ho tagliati subito".
V: "Visto, alla fine decido sempre io".
(27 giugno 2008)
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