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Pignasecca e Pignaverde
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chesadafapecampà!
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Lo Zio Tazio

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Il Bardo Moderatore
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Sono decisamente perlesso anch'io, mi pare che si sia persa un po' la trebisonda e che non si distingua più tra assunzuine di farmaci per migliorare artificialmente la prestazione sportiva oltre i livelli cui potrebbe arrivare e l'assunzione di farmaci per riacquistare le capacità atletico-sportive necessarie a fornire la prestazione massima.

Insomma, se un atleta vale 100 e a causa di un infortunio scende a 80 se prende un farmaco che lo riporta a 100 ha utilizzato il farmaco a fini terapeutici. Se lo stesso atleta vale 100 e per arrivare a 110 prende un farmaco sta barando.
Capisco che la linea di discrimine è molto sottile ma con l'isterismo e la condanna all'ergastolo per aver preso un'aspirina non si ottiene nulla.

Tuttavia, a prescindere dalle cazzate che ci sono nell'articolo, secondo me il problema doping è veramente diffuso anche a livello amatoriale, ci sono amatori con la panzetta che prendono l'epo per fare la Roma - Ostia (una mezza maratona) o gente che va in palestra e prende ormoni per avere più muscoli, ma la causa è culturale.

Nella nostra società "moderna" e "progredita" in realtà c'è una degenerazione morale drammatica, il valore della lealtà sportiva è stato soppiantato dalla brama incontrollata di successo. E questo è solo lo specchio della società, quello che accade nello sport accade anche nella vita reale, molta gente ricorre a qualsiasi mezzo per ottenere i propri scopi perchè il successo e il denaro sono i nuovi valori della nostra società. Chi perde onestamente passa da fesso e chi vince giocando sporco vinene sotto sotto ammmirato per la sua furbizia.

Questo perchè ci siamo dimenticati che non c'è fine che possa giustificare l'utilizzo di mezzi fraudolenti o violenti, il fine superiore è l'Uomo e ogni cosa che ne offende la dignità e l'onore è un falso dio e un falso ideale. Il fine che ha bisogno di mezzi disonesti per affermarsi è un ben misero fine così come il successo ottenuto con l'inganno e la truffa è una vittoria di Pirro.
:-o

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Anonimo Varesotto
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Nonna Papera
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chesadafapecampà!
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MessaggioInviato: mar 31 lug, 2007 10:05 am 
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Testa fusa
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da cdt:

Dopato anche Iban Mayo!
Lo spagnolo della Saunier Duval «beccato» al Tour


Iban Mayo è stato sospeso dalla squadra diretta da Gianetti. Indice puntato pure su Alberto Contador

