"Io tifo Rossi" e non solo
Tutti i caschi n.46
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Al Motogweek di Riccione abbiamo incontrato Aldo Drudi, il designer dei caschi di Rossi: "Ho realizzato un sogno e continuo a sognare con Valentino". E rivela: "Ci sediamo sul divano del mio studio e parliamo di tutto"
I caschi di Valentino diventano un'opera d'arte
RICCIONE, 27 agosto 2008 – Se la testa di Valentino Rossi ha la livrea personalizzata di Aldo Drudi, il performer romagnolo che da 25 anni vive una favola a colpi di matita e genio, qualche segreto ci sarà. In occasione del Motogweek in programma fino al 31 agosto nella centralissima piazza Roma di Riccione, siamo andati a curiosare nell'atelier espositivo di Drudi, dove si esprime nelle sue incredibili performance, un vero e proprio artista che ha battezzato le sue fortune professionali e creative proprio nel segno della famiglia Rossi: prima Graziano, il papà di Valentino, poi il figlio, da anni pluricampione, per lasciare il segno a colpi di colore.
LA STORIA - La liturgia dei caschi, che oggi è diventata un fenomeno di massa con Valentino, ha una sua storia incominciata ben 25 anni fa. "Ho iniziato questo lavoro con la passione per le motociclette – ci racconta Aldo Drudi –. All'inizio della mia carriera, il circo delle due ruote era genuino. Erano i tempi in cui i motociclisti avevano i capelli lunghi e non sapevano cosa fosse lo star system. Eravamo più o meno tutti coetanei e ci si divertiva lavorando, con le idee, che a quei tempi erano inesplorate, soprattutto per quanto riguarda il design e la grafica". Drudi, ha iniziato per caso la sua favola, ed è grazie al suo legame con Graziano Rossi che è decollata la sua avventura. Poi ha impreziosito il suo percorso con le grafiche per la Ducati 1098 Tricolore, la Monster S4 Fogarty, l' ultima Yamaha R1. Quasi tutti i team del Motogp, della Superbike e delle classi 250 si sono affidati alla suo estro.
CARRIERA - Il suo curriculum è ricco di allori. Nel suo studio di Riccione, a due passi dal mare, ha perfezionato i suoi colpi di fioretto in punta di matita. "Sono particolarmente legato a tutti i miei progetti – racconta il designer romagnolo – ma è dal 2000 che è nato un sodalizio artistico con Valentino Rossi che ha impreziosito il risultato delle performance". Le idee di Drudi sono figlie della notte e spesso nascono gomito a gomito con Valentino. "Ci sediamo sul divano del mio studio e parliamo di tutto. - spiega divertito Drudi –. Ma io non posso dimenticare il filo creativo che lega Graziano a Valentino. Perché Graziano qualcosa di speciale doveva pur avere, oltre ad essere un ottimo pilota: girava per Pesaro con una gallina a guinzaglio".
I CASCHI - Se la farina è la stessa, da padre a figlio, possiamo sicuramente snocciolare la vasta produzione esposta al Motogweek, targata in primis dalla presenza del campione di Tavullia. Si passa dal il casco con il cartello: "Scusate, questa volta non ci è venuto in mente un c...", al cuore sul fondo bianco con la scritta : "io tifo Rossi", oppure il richiestissimo l' Urlo di Vale (che prende spunto dal celebre Urlo di Edward Munch), incorniciato come un'opera d'arte. Ma il parterre è una galleria di emozioni e idee, mai banale, con i tifosi in delirio per la fotografia ricordo. Aldo Drudi, in silenzio si allontana dai riflettori per prendere appunti. Lo fa con discrezione, si siede, con la pace dei creativi ad osservare i passanti e il mare. Sa di dover stupire. Ancora.
Ambra Craighero
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