 L’edizione 2007 del Tour de France, che ha sollevato un pol­verone dopo l’altro per i casi di do­ping effettivi e per i corridori so­spettati di essersi sottoposti a pra­tiche illecite per incrementare le loro prestazioni, si è conclusa do­menica sui Campi Elisi di Parigi, con la maglia gialla di vincitore consegnata definitivamente allo spagnolo Alberto Contador. La Grande Boucle numero 94, però, continua a far discutere, perché ieri si è appreso che tra i dopati fi­gura anche l’altro iberico Iban Ma­yo, leader della Saunier Duval­Prodir, la squadra diretta dal tici­nese Mauro Gianetti.
L’annuncio della positività confermato dalla squadra
A confermare la notizia della po­sitività di Mayo è stata la stessa Saunier Duval-Prodir, i cui re­sponsabili hanno subito sospeso il corridore-16. nella classifica fi­nale della Grande Boucle -dopo la notifica del caso da parte del­­l’ UCI, la federciclismo internazio­nale. Mayo è finito nelle maglie dell’antidoping in occasione di un test effettuato durante la giorna­ta di riposo del 24 luglio e nel suo campione è stata trovata dell’eri­tropoietina, l’ Epo.
Mayo, che compirà 30 anni il 19 agosto, aveva raggiunto la forma­zion­e di Mauro Gianetti per que­sta stagione, dopo sei anni passa­ti sotto i colori dell’ Euskaltel. Nel corso della sua carriera ha vinto il « Delfinato» e la Clasica Alcoben­das (nel 2004) e il Giro dei Paesi Baschi e una tappa alla Grande Boucle (2003), mentre quest’an­no si era imposto in una frazione del Giro d’ Italia. Iban Mayo è co­sì diventato il terzo corridore a ri­sultare positivo dopo i controlli effettuati durante la 94. edizione del Tour de France.
Sempre a proposito di doping comprovato, qui segnaliamo an­cora che l’ Astana ha licenziato Alexander Vinokourov. E questo dopo che anche le analisi del cam­pione B hanno confermato che il 33.enne kazako si è aiutato con trasfusioni di sangue esogeno. Il terzo dopato pizzicato al Tour è invece stato l’italiano Cristian Mo­reni (testosterone).
L’esperto di doping Franke non ha peli sulla lingua
Ad ogni modo, si punta l’indice anche su Alberto Contador. In particolare dalla Germania, dove non si è certo stati teneri nei suoi confronti dopo che è stato sanci­to il successo dell’iberico. «La vit­toria di Alberto Contador al Tour de France 2007 è la più grande truffa della storia dello sport», ha affermato in Germania Werner Franke. L’esperto tedesco della lot­ta al doping non ha dubbi e sostie­ne la sua affermazione sulla base di documenti che proverebbero che il corridore spagnolo avrebbe fatto uso di sostanze dopanti.
«Il nome di Contador -ha prose­guito Franke alla rete televisiva ZDF - compare a più riprese nei documenti della polizia e degli or­gani di giustizia spagnoli», quelli riguardanti l’inchiesta sul dottor Eufemiano Fuentes. «Tutto ciò è stato semplicemente nascosto e da allora il nome di Contador è sta­t­o cancellato dalla lista dei sospet­ti », ha aggiunto Franke, il quale so­stiene di avere dei documenti ri­guardanti la perquisizione dello studio del dottor Fuentes, che de­scriverebbero in dettaglio i pro­dotti utilizzati da Contador. «Lo spagnolo ha assunto una prepa­razione a base di insulina, di HMG-Lepori (l’ormone della cre­scita), un ormone che stimola la secrezione di testosterone e un prodotto per l’asma chiamato TGN. Tutto è stato tenuto nasco­sto in Spagna», ha concluso Wer­ner Franke, che sin dagli anni ’90 aveva denunciato i devastanti ef­fetti del doping nello sport della Germania dell’ Est ed è anche pro­tagonista di una crociata contro Jan Ullrich, pure lui implicato nel caso riguardante Fuentes.
In Spagna Alberto Contador è l’uomo del futuro pulito...
Così non la vedono invece in Spa­gna, guardando perlomeno a quanto affermato dai media spa­gnoli. «Contador campione del­la speranza », ha titolato il giorna­le «AS», per il quale il compito del neocampione è quello di «riscat­tare lo sport che lo ha reso cele­bre ». Pur se , stando al commen­­tatore Trueba, «non bastano le di­chiarazioni retoriche sui trionfi », perché é il Tour «scosso dal­l’espulsione di Vinokourov e Ra­smussen, colpito nel più profon­do della sua credibilità, a chiede­re aiuto». «Contador per la porta più grande, l’ Arco di Trionfo», è stato l’omaggio che dedica «Mar­ca » al ciclista che «dodici anni do­po occupa il posto di Indurain sul podio di Parigi». «Contador, cha­peau! », strilla il catalano «El Mun­do Deportivo » per il quale il «gio­vanissimo, semplice e amabile madrileno» si è classificato pri­mo «nella migliore edizione del­la storia del Tour per gli spagnoli in generale:per la prima volta sei di essi si sono classificati fra i mi­gliori dieci». «Spero che la mia vittoria porti aria fresca al ciclismo», è il titolo di prima pagina del quotidiano «El Pais», che riferisce le parole del corridore di Pinto (Madrid), il quinto spagnolo a vincere il Tour. Un finale felice che, però, non can­cella del tutto le ombre su un Tour sotto sospetto, del quale si fa eco il quotidiano con un titolo a tutta pagina di doppia lettura:«Mi pre­occupa quello che mi aspetta», confessa il neo campione, riferen­dosi evidentemente non solo ai cambiamenti che la vittoria del Tour porterà alla sua vita profes­sionale e sportiva. «Spero che se­gni unpuntoeacapoechetutto questo inizi a cambiare», afferma Contador, che auspica che il suo trionfo «porti una boccata d’aria fresca al ciclismo e sia l’inizio di una nuova tappa».
...mentre in Germania sono tutt’altre le considerazioni
Alla pari di Werner Franke, la stampa tedesca ha espresso giu­dizi negativi sulla vittoria finale di Contador. «Il Tour de France ha il vincitore che si merita, un corri­dore spagnolo sospettato di do­ping », è stato scritto sul quotidia­no «Die Welt», mentre sulla «Fran­kfurter Rundschau» si è sottoli­neato che la Grande Boucle «ha sollevato molti interrogativi e non ha dato nessuna risposta». Osser­vazioni legittime, tanto più che dal 1996 il Tour de France è stato sem­pre vinto da corridori che sono poi finiti nelle maglie dell’antidoping o sono sospettati di aver fatto uso di sostanze proibite. Senza inol­tre scordare che si attende anco­ra di sapere chi abbia vinto l’edi­zione 2006 della massima corsa a tappe francese, dopo che anche lo statunitense Floyd Landis era ri­sultato positivo al testosterone.


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MessaggioInviato: gio 17 lug, 2008 5:39 pm 
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Colonnello Bernacchia
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TOUR 2008: Hanno beccato RICCO' :-o :-o :-o :-o




Il modenese, positivo all'Epo dopo il controllo effettuato l'8 luglio a Cholet, è attualmente a Mirepoix dove è stato interrogato dalla polizia francese. Alle 18 conferenza stampa a Foix del procuratore Le Roy



LAVELANET (Francia), 17 luglio 2008 - Riccardo Riccò è ancora in stato di fermo nel quartier generale di Mirepoix, un paesino di poco meno di 4.000 abitanti nel dipartimento di Ariege. Alle 18 il procuratore della Repubblica, Antoine Le Roy, terrà una conferenza stampa a Foix nella quale verranno chiariti gli aspetti penali della vicenda (in Francia il doping è un reato). Con il corridore, al momento, ci sono solo un legale e un interprete. Non è chiaro se e quando verrà rilasciato.
SU L'EQUIPE - La notizia è apparsa alle 12.26 tra le news del sito de L'Equipe: "Riccardo Riccò positivo ai controlli antidoping. Tracce di Epo di terza generazione nelle sue urine".
CHOLET - I controlli si riferiscono alla cronometro individuale disputata l'8 luglio scorso a Cholet. La conferma arriva da Pierre Bordry, presidente dell'Agenzia francese della lotta al doping, l'unico organo accreditato dall'Aso, che da questa edizione ha estromesso l'Uci: "Le tracce di Epo di terza generazione sono state trovate negli esami svolti dopo la quarta tappa". Nella stessa frazione fu riscontrata la positività di Dueñas della Barloworld, che però è stato fermato ieri e che ha lasciato solo oggi all'ora di pranzo la Gendarmerie di Tarbes in libertà condizionata per tornare in Spagna insieme ai fratelli. Quanto a Beltran, lo spagnolo della Liquigas, non aveva superato i test già l'11 luglio.
INTERROGATO - Il modenese, che prima della 12ª tappa era nono in classifica con 2'29" di ritardo dalla maglia gialla, aveva vinto due tappe: quella di Super Besse il 10 luglio, e quella di Bagneres-de-Bigorre, quattro giorni dopo. L'atleta è stato raggiunto dalla gendarmeria nel van della Saunier Duval, prima della partenza della dodicesima tappa, e portato via a bordo di un'auto della squadra per essere interrogato mentre la folla lo copriva di fischi e insulti. E' stato interrogato a lungo visto che per la legge francese è un reato penale il traffico di prodotti dopanti (non certo l'assunzione) con pene fino a 5 anni e multe fino a 75mila euro.
RITIRO IN BLOCCO - Tutta la Saunier Duval-Scott, ha deciso di non partire per protesta nella 12ª tappa, la Lavelanet-Narbonne di 168,5 chilometri, ritirandosi dal Tour de France e sospendendo ogni attività agonistica in Francia e negli altri Paesi. Il direttore della Grande Boucle, Cristian Prudhomme, terrà una conferenza stampa dopo la tappa odierna.
IL CERA - L'Agenzia francese per la lotta al doping aveva già testato il corridore della Saunier Duval-Scott diverse volte, tre prima della partenza e una dopo l'arrivo solo nella prima settimana della Grande Boucle. Riccò avrebbe utilizzato il CERA, attivatore continuo dei recettori dell'eritropoietina ma sembra che le ultime analisi condotte dall'AFLD abbiano evidenziato livelli anomali di ematocrito ed emoglobina per un totale di 20 atleti iscritti.
"CATASTROFE" - "Quando l'ho sentito ero in macchina e non avevo parole. La prima sensazione era quella di mollare tutto e andare a casa. Il ciclismo è la mia vita, ma queste cose mi hanno fatto perdere passione, gioia di vivere e passione per il mio lavoro". È un Pietro Algeri affranto quello che commenta, ai microfoni di Eurosport, la notizia della positività di Riccardo Riccò alla Cera, l'Epo della terza generazione. "È più di una sorpresa - ha commentato il general manager della Saunier Duval, squadra del corridore modenese che ha deciso di abbandonare il Tour de France -. Tutta la squadra aveva lavorato alla grande. È una cosa catastrofica".
L'ACCUSA DI KIRCHEN - "Se dovesse essere confermata, sarebbe una notizia terribile per la nostra squadra", ha detto lo spagnolo Juan Josè Cobo, secondo dietro Leonardo Piepoli nella tappa di Hautacam e ottavo in classifica generale. Durissimo il commento di Kim Kirchen, che ha vestito la maglia gialla proprio fino al giorno della doppietta Saunier: "Non mi sorprende che sia capitato a Riccò". Romain Feillu, che ha anche vestito la maglia gialla, ha aggiunto senza pietà: "E' arrogante, nessuno lo ama in gruppo". George Hincapie esprime più saggiamente preoccupazione: "È uno shock. Riccò era uno dei corridori faro e ciò che è successo non può che provocarmi dispiacere. Penso che adesso sarà difficile per il ciclismo ritrovare consensi".
IL TOUR VA AVANTI - La dodicesima frazione è stata vinta in volata da Mark Cavendish. Alle 13.24 è stato dato il via: 159 i corridori rimasti. Nibali indossa la maglia bianca di miglior giovane, Sebastian Lang quella di miglior scalatore. Entrambe erano di Riccò fino a questa mattina.

gasport
da gazzetta.it

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Underdogs' Chief
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non faccio in tempo ad innamorarmi di un cliclista che si scopre che anche lui si droga!!!


:sayan: :**: :down:


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chesadafapecampà!
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El Mariachi
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chesadafapecampà!
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Indiana Jones
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chesadafapecampà!
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